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Corriere di Gela | Ai nisseni è caduta la maschera
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notizia del 21/02/2006 messa in rete alle 08:37:51
Ai nisseni è caduta la maschera

E’ caduta la maschera ai “cugini” nisseni: non tutti, per fortuna, ma la grande maggioranza. Perché ciò avvenisse c’è voluto il provvedimento con cui la Regione Siciliana, dopo avere soppresso le Aziende provinciali per l’incremento turistico e le Aziende soggiorno e turismo, ha istituito i nuovi uffici turistici provinciali, stabilendo chel’ufficio per la provincia di Caltanissetta debba essere ubicato a Gela.
Apriti cielo! Il via alle proteste è stato dato nientemeno che dal Sindaco di Caltanissetta, Messana, il quale, nel tentativo di dare una parvenza di serietà ai suoi ragionamenti, ha spiegato che “Gela e Caltanissetta sono due realtà profondamente diverse, non solo a livello turistico, ma a livello storico, culturale, economico”. Ci scusi il Sindaco nisseno, ma è proprio quello che andiamo gridando da decenni per spiegare i motivi per cui Gela deve staccarsi da Caltanissetta e divenire capoluogo di una nuova provincia.
Facciamo allora un breve excursus storico. Nel 1923, abolite le sottoprefetture (tra cui Terranova), furono istituite le nuove province, assegnando Terranova alla provincia di Caltanissetta e usando violenza alle aspettative della popolazione, che fino ad allora aveva avuto a che fare poco o niente con i nisseni.
Proprio nel 1923 il Commissario Prefettizio di Terranova, interpretando i sentimenti dei gelesi, chiese al Capo del Governo che Terranova fosse aggregata alla provincia di Ragusa. I motivi erano più che validi: Gela distava da Caltanissetta 112 chilometri di strada ferrata, per raggiungerla ci volevano cinque ore e occorreva fare un lungo giro attraverso Canicattì.
Il Commissario faceva poi rilevare che Terranova “da tempo immemorabile” non aveva mai avuto rapporti commerciali con Caltanissetta, mentre ha sempre avuto rapporti con Ragusa, Vittoria, Comiso e Biscari (Acate), i cui abitanti avevano proprietà rurali a Terranova. Si ricordava poi che altri comuni, come Naro, Ravanusa, Campobello e Canicattì, erano in diretta relazione con Caltanissetta e chiedevano di non essere aggregati ad Agrigento.
Il Governo non fece nulla, e da più di ottant’anni Gela è in provincia di Caltanissetta, grazie ad un provvedimento “contro natura”. E’ quindi vero quello che dice Messana: Gela e Caltanissetta non hanno mai avuto rapporti commerciali, hanno tradizioni diverse, storie diverse, economie diverse, usi diversi. Perché continuare a stare insieme? Forse soltanto per far sì che i gelesi continuino a fare i pendolari con Caltanissetta per ogni incombenza amministrativa.
Facciamo degli esempi. Dobbiamo recarci a Caltanissetta per la Prefettura, la Motorizzazione, il catasto, la Conservatoria dei registri immobiliari, l’Azienda sanitaria locale, l’Inps, l’Inail, gli uffici della Provincia, la Camera di Commercio, la Banca d’Italia, l’Albo Artigiani, la Ragioneria dello Stato, la Direzione del Tesoro, l’Archivio di Stato, il Provveditorato agli Studi, l’Ufficio metrico, l’Ufficio del Lavoro, l’Ispettorato del lavoro, il Genio Civile, la Commissione Tributaria, la Cassa Edile, l’Istituto Case Popolari, l’Ispettorato Agrario, l’Ispettorato per le foreste, i servizi sociali per i minorenni, l’Istituto Zooprofilattico, le Ferrovie dello Stato, la Questura, e l’elenco sicuramente è incompleto. Alcuni di questi Enti, ad esempio l’Inps, l’Inail, l’Ispettorato Agrario, la Camera di Commercio, hanno aperto a Gela delle sedi zonali, ma sono solo di supporto: le pratiche vengono elaborate, gestite e decise sempre a Caltanissetta.
Riflettiamo, allora, noi gelesi, su quanto siamo stupidi, e lo siamo sempre stati da ottant’anni in qua, nel continuare ad accettare una simile situazione.
Grazie, dunque, al sindaco di Caltanissetta Messana, che per evitare che uno solo su cinquanta uffici provinciali abbia sede a Gela (sarebbe una gravissima offesa…) ci ha ricordato che Gela e Caltanissetta non hanno poi granchè da spartire, tranne la nostra sudditanza. E grazie anche agli altri nisseni che protestano vibratamente dalle colonne dei quotidiani, affermando che loro “non hanno bisogno di maestri gelesi”. Sarà probabilmente così, ma neanche noi abbiamo bisogno, né mai abbiamo avuto bisogno, di “maestri nisseni”. Diciamolo forte e chiaro, ora che le maschere sono cadute!


Autore : Giulio Cordaro

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I Vostri commenti
cari amici ed amiche mi dispiace che a gela non abbiamo avuto mai dei politici che si fanno valere tranne crocetta e lo dovrebbero appoggiare tutti i gelesi ma abbiamo avuto solo dei ladri e buffoni sul vero senso della parola.ma chi cazzo avrebbe mai vuluto avere da fare coi nisseni che non sono altro che quattro pecorai e ci sfruttano da 80 anni poi dico anche che senza gela i nisseni non sono niente perderebbero tutti i guadagni che hanno. ci vorrebbe una rivoluzione contro caltanissetta per fare gela provincia nel bene o nel male perche´ noi non ne possiamo piu´ di essere sfruttati . distinti saluti biagio.

Autore: biagio 
data: 21/02/2006
Sono un nisseno, e come molti concordo sul fatto che Gela debba avere una sua provincia. Ma anzicchè usare questi toni

Autore: nisseno 
data: 21/02/2006
La reazione del Sindaco di Caltanissetta e i suoi toni scomposti nel commentare la decisione della Regione dimostrano, se ancora ce ne fosse stato bisogno, quale stato d'animo ha sempre avuto il capoluogo nei confronti del Comune più importante della Provincia. Dimostra finalmente in modo chiaro il danno che Gela subisce a rimanervi. Rende evidente la

Autore: Francesco Salinitro
data: 22/02/2006
Caro Biagio , non dare meriti al tuo Crocetta che non ha, ad oggi lui fa propaganda turistica x la tunisia( dove si dice abbia addirittura un hotel) , dove fa le sue vacanze, e non per la nostra Gela. Ancora ti ricordo che l'assessore Granata non è dello stesso schieramento politico di crocetta, ma avversario.Basta con la disinformazione, apri gli occhi! Non dico nemmeno che altri politici gelesi meritino di più, ma ad oggi quello che più manca a Gela è la presa di posizione da parte della popolazione che tanto ignorante non dovrebbe essere ormai, o no?

Autore: max 
data: 22/02/2006
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