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Corriere di Gela | Fava eletto presidente del consiglio Comunale
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notizia del 22/07/2010 messa in rete alle 23:49:02

Fava eletto presidente del consiglio Comunale

E’ Giuseppe Fava (nella foto) il neopresidente del consiglio comunale di Gela. E’ stato eletto dopo ben quattro sedute mercoledì 21 sera, con 16 voti contro i 12 ottenuti dal socialista Piero Lo Nigro. Lo hanno votato: Giuseppe Arancio, Rocco Giudice, Nuccio Cafà, Antonino Biundo, Giuseppe Collura, Giovanna Cassarà (democratici per Gela); Santo Giocolano e Nicolò Gennuso (Democrazia e socialismo); Vincenzo Cirignotta e Giuseppe Morselli (UdC); Terenziano Di Stefano (Liberi e gelesi); Carmelo Casano, Giacomo Gulizzi, Giuseppe Fava, Giuseppe Ventura, Salvatore Mendola (Partito democratico). Una votazione che potrebbe dirsi a sorpresa ma che è nata nella mattinata a Palermo e che si è maturata nel tardo pomeriggio. Non era detto che quanto concordato a livello di segreterie regionali si sarebbe trasmesso automaticamente fra i consiglieri che avrebbero espresso il voto. Infatti, fermo restando un cartello di 13 voti, ce n’era tre v aganti e che avrebbero determinato il risultato finale. E’ probabile che lo stesso Fava non si aspettava di essere eletto. A provarlo, se può essere questo considerato un parametro probante, la tenuta sportiva di Fava in maniche di camicia contro un Piero Lo Nigro elegantemente vestito con giacca e cravatta.

Vice presidente è stato eletto Enzo Cirignotta (UdC), con 16 voti, contro i 12 avuti da Maria Pingo (PdL).

Il giorno prima, quando Nicolò Gennuso aveva chiesto di rinviare la seduta di 24 ore si dava ormai per scontata l’elezione di Piero Lo Nigro. Era proprio lui l’elemento di mediazione tra democratici ed Mpa. La proposta di rinviare di 24 ore è stata approvata con 18 voti favorevoli e 6 contrari. Se si fosse votato sarebbe stata fumata bianca? Probabilmente sì. Due le possibilità. Col perdurare dei contrasti tra Pd e Mpa che continuava a pretendere un proprio uomo (Ugo Costa) alla presidenza, si era ripiegati sul socialista Lo Nigro che in un certo senso avrebbe garantito sia Mpa che il Pd. Nel pomeriggio di martedì c’erano stati incontri frenetici e giri di telefonate tra Palermo e Gela perché si puntasse su Piero Lo Nigro.

A distanza di ventiquattro quell’intesa si è frantumata determinando una situazione a dir poco paradossale. Nel nome di Giuseppe Fava (foto sotto), proveniente dall’ex Margherita, tutto il Pd si compatta ottenendo consensi anche tra le fila di Udc e Liberi e gelesi. Mentre gli onorevoli creano steccati pro domo sua, i consiglieri di estrazione democratica riescono a fare quadrato imponendo una scelta di coerenza di marca strettamente democratica. Le avvisaglie di volere giungere all’unità del partito erano partite da tempo da parte di iscritti del Pd con assemblee aperte. Qualche volta sia Speziale che Crocetta e Donegani vi hanno partecipato, ma il loro interesse è stato sempre quello di mantenere posizioni di potere e creare solo appartenenze che dividono. Le assemblee si sono susseguite e l’ultima alla quale hanno partecipato pochi iscritti è stata quella di lunedì 19 luglio, disertata da Donegani, Crocetta e Speziale, ma proprio da lì è partita la proposta di giungere ad unità in nome di un partito della gente e che si occupi dei problemi anziché degli interessi degli onorevoli. Ma torniamo alla seduta consiliare. Si percepiva a pelle la tensione in aula nel volto dei consiglieri. Nessuno aveva la certezza di quel che sarebbe accaduto.

Piero Lo Nigro, pochi minuti prima del voto, passandoci accanto ci confida che si era consumato un tradimento da parte alcuni consiglieri che avevano detto di essere dalla sua parte. Forse uno ma forse anche tre. Ha avuto ragione quando ormai dalla lettura delle schede di votazione Fava aveva già sommato 16 voti con gli applausi di tutti. Il neo presidente forse non si è reso conto lì per lì che il vincitore era lui. E’ stato subito investito dai flash dei giornalisti e circondato da microfoni Tv, una sorta di invasione di campo mentre era ancora la seduta non era stata sospesa per una pausa che poi portasse alla seconda votazione del vicepresidente.

