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Corriere di Gela | Il Consiglio boccheggia
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notizia del 09/12/2003 messa in rete alle 09:05:25

Il Consiglio boccheggia

Nessuna storia nella seduta giovedì scorso del consiglio comunale. Si sarebbe dovuto affrontare quel 6° punto dell’ordine del giorno, cioè l’approvazione del conto consuntivo, rinviato nella seduta precedente perchè mancavano l’assessore al bilancio Lana e il dirigente del settore Maria Carmela Buscemi. Ma di affrontare l’argomento, il presidente facente funzioni Massimo Catalano ha dovuto dichiarare sciolta la seduta poco dopo le 22,30 per mancanza di numero legale. Si sarebbe dovuto discutere anche della Tarsu. Insomma, che ci sia malessere in seno al consiglio comunale é ormai evidente.
Dello stato di malessere strisciante che sta vivendo il Consiglio comunale di Gela ne abbiamo parlato con Peppe Di Dio, consigliere della Margherita.
– Allora Di Dio questo malessere c’è ed è forte. Lo ha denunciato lei ad alta voce e non è la prima volta?
‘Non vi è dubbio che un malessere si avverte. Il problema non è avvertirlo, ma trovare le soluzioni. Capire quali sono le motivazioni’.
– Al di là della denuncia ci è sembrato di intravedere una sua proposta provocatoria. Cosa ha detto in consiglio?
‘Ho detto al presidente del consiglio che sia arrivato il momento, ed è giusto farlo, di dedicare qualche ora del nostro tempo per individuare quali possono essere le ragioni di questo scollamento, ossia le ragioni per le quali in aula siamo sempre in sedici, al limite del numero legale. Sicuramente non è dovuto al fatto che siamo in periodo natalizio, ma perché per esempio a parecchi ordini del giorno votati dal consiglio non viene dato seguito. Diverse mozioni presentate tempo addietro convengono ottemperate. Non si capisce a questo punto perché il consiglio debba votare se poi non si dà seguito a quello che vota. Ognuno si sente svuotato del proprio ruolo e nascono i malesseri. Su questo bisogna ragionare’.

– Mi sembra di capire che lei ritiene svuotato il ruolo di indirizzo e di controllo che detiene il Consiglio comunale. Vuol puntualizzare il suo pensiero?
‘E’ possibile secondo lei, controllare un atto che arriva il giorno della scadenza senza avere documentazione allegata. Credo che sia difficile ottemperare a queste funzioni. Ecco perchè il ruolo del consiglio comunale viene sminuito così come ho precisato, degli ultimi cinque atti deliberativi due sono arrivati a scadenza e gli altri tre abbondantemente scaduti col commissario già nominato. Non è possibile lavorare in queste condizioni’.
La seduta consiliare di mercoledì 3 dicembre, in prosecuzione di quella del lunedì precedente era stata fissata per le 19,30, con lo scopo di affrontare quanti più punti all’ordine del giorno. In tutto erano 46, gran parte dei quali dovevano essere trattati con una certa urgenza, come quello riguardante l’applicazione dei regolamenti. Il primo appello, però, non ha consentito l’avvio dei lavori perché non sussisteva il numero legale. Si è quindi rinviato alla seconda convocazione che è iniziata regolarmente alle 20,30.
La seduta comunque è stata proficua a parte qualche schermaglia. I fatti più salienti sono stati la presentazione dell’iniziativa natalizia proposta dall’assessore alle pari opportunità Giovannella Miceli e il varo definitivo del regolamento Ici che consentirà uno snellimento di procedure. Anche se quest’ultimo atto ha fatto registrare qualche pasticcio in fase di discussione per via di alcune incongruenze rilevate dal consigliere di An Angela Galioto, grazie all’azione decisa e determinata del presidente Federico che forse avrebbe dovuto far valere subito i suoi poteri decisionali, si è arrivati speditamente alla fase finale con grande soddisfazione da parte di tutti, maggioranza ed opposizione.
La seduta si apre con la presenza di 18 consiglieri su 30, sufficienti per potere deliberare. La discussione procede spedita, il dibattito è sereno e costruttivo. Si va avanti di buon grado con interventi chiarificatori da parte del dirigente Di Salvo, qualche consigliere fa anche la parte del leone, come Enzo Cirignotta con il disappunto dichiarato del consigliere Pdci Bonura che se la prende col presidente Federico, reo di concedere la parola sempre allo stesso consigliere. E qui Federico giustifica questo fatto perché si è trattato pur sempre di interventi chiarificatori per l’assemblea civica. Avanti tutta con una maggioranza di presenze che qualche volta veniva a mancare. Una occasione buona per il consigliere Paolo Di Giacomo che da buon guastatore chiedeva la verifica del numero legale.

