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notizia del 02/10/2006 messa in rete alle 23:36:59
Cambiamo Gela o Gela cambierà noi!
O noi riusciamo a cambiare il mondo, oppure il mondo cambierà noi. Questa frase, che ho sentito qualche giorno fa in qualche programma televisivo che non ricordo, mi ha colpito e mi ha indotto a rifletterci su. E’ vero – mi sono detto –, di una verità semplicissima ma stringente al tempo stesso.
E riflettendoci, l’ho trasferita a Gela, alla città in cui viviamo e che trascina da tempo immemorabile i soliti problemi, senza essere capace di risolverli: sfogliando i quotidiani di quindici o venti anni fa sembra di leggere i quotidiani di oggi, con le stesse tematiche, le stesse diatribe politiche, le stesse dichiarazioni.
O noi riusciamo a cambiare Gela, oppure Gela cambierà noi. La trasposizione lascia grande amarezza: ho visto numerosi giovani, numerose menti valide, troppe, che si sono impegnate nella politica locale con l’entusiasmo di chi voleva migliorare la propria città, e alla fine sono state fagocitate dalla macchina dei partiti, delle correnti, dei sottogoverni, una macchina tritatutto, ma soprattutto tritacoscienze.
E ho visto, e vedo tuttora, tante altre menti valide, giovani e meno giovani, che potrebbero dare grandi contributi alla città ed invece rifuggono ogni impegno politico, nauseati forse giustamente dalle beghe di bottega, dai provincialismi, dagli “orticelli” ben recintati, dall’incapacità di volare alto e progettare il futuro di Gela.
Lascio ai lettori queste riflessioni, affinché – mi auguro – le forze migliori e sane della nostra città si mettano in movimento, si sveglino dal torpore e partecipino con rinnovato entusiasmo alla realizzazione di una città a misura d’uomo.
E a proposito di questo, si potrebbe iniziare anche dalle piccole cose, come ad esempio l’abitudine di buttare per la strada rifiuti di ogni genere.
A Trento, che è pur sempre in Italia anche se a duemila chilometri di distanza da noi, l’amministrazione comunale ha stabilito multe fino a cinquecento euro per chi butta i rifiuti per strada. Per adottare una simile delibera, qualche problema evidentemente ce l’hanno anche loro. Ma reagiscono con decisione.
Se a Gela si adottasse una misura del genere, probabilmente si riuscirebbe a risanare le finanze comunali nel giro di un anno o poco più. Rimarrebbe però un problema: chi dovrebbe sanzionare gli sporcaccioni? I Vigili urbani, ridotti al lumicino? Gli ausiliari del traffico, che vengono “comandati” in pattuglie solo per presidiare gli accessi alle zone a traffico limitato?
Alla fine, il problema si potrebbe risolvere senza sanzioni o repressione. Sarebbe sufficiente che coloro che hanno ancora un po’ di senso civico trovassero il coraggio di rimproverare chi butta cartacce in giro. Senza litigare. Basterebbe dire a chi sporca: “Scusi, perché butta le cose per terra? Non credo che a casa sua si diverta a stare nella sporcizia. Allora faccia lo stesso anche in strada, utilizzando i cestini”.
Se ognuno di noi compisse questo semplice gesto, gli sporcaccioni si sentirebbero mortificati e, forse, inizierebbero a comportarsi civilmente.
E’ un’utopia? Può darsi, ma rientra in quello che dicevamo prima: o noi riusciamo a cambiare Gela, oppure Gela cambierà noi. E per cambiare, e migliorare, dobbiamo impegnarci tutti. Anche nelle piccole cose.
Autore : Giulio Cordaro
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I Vostri commenti
tutto quello che ho letto è la verità il gelese ha un comportamento da in civile nel periodo estivo il lungomare è un porcile sotto il muro della strada che parte dalla conchiglia fino alla rotonta di macchitella è un pattumiera i signori politici questo non lo guardano il centro storico che dovrebbe essere il salotto della città è una pattumiera però dobbiamo dire una cosa al centro storico ci sono pochi cestini in altri paesi civile esistono anche i porta ceneri ci vorrebbe più persone per controllare questo paese
Autore: EMANUELE
data: 03/10/2006
Premesso che ogni opinione espressa nella direzione di migliorare le condizioni di vita di una città come Gela è certamente apprezzabile e degna di rispetto mi preme manifestare un certo dissenso agli enunciati del bravo Cordaro, nei quali mi pare di cogliere un atteggiamento retorico e certamente non costruttivo.
Mi spiego. E' vero che le - menti valide, che potrebbero dare grandi contributi alla città ed invece rifuggono ogni impegno politico, nauseati forse giustamente dalle beghe di bottega, dai provincialismi, dagli “orticelli” ben recintati, dall’incapacità di volare alto e progettare il futuro di Gela - ma questo succede purtroppo in tutta Italia, con il risultato di promuovere costantemente una classe politica inefficiente.
I giovani che si avvicinano alla politica, da destra o da sinistra, imparano presto che per intraprendere con successo una carriera politica bisogna interessarsi più di interessi particolari (se non personali) piuttosto che al bene della collettività.
Cordaro commette a mio avviso un errore abbastanza frequente e cioè quello di attribuire alla propria città, di cui in effetti si ritiene di essere in qualche modo profondi conoscitori, caratteri e peculiarità culturali che, a volte risultano quasi totalmente prive di senso.
Alla stessa categoria mi sembra appartenere la riflessione sulle
Autore: angelo cannizzaro
data: 05/10/2006
Mi trovo pienamente d'accordo con l'articolo, ma purtroppo occore precisare che in estate anche i cestini vanno in vacanza proprio quando io torno nella mia amata culla che mi ha data 27 anni di gioie e dolori, dico questo solo perchè da cittadino quaotidiano di altra città volevo quest'estate continuare a comportamenti come mio uso ma l'amara soppresa di tenrsi in mano la carta del gelato per circa mezz'ora alla ricerca di cestino mi ha fatto desistere, per cambiare GELA occorre costruire una nuova cultura politico-civile
Autore: Gero
data: 06/10/2006
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