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Corriere di Gela | Il Consiglio finalmente si muove. Caltaqua “ingiusta e vessatoria”
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notizia del 29/06/2008 messa in rete alle 23:34:20
Il Consiglio finalmente si muove. Caltaqua “ingiusta e vessatoria”

Il via libera al prelievo di 70 litri di acqua dal Ragoleto non è certo la panacea di tutti i mali che condannano la popolazione gelese alla sete. Restano le “vessazioni” di Caltaqua – come denunciato dal Consiglio comunale bell’odg approvato all’unanimità nella seduta di lunedì scorso –; restano le assunzioni clientelari della stessa azienda che le sono valse la complice copertura di alcuni esponenti politici; restano le bollette salate; restano le speculazioni politiche che da sempre accompagnano, con quella sull’acqua, altre problematiche territoriali.
Il sindaco Crocetta, in una nota che si è precipitato a diffondere, riteniamo qualche minuto dopo la firma del decreto autorizzativo al prelievo dell’acqua dal Ragoleto, ha parlato, in toni trionfalistici come sa fare lui, di “grande vittoria di Gela”, ma vorrebbe dire – e infatti lo dice – anche di una “vittoria personale”. Bravo! Hai solo fatto il tuo dovere di sindaco. Nulla di più.
Lunedì scorso, dicevamo, il Consiglio comunale ha affrontato, stavolta con molta fermezza e concretezza, la questione acqua. A fine seduta è stato approvato un ordine del giorno con cui si impegna il sindaco a prendere una serie di iniziative per mettere fine all’azione “ingiusta e vessatoria” di Caltaqua, dell’Ato idrico” e si stigmatizza il comportamento del delegato del sindaco in seno all’Ato. Insomma, scopriamo una buona volta le carte e vediamo chi sta con gli interesssi della popolazione e chi con la politica dell’Ato idrico e con Caltaqua, che continua a fare orecchie da mercante ogni qual volta gli si chiede di rendere pubbliche le assunzioni operati da quando ha assunto la commessa dall’Ato idrico CL 6 della provincia di Caltanissetta. Attendiamo intanto di verificare cosa cambierà con l’acqua del Ragoleto.
Nella seduta consiliare del 23 giugno il documento firmato da 24 consiglieri e approvato all’unanimità dai 26 presenti in aula (ne riportiamo il testo integrale in 3ª pagina), affronta tutte le problematiche legate all’acqua e per la gran parte vengono condivise da una larga maggioranza di consiglieri, con qualche distinguo. Sul banco egli imputati, il presidente dell’Ato idrico, Caltaqua e ce n’è anche per il delegato del sindaco.
Riteniamo che non rimarrà inascoltato il monito del presidente del Consiglio comunale Di Dio quando afferma che spesso nella nostra città alcune problematiche sono diventate il cavallo di battaglia di alcuni politici, divenendo così solo ed esclusivamente un’arma di strumentalizzazione. Errore, questo, che purtroppo permane ancora.
Primo a parlare è stato il consigliere Giovanna Cassarà dei Comunisti italiani, seguita dal consigliere del Pdl, Lucio Greco, che ha manifestato tutto il suo rammarico nei confronti del sindaco e della giunta, i quali a suo dire non hanno sentito il dovere di “esplicitare cosa pensano della emergenza idrica dopo il dibattito della volta scorsa”. Greco ha anche ha criticato l’operato del primo cittadino che dovrebbe venire in Consiglio a esternare le sue prese di posizione, anziché farle sapere tramite gli organi di stampa. Ha concluso il suo intervento chiedendo, sempre a Crocetta, di andare al di là delle semplici dichiarazioni come quella di pagare solo il 50% delle bollette, ma trovare strumenti più certi
Interventi anche di Paolo Cafà, di Sinistra democratica, Totò D’Arma del Pd, Terenziano Di Stefano (Mpa). Quest’ultimo si è soffermato sulla inefficienza di Caltaqua, aggiungendo che sarebbe auspicabile che il Comune di Gela, come maggiore azionista dell’Ato idrico, si desse da fare per dare risposte più concrete ai cittadini vessati dal problema dell’acqua. Si è dichiarato infine favorevole al documento da approvare. Anche il consigliere Scuvera del Pdl si è dichiarato favorevole su tutti i punti evidenziati nel documento, aggiungendo che è stato un grave errore da parte della Regione siciliana avere privatizzato il servizio di gestione dell’acqua. Rispondendo al consigliere D’Arma ha detto che con la presidenza di Lombardo alla provincia di Catania il servizio dell’acqua era affidato ad un Ente pubblico.
Alla fine degli interventi si è passati alla votazione del documento che è stato esitato positivamente all’unanimità con 26 voti favorevoli su 26 consiglieri presenti. Viene infine votato un piano di lottizzazione ubicato a Manfria che ha tutti i pareri favorevoli. Dopo un breve intervento dell’assessore Calò che ha dato chiarimenti al consigliere Catania, l’atto è stato votato favorevolmente con 14 voti favorevoli ed uno astenuto. Al momento in cui si stavano affrontando alcuni debiti fuori bilancio è venuto a mancare il numero legale. Si andrà a nuova convocazione.