E lì si è rivelato subito tempista Federico che aiutandosi con mani e piedi mandava a chiamare quei consiglieri che si erano allontanati temporaneamente attardandosi nei corridoi. Qualcuno di loro, mentre era in corso l’appello da parte del segretario supplente Grisanti, è riuscito precipitosamente a dichiararsi presente entrando dall’ingresso ovest dalla platea del pubblico. Presenti 16, la seduta era salva.
Ma andiamo per ordine partendo dalle prime battute della seduta di mercoledì.
L’ordine del giorno avrebbe dovuto partire dal 6° punto, ossia dal conto consuntivo, per l’approvazione del quale c’è già pronto il commissario ad acta mandato dalla regione per via dei tempi ormai abbondantemente scaduti. E lo stesso Presidente Federico manifesta tutta la sua insoddisfazione per l’impossibilità da parte del consiglio di averlo potuto affrontare. Mancavano purtroppo l’assessore al bilancio Lana (a Roma) e il dirigente di settore.
Non è rimasto altro da fare che mettere in coda all’ordine del giorno quel punto e passare al successivo. Il presidente invita allora l’assessore alle pari opportunità Miceli a presentare la sua proposta sospendendo per un attimo la prosecuzione dell’ordine del giorno.
‘Ringrazio tutti – ha esordito l’assessore Miceli rivolgendosi ai consiglieri ed al suo presidente – per avermi consentito di presentarvi un’iniziativa che oltre che dell’assessorato che io rappresento è anche frutto della partecipazione del Comitato delle pari opportunità. Ciò di cui vogliamo parlarvi è il problema delle ragazze madri nella nostra città. Noi ci siamo fatti carico di iniziative in loro favore e desidereremmo che anche il consiglio vi partecipasse. I componenti del comitato hanno deciso di rinunciare ad un gettone di presenza in favore di questa gente che soffre per il loro stato e stessa cosa vorremmo che i consiglieri facessero’.
Fin qui la presentazione dell’iniziativa dell’assessore Miceli, che forse non si aspettava una reazione negativa da parte del primo consigliere che aveva chiesto di parlare. Una doccia fredda sicuramente inaspettata. A dichiarare la propria contrarietà all’iniziativa è il consigliere di An Galioto.

