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notizia del 30/04/2007 messa in rete alle 11:20:40
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In libreria l’ultimo romanzo per Einaudi di Silvana Grasso
Nel periodo pasquale trascorso a Gela ho letto della effervescente scrittrice Silvana Grasso (nella foto) il suo più recente libro “Pazza è la luna”, dell’editore Einaudi. Avevo letto della stessa autrice “La pupa di zucchero”, “Disìo”, “7 uomini 7, peripezie di una vedova”. La nuova pubblicazione mi spinge oggi a scrivere una breve recensione per esprimere alla grasso (valente insegnante di Latino e Greco al Liceo di Gela) un mio giudizio, anzi la mia ammirazione per il contenuto dei suoi libri.
La Grasso vuole una cosa sola che vogliamo tutti: più sincerità nella vita e scrive pagine agili e beffarde, brillanti e argute (senza peli sulla lingua), tutte a punti e a scatti, gaie all’aspetto, nell’intimo tristi, in una Sicilia senza tempo.
La sua prosa è un mescolare di ghigno e pianto, di beffa e di sogno. E’ di una malizia abile e svelta, portata in giro con eleganza. Una prosa costellata qua e là di parole siciliane – come fa lo scrittore Camilleri – che sembrano vere gemme e rendono la scrittrice più vivace e simpatica.
E’ una scrittrice fertile e amena, con battute che rendono gaia la su prosa. Inoltre si nota subito attraverso le pagine, la scrittrice intelligente e spiritosa.
Non si raccontano le novelle della Grasso, perché perderebbero di pregio, ma bisogna leggerle e apprezzare la sua forma arguta e divertente, il suo stile aristocratico di arte. E’ veramente mastra di spigliatezza nel dialogo. Le sue novelle sono di una originalità sorprendente, di moto, di coloro; vi è fantasia in ogni pagina della Grasso, i personaggi descritti escono vivi dalle sue pagine, sono segnati quasi da un tocco caricaturale, o velati di una tristezza (vedi “Zagare”), o descritti con una carica di umorismo (vedi “Manca solo la domenica”), ma sa anche commuovere (vedi “Violette per Nerina”).
La prosa della Grasso è a volte punzecchiante, ma ricca di garbo, diverte, commuove e si legge in un fiato. Questa giovane scrittrice è una delle poche che oggi si fanno leggere volentieri: non lascerete il libro –siatene certi – che all’ultima pagina.
E anche le descrizioni osè, con raffinata prosa, si leggono con piacere, perché divertono, perché racchiudono un contenuto esilarante, o amaro, o di ironia perversa e ribelle.
La Grasso entra festevolmente nel recinto delle Muse dei narratori siciliani a testa alta, per la sua vivida fantasia e perché sa anche descrivere come su una tavolozza a colori quell’atmosfera di piccole grandi perversità e di caldi profumi sensuali così bizzarramente preparate e composte. Aggiungiamo che la scrittrice ha una profonda sensibilità e una tecnica personalissima e inpertinente.
Autore : Gino Alabiso
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