Corriere di Gela | I Substantia e il rock italiano degli anni '90

I Substantia e il rock italiano degli anni '90

Nascono per gioco o forse per inedia i Substantia (nella foto)(letteralmente “oltre la sostanza”), una formazione costituitasi per esigenza, in quanto tutti e cinque i ragazzi strimpellavano la chitarra classica, che avevano imparato a suonare in quel luogo che ha dato i natali alla band, un quartiere difficile che non offriva molto e continua ad offrire poco, ma che comunque crea aggregazione. Nel '98 i cinque animatori dell’ “Estagiò” della parrocchia di Santa Maria di Betlemme decidono di suonare musica dal vivo, Nel 2001 il quintetto rallenta la sessione delle prove, ora per problemi familiari del chitarrista, ora per motivi di lavoro del cantante.
Nella fase “cartoon” la band, rimasta senza chitarrista e cantante, decide di suonare cover goliardiche prese in prestito da cartoni animati ed evergreen, suonando nelle giornate dell'arte e della creatività studentesche, prendendo in prestito d'altri gruppi. Sono stati l'unico gruppo ad avvicendarsi sui palchi della Gas, ad aver suonato per più di un'ora. Il quintetto, che di fatto non si è mai sciolto, oggi con un elemento in più, sta lavorando in studio alla loro prima demo, che dovrebbe prendere il nome di “cronos”. E’ un tributo al rock italiano degli anni '90 influenzato da gruppi che hanno fatto la storia della musica, come Litfiba, Negrita e Subsonica, e un gruppo d'oltre manica di grossa caratura come Oasis, anche se nel brano “l'Attimo” si sente una forte flessione del rock-progressive dei Dream theatre. Testi e musica sono di Andrea Nicosia (chitarra) e Riccardo Ascia (voce); il gruppo è formato da Pietro Celona (basso), Antonino De Silvestre (due chitarre) Andrea Di Fede (batteria) e la new entry, rispetto al quintetto storico, Samuele D'amico (tastiere).
– Andrea, cosa offre la tua città sotto il profilo musicale?
«E' stato già detto tutto! Non possiamo però mandare tutto a scatafascio. Ci vuole anche una sola persona che dia l'incipit per la rivoluzione culturale che necessita in città».
– Cosa vorresti trovarci?
«Un locale dove si suona dal vivo. Vorrei tanto che si attivasse una sinergia tra i numerosi progetti musicali che si avvicendano in città».
– I locali pubblici o l'amministrazione come si pongono nei confronti del mondo della musica?
«La musica ha bisogno di un suo tempio, siamo stanchi di teatri all'aperto. La sola Estate gelese non può dar sfogo alla rivoluzione musicale».
Un forte carico intrenseco di significati è il logo della band: il sole rappresenta il meridione, la sigaretta la spensieratezza giovanile. Il logo si chiama Ego in onore al paroliere Rosario Ingegnoso.

Autore : Giuseppe Caci

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