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notizia del 25/10/2013 messa in rete alle 23:55:32
Sì agli hamburger con vittima (Vella)
Evviva, il consiglio comunale ha finalmente approvato la delibera che permetterà l’apertura del McDonald’s, lanciando la città verso un radioso futuro globalizzato e soprattutto favorendo la nascita di 25 nuovi posti di lavoro che, nelle statistiche, mitigheranno i circa 600 posti che ci fa perdere la Raffineria di Gela grazie alla “riconversione” degli impianti.
Non è stato facile: chissà perché, quando si tratta di argomenti che riguardano cose da mangiare, alla fine si litiga sempre. Anche sugli hamburger
Stavolta, però, la contrapposizione in consiglio comunale ha lasciato una vittima, ossia il capogruppo del Pd Enrico Vella che si è dimesso per protesta. Dimissioni che però potrebbero presto rientrare, dal momento che la regola non scritta della politica locale stabilisce che il capogruppo si possa dimettere solo dopo cinque o sei delibere a lui contrarie, e non alla prima (lo ha dichiarato il consigliere Gulizzi). Vella, Vella, che fai? Alla prima delibera a sfavore sbatti la porta e te ne vai? Troppo presto, devi prima macerarti ancora un po’, il livello di bile deve raggiungere alte vette, il rossore del volto deve far trasudare ira da tutti i pori. Torna quindi al tuo posto e aspetta le altre delibere consiliari “anomale”.
Il bello della politica gelese è che è sempre in movimento, non è mai statica. A parte la “politica del semaforo” di Fasulo, della quale si è già parlato, a diversi livelli è tutto un susseguirsi di “aggiustamenti” di tiro, riposizionamenti e via dicendo.
L’Udc sembra stia trattando l’appoggio alla maggioranza, così che l’opposizione a Fasulo (quella sulla carta) si ridurrà a percentuali da prefisso telefonico. Intanto il partito di Casini fa salire sul suo carro il consigliere Tonino Ventura, ex Mpa, dichiaratosi tempo fa indipendente perché nel movimento di Lombardo lo avevano emarginato. Per Ventura, un passaggio dalla padella alla brace.
Si cambia anche nel partito Socialista (o quello che ancora ne resta), se è vero, come pare, che l’incarico assessoriale dell’avvocato La Boria sia giunto ormai al termine. Occorrerà trovare un altro socialista, come assessore o come titolare di un sottogoverno, e non sarà facile. Ma soprattutto Fasulo dovrà trovare in breve tempo una donna per garantire le “pari opportunità” in giunta.
Ma il riposizionamento più inquietante è quello del gruppo dirigente di Sel, il movimento di Vendola. Sì, proprio quello che dovrebbe collocarsi a sinistra del Pd, diventato ormai terra di conquista degli ex democristiani.
Carramba, che sorpresa! Antonio Rinciani, Castellana, Monia Cassarà e tutto il gruppo che a loro fa capo, hanno deciso di aderire al Megafono crocettiano! Lì, in un’orgia appassionata di tesi politiche di ogni genere, potranno fare squadra con Trainito e Pingo, in passato esponenti di spicco di Forza Italia e poi del Pdl. Ex vendoliani ed ex berlusconiani insieme appassionatamente per dare indirizzi precisi ed univoci allo sviluppo della città. Che bello, ho la pelle d’oca…
La cosa strana è che fino a qualche anno fa il carro su cui si imbarcavano tutti, provenienti da centro, destra e sinistra, era il partito di quel deputato ormai fermo in carrozzeria, di cui non mi sovviene il nome. Ah, sì, Raffaele Lombardo. Nell’Mpa si imbarcava chiunque, sotto la bandiera dell’autonomia della Sicilia, Ora la “carretta del mare” della politica si chiama Megafono, e lo scafista è quel Crocetta che, guarda caso, mentre criticava Lombardo lo appoggiava insieme al suo degno compare Lumia. La bandiera, però, non è più quella dell’autonomia, ma quella dell’antimafia.
Naturalmente, lungi da me l’idea di voler criticare questi riposizionamenti: la politica è come un cerchio, in cui destra e sinistra alla fine si toccano e si sovrappongono. E poi, certamente, se un intero gruppo che regge un partito decide di fare le valigie e trasferirsi in massa al Megafono, è chiaro che tutto ciò nasce da “una seria riflessione che ci induce ad abbracciare un nuovo progetto politico che sia più vicino ai deboli, agli emarginati, alle donne, ai pensionati” e bla bla bla.
Appunto, bla bla bla…
Autore : Giulio Cordaro
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