A un certo punto Fava è stato bloccato dalla commozione, e reperita la giacca, forse non sua, si è recato al tavolo della presidenza per ringraziare tutti coloro che hanno fatto convergere il loro voto su di lui. Si è detto felice che in aula tutto il partito democratico è stato compatto nel dargli la fiducia, ma anche parole di ringraziamento per gli altri suoi colleghi di non osservanza democratica che gli hanno dato il voto.

Per Fava questa è la vittoria della democrazia ed il preludio di un percorso dove non dovranno più esserci divisioni all’interno del Pd.

Subito dopo il suo intervento viene sospesa la seduta per consentire un minimo di accordo sul vicepresidente. E’ proprio in questo frangente che abbiamo chiesto a Fava se c’è corrispondenza tra la maggioranza determinatasi in consiglio e quella votata dai cittadini. La risposta tarda ad arrivare perché è consapevole che c’è una difformità. Ma non vuole esporsi troppo, sa di dovere misurare le parole, però dal profondo del cuore afferma che per i consiglieri che gli hanno dato il voto si è trattato di un voto naturale che supera le appartenenze a questo a all’altro onorevole. Sono stati i democratici per lui a volerlo come presidente e basta. Adesso il cammino deve essere quello verso l’unità ed il sostegno al sindaco Fasulo. “Deve nascere una nuova era – afferma – in cui dobbiamo essere noi democratici a spingere gli onorevoli ad unirsi nell’affrontare i problemi della nostra città. Non è più tempo di divisioni. Ho la certezza che il gruppo dei democratici per Gela che mi ha sostenuto, non avanza pretese, non vuole pestare i piedi a nessuno, ma ha solo l’orgoglio di essere Pd.

– Presidente, Crocetta, Donegani e Speziale non hanno mai avuto come disegno di unire il partito democratico. Possiamo affermare che Fava con la sua elezione a presidente del Consiglio, avvia un nuovo processo di unificazione creando i presupposti di una maggioranza solida che sostiene il sindaco Fasulo?

“Fava avvia un nuovo processo di unificazione ed è fermamente convinto che Crocetta, Donegani e Speziale faranno prevalere il buon senso, nell’interesse generale di unificare il partito e renderlo più forte e competitivo. Intravedo a breve un rinnovato clima di serenità perché è nelle cose e soprattutto perché è la base che lo vuole. Assieme ai consiglieri saremo attenti a ciò che accade nel territorio e nell’ambito delle nostre competenze daremo tutto il nostro apporto. Favoriremo il dibattito e la partecipazione sulle problematiche della nostra città”

A Piero Lo Nigro visibilmente deluso, ma fiero di aver dato la sua disponibilità per superare l’impasse iniziale che vedeva contrapposti Pd e Mpa, non ha nessun risentimento anzi si sente orgoglioso per essere stato prescelto come socialista anche se poi il risultato è stato diverso. “Accetto con dignità la sconfitta – ci ha dichiarato subito dopo l’esito della votazione – dodici voti sono importantissimi e ringrazio quanti mi hanno dato il voto. Per me è un motivo di stimolo a potere fornire un contributo ulteriore nell’interesse della collettività. I tre nomi che mi hanno fatto mancare il voto li abbiamo benissimo identificati perché sono stati così evidenti i loro comportamenti. Che Dio li assista e che lavorino per la città”.

Alla ripresa della seduta si è votato per la vicepresidenza e, come nelle previsioni, è risultato eletto Enzo Cirignotta (Udc) al quale abbiamo chiesto come mai questa convergenza sul suo nome. Intanto puntualizza che la convergenza è sull’Udc e così continua: “ Occorre leggere con molta attenzione il percorso che ha portato all’elezione di fava. Si tratta di un disegno che parte da lontano e che ha visto coinvolto il nostro segretario provinciale Rudi Maira ed il segretario regionale Saverio Romano che hanno discusso a livello palermitano l’elezione del presidente del consiglio. All’onorevole Speziale ed al Pd è sembrato corretto riconoscere la vicepresidenza all’Udc che ha scelto la mia persona e ne sono grato. Io penso che questa sera l’elezione di Fava punta alla unificazione del partito democratico. Penso infine che quei sedici che hanno votato Fava stasera, stanno lavorando per fare del Pd un gruppo compatto e unito per dare risposte certe a questa città”.


Autore : Nello Lombardo

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