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Corriere di Gela | Elezioni/5. Al termine del primo turno nuovamente primarie
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notizia del 03/06/2010 messa in rete alle 08:52:08
Elezioni/5. Al termine del primo turno nuovamente primarie

E' praticamente trascorso un mese, giorno in più giorno in meno, dalla scelta del candidato “ufficiale” del Partito Democratico gelese, e ad un traguardo raggiunto, quello della conclusione del primo turno elettorale, subito se ne aggiunge uno successivo, il preventivato, da molti, ballottaggio. I concorrenti, questa volta gli ultimi due rimasti in lizza, sono gli stessi che hanno accettato di affrontare le primarie democratiche, ovvero Angelo Fasulo, primo classificato a detta degli elettorali gelesi, e Calogero Speziale, secondo ad un'attaccatura.

Quattro punti percentuali li separano, e tra due settimane riceveranno il verdetto definitivo: in questo caso non potranno esserci soste ulteriori. Insomma, l'esito elettorale a Gela sembra voler smentire la fondatezza del meccanismo delle primarie: attori del ballottaggio saranno i medesimi concorrenti dei gazebo.

In due settimane, sia Angelo Fasulo che Calogero Speziale dovranno armarsi di molta pazienza e grande capacità di trattativa, allo scopo di fare il colpo grosso: convincere i candidati perdenti ad appoggiare i rispettivi progetti. Non è un caso, infatti, che nelle prime dichiarazioni rilasciate dai due competitori rimasti in corsa, uno spazio non indifferente sia stato garantito ai complimenti in favore del successo conseguito da Antonio Rinciani.

La candidatura di rottura proposta dal pediatra, con diverse esperienze in consiglio comunale, è riuscita a fare breccia, garantendogli un risultato personale superiore al 10%; è naturale che l'alleato più ambito sia divenuto proprio il leader del movimento, “Gela è viva”.

L'altro sconfitto, il rappresentante del centro-destra, Salvo Tringali, ha subito chiarito che la sua coalizione, composta da Pdl ufficiale, La Destra e Io Amo Gela, non appoggerà nessuno dei due aspiranti alla fascia tricolore, “non fosse altro che per una questione di valori politici assolutamente incompatibili”.

Ma c'è da scommettere che gli stretti rapporti sussistenti a livello regionale tra il partito di Silvio Berlusconi e l'Udc, in questa competizione gelese schierato a sostegno del candidato Speziale, influenzeranno le scelte, senza contare i legami, mai taciuti, tra il presidente della Commissione Regionale Antimafia e Rudi Maira, grande vecchio del partito di Casini in Sicilia e, ancor più decisamente, a Caltanissetta.

Lo stesso movimento, “Gela è viva”, si accinge a calarsi in quei meccanismi tanto criticati nelle settimane di campagna elettorale: fatti di trattative, concessioni, posti in giunta o nel folto sottogoverno; tutto, pur di essere sostenuti da chi ha optato, durante il primo turno, per il progetto orchestrato da Rinciani.

Questo ballottaggio, inoltre, stando a fonti interne al Partito Democratico, dovrebbe produrre la definitiva uscita di Calogero Speziale: la sua partecipazione al ballottaggio contro il candidato della stessa compagine politica, Angelo Fasulo, violerebbe un accordo informale stretto insieme al segretario regionale, Giuseppe Lupo; giorni duri, insomma, per i vertici democratici siciliani. Senza dimenticare che la lista caratterizzata dal simbolo del Pd è stata scavalcata, in termini di voti assoluti, da quella civica, di diretta ispirazione spezialiana, “Democratici per Gela”, e tallonata, all'interno della stessa coalizione, dall'Mpa di Giuseppe Federico che, qualora avesse mantenuto l'originaria unità, insieme ai fuoriusciti di “Liberi e Gelesi”, avrebbe abbondantemente solcato la soglia del 20%. Tra le assolute novità, in grado comunque di conseguire un immediato riscontro, il coordinamento costituito dal Pdl Sicilia e dal movimento, Pensiero Libero, con alla base l'esperienza amministrativa di Renato Mauro, attuale direttore generale del Comune di Gela, capace di attestarsi intorno alla soglia del 10%: una mano non indifferente per le ambizioni di Calogero Speziale.

Il contesto, peraltro, non è stato dei più semplici, neanche dal punto di vista dell’affluenza, ridottasi alla fine del 4,65% rispetto alle amministrative di tre anni addietro, dopo aver sfiorato un -6,33% alle 22:00 di domenica. Tra due settimane il verdetto finale.


Autore : Rosario Cauchi

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