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notizia del 23/05/2009 messa in rete alle 12:25:45
Gela Nostra, il premo alla cultura a Carmelo Di Pietro e Angelo Tuccio
Gran festa alla scuola media Quasimodo, mercoledì 20 maggio scorso. Consegnati da Rocco Maniscalco presidente dell’Associazione Gela Nostra degli attestati di benemerenza nel ventesimo anno dalla fondazione. Stesso attestato al cantastorie siciliano Saro Camagna, ad un maestro di karate, a Giovanni Avogaro Parisi, a cinque campioncini mondiali di karate. Ma l’interesse maggiore della manifestazione era puntato sul premio alla cultura conferito al prof. Carmelo Di Pietro (a destra), andato in pensione da dirigente scolastico, impegnato in politica sino a qualche decennio fa, autore di libri di interesse letterario; ed all’ing. Angelo Tuccio presidente del Gela calcio (nella foto a sinistra con la moglie). A fare gli onori di casa il dirigente scolastico della Media Quasimodo prof. Flora Montana che ha avuto parole di elogio per tutti coloro che a vario titolo hanno avuto assegnato premi ed attestati di benemerenza. La brava collega Lorena Scimè ha presentato la cerimonia che si è protratta per un paio d’ore fruendo anche della partecipazione del cantastorie siciliana Saro Camagna che ha cantato in play back storie della Sicilia d’altri tempi riscuotendo calorosi applausi dal folto pubblico presente.
L’associazione Gela nostra nata venti anni fa con lo scopo di accogliere poeti e conferire premi per chi si fosse distinto nel campo della poesia, successivamente ha ritenuto di ampliare il campo della sua attività sociale e culturale estendendola anche al settore del management, della letteratura, del sociale. Numerose le iniziative portate avanti in questi ultimi anni. Quest’anno, come ci riferisce il presidente Rocco Maniscalco, si è pensato di assegnare un premio alla cultura a due personaggi molto noti nella nostra città.
“Abbiamo scelto su una rosa di otto candidati – afferma Maniscalco – si tratta di due persone di grande prestigio: Angelo Tuccio e Carmelo Di Pietro. Quest’ultimo ha scritto quattro romanzi, ha dedicato la sua vita alla scuola e alla cultura. Politicamente molto impegnato, è stato assessore comunale, capogruppo consiliare della vecchia Democrazia Cristiana, vice sindaco e tant’altro. Angelo Tuccio, anche lui, si è distinto per essere un manager provetto e lungimirante, un ottimo imprenditore oltre che un bravo presidente nel settore del calcio. Molto ben voluto ed amato dai cittadini gelesi per quella sua carica che riesce a dare ai giocatori del Gela calcio. A lui abbiamo assegnato il premio alla cultura per il suo impegno sociale”.
A Carmelo Di Pietro abbiamo chiesto come ha vissuto il momento della premiazione.
“Non mi sono mai esibito in vita mia – ci ha risposto un po’ emozionato e forse anche un po’ spiazzato – quel che ho fatto l’ho fatto non per amore di pubblicità ma solo per soddisfazione personale. Nel momento in cui c’è una certa attenzione verso la mia persona, la cosa non può fare che piacere. Alla ribalta ci sono stato per parecchi anni, ma le luci non le ho mai cercate. Anzi quando c’erano le luci mi mettevo sempre in disparte. Non è falsa modestia la mia, come qualcuno potrebbe pensare, ma si tratta solo di coerenza con quella che è stata sempre la mia indole”.
L’ingegnere Tuccio forse non si aspettava questo premio. “Ho ricevuto tanti premi come a Milano, Genova sul campo professionale – ci confida – ma questo è il primo che ricevo nella mia città e forse è il più gradito fra tutti. Io ho un carattere spigoloso e può darsi che possa dare fastidio a qualcuno”. Tuccio riconosce di avere un carattere difficile, sa quello che vuole e di difficoltà è stata sempre irta la strada che ha percorso. Però ha sempre raggiunto traguardi importanti. Ci racconta il difficile rapporto con il pubblico del calcio che è innamoratissimo della squadra e poi non sempre riesce a trovare il gradimento perché possibilmente hai commesso qualche pecca. Tuccio dice di essere un uomo istintivo e riconosce che a volte qualche errore può anche commetterlo. E quando gli chiediamo quanto sul suo successo incide la sua metà, senza pensarci due volte afferma che sulle scelte fondamentali, lei ha un forte ruolo e di stimolo.
Autore : Nello Lombardo
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