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notizia del 01/05/2003 messa in rete alle 10:58:20
Conferenza al Rotary su Angelo Musco
Nel corso del programma culturale curato dal Rotary club di Gela, il pubblicista Gino Alabiso ha parlato della vita e dell’attività artistica dell’indimenticabile comico catanese Angelo Musco, nei locali dell’Oasi club (ex Paranà). Introdotto dal presidente Salvatore Morselli, Alabiso ha ricordato le varie tappe della vita di Musco, nato il 18 Dicembre del 1871, da una famiglia numerosa di ben 14 figli. Da ragazzo fece tanti mestieri: falegname, barbiere, sarto, muratore ed altro. Poi si esibì, come cantante e macchiettista, in un piccolo teatro di marionette di Catania. Fu notato dal capocomico Lambertini, che lo lanciò, affidandogli la parte di amoroso nella sua compagnia. Musco all’età di 20 anni imparò a leggere e a scrivere e a interpretare i copioni teatrali da solo. Si affermò presto con una comicità affidata ad una mimica nervosa, ammiccante, macchiettistica. La sua arte – ha af-fermato Alabiso – fu il frutto di una esuberante e irrefrenabile comicità. Era basso di statura, ma irrequieto e agile come un giocattolo di gomma: aveva gli occhi piccoli e vivaci, il petto all’infuori, la fronte alta e la testa leonina, ornata lateralmente da due spazzole per capelli.
Quando recitava in teatro, o per il cinema, improvvisava spesso delle battute, che non erano nel copione. Al culmine della sua notorietà, fondò una “sua” compagnia, rappresentando drammi creati verso la fine dell’Ottocento e all’inizio del Novecento da Pirandello, Martoglio, Capuana, D’Annunzio, Rosso di San Secondo. Gli autori gli raccomandavano i loro lavori e annoverò amicizie con grandi scrittori. Recitò in vari teatri italiani ed esteri: a Londra, a Parigi, a Mosca, a Pietroburgo, a New York, a Boston. Illustri critici lodarono la sua attività artistica: Silvio D’amico, Renato Simone, De Felice, Biamonti ed altri. Sposò in età matura Desdemona Balestrieri, di Giarre, dalla quale ebbe tre figli: Francesco, Angelo (valente compositore di musica di scena, di balletti, di numerose colonne sonore di film) e Vittorio, ingegnere.
Musco morì a Milano, subito dopo una rappresentazione, il 16 Ottobre1937. Quando la sua salma venne restituita a Catania, ad attenderla alla stazione ferroviaria vi era una sterminata folla e tante autorità. La nota originale e accattivante di Gino Alabiso é stata quella di avere introdotto nella sua conversazione, seguita attentamente dal pubblico, brani di storia e cronache italiane del periodo in cui visse e operò Angelo Musco.
Autore : Rosa Maganuco
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