‘Io colgo solo un elemento positivo in tutta questa idea – ha detto nel suo intervento la Galioto – che le politiche sociali si possono costruire con il concorso del consiglio. Ma dissento su tutta la linea del contenuto. Non credo che la cena possa essere considerata una misura di sostegno, ma che siano necessarie iniziative di altra natura non solo in coincidenza del natale ma per tutto l’anno. In cuor mio so cosa posso fare’.
A prendere la parola è stata successivamente l’assessore Miceli che si è detta soddisfatta che per la prima volta sia approdato in consiglio un tema che interessa le donne, e rivolta forse con un pò d’ironia al consigliere Galioto, ha affermato che quest’ultima parlava per la prima volta di tematiche femminili. Un botta e risposta tra le due. ‘Qui si vuole dare l’elemosina ed una compagnia – ha rintuzzato il consigliere Galioto – mentre se di aiuto si deve parlare si sarebbe dovuto intervenire più organicamente attingendo cifre più consistenti dai bilanci comunali’.
Quindi è stata la volta del capogruppo della Marghe-rita che ha manifestato tutto il suo imbarazzo nell’intervenire sulla vicenda riguardante le ragazze madri e in particolar modo sull’iniziativa dell’assessore Miceli.
‘Non ho nessuna difficoltà – ha affermato Di Dio – a devolvere i gettoni di presenza. Credo che il problema esposto dall’assessore vada affrontato in forma diversa. L’iniziativa è lodevole ma non può esaurirsi con una cena. Perché non ricorrere ad altre fonti di finanziamento per intervenire più massicciamente in favore di queste persone?’
Anche il consigliere Ignazio Di Dio del Pdci è intervenuto ma non ha continuato il suo intervento, rimanendo interdetto, perché nello stesso momento l’assessore Miceli si era allontanato. Il consigliere ds D’Arma, visibilmente imbarazzato, si è detto disponibile a prelevare il punto riguardante il forum delle pari opportunità per affrontare in maniera più organica una questione che richiede un approfondito dibattito.
Subito dopo ha preso la parola il presidente Federico informando l’assessore Miceli che sarebbe stata avvisata quando il Consiglio avrebbe affrontato la questione ri-guardante il Forum delle pari opportunità.
Dopo una sospensione di 10 minuti, per concordare con i capigruppo come procedere alla discussione ed approvazione del punto 7 all’ordine del giorno riguardante ‘Regolamento per l’applicazione dell’Imposta comunale sugli Immobili’.
Come si diceva più sopra, c’è stato un momento di grande pasticcio per via di emendamenti effettuati a più riprese ma che non corrispondevano nel contenuto allegato agli atti. Dopo una serie di verifiche incrociate e l’intervento del dirigente Di Salvo e col contributo dei consiglieri Celona e Cirignotta, si è riusciti a venirne a capo. Alla fine si è andati speditamente con l’approvazione di tutti gli articoli e gli emendamenti.
A conclusione della seduta abbiamo posto alcune domande al consigliere Enzo Cirignotta di Nuova Sicilia, tra l’altro esperto commercialista e componente della Commissione affari generali.
– Ora che si è votato questo regolamento sull’Ici, i cittadini potranno fruire di notevoli agevolazioni. Vuole dirci di cosa si tratta visto che lei ha contribuito a mettere un pò di ordine con gli emendamenti che via via si sono presentati?
‘Si tratta di una modifica al regolamento che va a recepire alcune norme legislative sopravvenute. Sia le modifiche proposte dall’amministrazione sia gli emendamenti approvati, vanno a migliorare questo regolamento. Questi i punti salienti. Intanto è prevista l’esenzione da Ici dei terreni incolti o in stato di abbandono. Basta presentare entro il 30 giugno dell’anno di riferimento una semplice comunicazione al comune per godere dell’esenzione. Successivamente è stata prevista l’applicazione della detrazione per abitazione principale anche alle pertinenze. A seguito dell’emendamento presentato dal consigliere Franco Giudice, l’esenzione va applicata anche quando le pertinenze sono collocate in altro immobile e non necessariamente in modo attiguo alla propria abitazione principale’
– Altro punto importante?
‘Viene soppresso a partire dall’anno 2004 questa odiosa dichiarazione Ici. Viene sostituita dalla cosiddetta denuncia di variazione. Soltanto per le variazioni avvenute nel corso dell’anno 2003 bisogna presentare la dichiarazione. Poi dall’anno 2004 tutte le variazioni intervenute nella situazione immobiliare del contribuente, dovranno essere comunicate entro 180 giorni. In caso di omissione si ha una semplice sanzione amministrativa di 100 euro’.
– Lei parlava di una norma sopravvenuta, di cosa si tratta?
‘Si tratta dell’esenzione da Ici dei luoghi di culto. Poi voglio aggiungere che c’è la possibilità di riscossione dell’Ici con il modello F24. Questa disposizione sarà attuativa quando l’amministrazione andrà a stipulare la convenzione con l’Agenzia delle Entrate’.


Autore : Nello Lombardo

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