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| notizia del 17/12/2004 messa in rete alle 09:28:51 La lista dei proclami mancati Spesso i mezzi di comunicazione (giornali, radio, televisioni) vengono utilizzati per proclamare novità, realizzazioni, dando scadenze precise che poi non vengono rispettate. Talvolta, per mancanza di chi ha fatto il proclama, talaltra per cause di forza maggiore. Con i “mancati fatti proclamati” si potrebbe fare una rubrica, del tipo “le ultime parole famose” di una nota rivista enigmistica. Riguardando il vecchio archivio stampa, ho trovato tre di questi “casi”, emblematici della premessa. 20 febbraio 2000: a palazzo Guttilla è stato sottoscritto un protocollo programmatico con cui Comune, Asi ed Inail hanno assunto impegni reciproci per l’attivazione della istituendo sede di Gela dell’Inail; tempo di realizzazione entro il 2000. In attesa, l’Inail aprirà uno sportello a Gela presso la sede Inps. Dicembre 2004, quasi cinque anni dopo: l’Inail ha ancora lo sportello presso i locali dell’Inps, aperto peraltro tre mattine a settimana, e la nuova sede è stata dimenticata. 31 luglio 2000: missione a Malta per promuovere l’aeroporto. A gennaio 2001 il via ai lavori, nel 2002 cantiere chiuso. Dicembre 2004: il cantiere non è ancora neanche aperto, perché la burocrazia ha trovato il modo di frenare o quanto meno ritardare l’iniziativa. Però, in compenso, ha aperto il cantiere dell’aeroporto di Comiso, mentre si riprende a discutere dell’aeroporto di Racalmuto. 2 ottobre 2003 (qualcosa di più recente): viene annunciato il referendum dell’11 e 12 ottobre per stabilire la sede del mercatino settimanale. Sede provvisoria, naturalmente, perché, come annunciava l’allora assessore allo Sviluppo economico, Consiglio, “entro breve tempo si troverà la sede definitiva”. Che a tutt’oggi ancora non è stata trovata. La lista dei “proclami” è ancora lunga: magari, riguardando l’archivio, potrò trovare altre “perle” di questo genere, che non mancherò di fare presenti ai lettori. Perché fare proclami e indicare scadenze è facile, ma le scadenze vanno poi rispettate, per... rispetto dei cittadini. I quali, il più delle volte (come ben sapevano i vecchi democristiani e gli altri balenotteri della prima repubblica), dimenticano velocemente o trovano l’interesse nel dimenticare. Oggi, purtroppo, nella cosiddetta “seconda repubblica” non è cambiato granchè. Autore : Giulio Cordaro » Altri articoli di Giulio Cordaro |
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