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notizia del 08/04/2013 messa in rete alle 11:37:29
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Il complesso tema della bioetica trattato da Luisella Battaglia per la rassegna Cunta.13
Una buona morte scelta al posto di una vita sofferente. È questo il tema che verrà affrontato dalla ricercatrice e docente di filosofia Luisella Battaglia (nella foto) durante l’incontro che si terrà giorno 5 aprile, nella terrazza del Tropicomed.
La conferenza, intitolata Eutanasia, accanimento terapeutico: I limiti della coscienza, fa parte del ciclo di appuntamenti della rassegna Cunta.13, organizzata dall’associazione culturale Daterreinmezzoalmare. Luisella Battaglia, ordinario di Bioetica all’Università di Genova e Suor Orsola di Napoli, dal 1999 è una della poche donne a far parte del Comitato nazionale di Bioetica, che svolge sia funzioni di consulenza presso le Istituzioni, sia funzione di informazione nei confronti dell’opinione pubblica sui problemi etici emergenti con il progredire della ricerca in ambito delle scienze della vita e della cura della salute. Negli ultimi dieci anni si è assistito ad un mutamento della visione della morte e degli atteggiamenti nelle ultime fasi della vita.
Sembra emergere un aumento di assunzione di responsabilità in merito alle scelte delle varie metodologie terapeutiche e, in generale, in merito al proprio destino. Il filosofo John Stuart Mill diceva che l’uomo è sovrano su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente. In tal senso la bioetica, disciplinata sorta negli anni settanta, si occupa dei grandi interrogativi che ruotano intorno alla persone, ponendo al centro della questione il problema di inizio e fine della vita.
Tradizionalmente il compito del medico è quello di curare e ridare, quando possibile, la salute a pazienti. Da qui affiorano le questioni, proprie della bioetica, che riguardano la libertà di un individuo rispetto al potere medico e i valori di autonomia e di dignità della persona.
«La Bioetica – ha affermato Carmelo Scicolone, presidente dell’associazione – è una delle relazioni di questa rassegna collegabile alla medicina. Ci sono delle situazioni che chi si occupa di medicina deve affrontare ogni giorno, casi in cui mancano le norme e dove il codice deontologico diventa insufficiente. Basta pensare ai malati terminali di cancro ricoverati all’Hostis, un centro di cura d’eccellenza per cure palliative, in questo caso il medico deve scegliere tra le terapie da applicare, scegliere tra la vita e la morte, separate da un fiat. Ed è qui che subentra il peso dei comitati di Bioetica».
Con la capacità della scienze e della tecnologia di ritardare la morte nasce la richiesta di riprendere possesso della propria vita, da parte di pazienti che non hanno più speranze di guarire e vanno incontro a un destino di sofferenze. Casi come quelli di Eluana Englaro o Piergiorgio Welby, in cui lo sviluppo tecnologico ha reso effimeroi i confini tra la vita artificiale e la morte, hanno sollevato non poche polemiche. Casi che da bioetica sono diventati quasi biopolitica, per l’ingerenza dello Stato nella vita privata e nelle decisioni relative a nascita e morte, e dove la tecnologia più che alleata dell’individuo è diventata un nemico da combattere. Autrice di parecchi saggi e articoli dedicati alla bioetica, Luisella Battaglia ha curato per l’Istituto italiano per l’Enciclopedia Treccani le seguenti voci: Bioetica, Eutanasia e Accanimento terapeutico. La Battaglia ha sempre considerato la Bioetica, una disciplina di grande interesse non solo per gli esseri umani ma anche per qui soggetti che sono alla nostra mercé, cioè gli animali, che sono entrati, grazie alla tecnologia crescente, nelle preoccupazioni morali della nostra epoca. Argomenti come sperimentazione e vivisezione, nonché allevamento intensivo di animali destinati alla macellazione hanno sollevato parecchie discussioni dovute, più che alla sensibilità dell’uomo, al valore che ormai si dà agli animali. L’appuntamento con Luisella Battaglia, relatrice in convegni nazionali e internazionali, costituirà per il pubblico di Cunta un’occasione di arricchimento e confronto su un grande tema di attualità sociale. Curerà la postfazione dell’incontro il dott. Ignazio Morgana, medico presidente del comitato etico Asp di Caltanissetta.
«I temi trattati nella rassegna Cunta di quest’anno – ha commentato Carmelo Scicolone – seguono come filo conduttore quello dell’abolizione di ogni schema e di ogni regola sia nell’arte, che nell’architettura che nella medicina. Sicuramente gli incontri con ospiti eterodossi, portatori di nuove idee, invitano alla riflessione e al confronto».
Autore : Filippa Antinoro
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