Hanno detto

Peppe Di Dio (presidente consiglio Comunale)
“Naturalmente, il documento lo condivido. Ma voglio esprimere alcuni concetti sulla problematica che abbiamo affrontato in Consiglio. Credo che essa vada affrontata in forma più seria. Molta gente parla a vanvera su questa vicenda. Spesso si nasconde dietro un dito o addirittura vorrebbe costruire carriere come nel passato sul bene primario dell’acqua. La questione va affrontata con responsabilità. Non è possibile pensare di strumentalizzare la vicenda di cui parliamo, perché così facendo finiamo con lo strumentalizzare i cittadini. Mi auguro che con questo documento con cui il Consiglio comunale ha trovato una compattezza come negli ultimi tempi non ha avuto. Il documento è l’inizio di una serie di ragionamenti che il consiglio comunale dovrà affrontare. Credo che ci sia da parte di tutti i capigruppo la volontà e la determinatezza di lavorare su questa vicenda. Bisogna affrontare in termini più certi la questione del 50% perché ad oggi mi sembra che sia ancora materia da definire”.
Giovanna Cassarà (capogruppo Pdci)
“Sono concorde col documento approvato all’unanimità. Ho preteso che l’Amministrazione oltre ai proclami mediatici induca Caltaqua a stigmatizzare in un documento l’accordo bilaterale scritto tra Caltaqua e Comune relativo al pagamento della bolletta al 50%, ciò ad evitare che i cittadini si trovino esposti a ingiunzioni di pagamento e procedure esecutive varie intraprese per la differenza, considerato che verba volant, scripta manent . Nel caso di diniego da parte di Caltaqua, che il Comune si attivi ad intraprendere, convinto come esso è, tutte le azioni giudiziarie più opportune a tutela dei diritti dei cittadini, ivi compresa quella della risoluzione del contratto per inadempimento, anche se la delibera del 10 maggio 2007 del Consorzio Ato relativa all’approvazione ed articolazione delle tariffe non ci conforta più di tanto in tal senso”.
Salvatore D’Arma (capogruppo Pd)
“Stigmatizziamo il comportamento di coloro che stentano a trovare una soluzione per la collettività che continua a subire ingiustizie. Con questo documento su cui tutti concordiamo abbiamo voluto dare un indirizzo politico ben preciso: l’acqua non va privatizzata. Sono particolarmente felice di sentire dal centro destra che la Regione ha commesso un grave errore nell’avere affidato la gestione idrica ad un privato. Adesso mandiamo via chi ha disposto quella scelta. Adesso il vero problema è quello di avere acqua potabile, pagare meno e non privatizzare. Ed in proposito di privatizzazione di questo bene primario, è assurdo che venga commercializzato, dovendo invece creare le condizioni per garantirlo a tutti. Credo che sia venuto il tempo per cui tutti, centro destra e centro sinistra ci si muovi in sinergia per giungere al ripristino della gestione pubblica ”.
Fortunato Ferracane (capogruppo Mpa)
“Dal documento si rileva che c’è una presa di posizione netta da parte del Consiglio comunale soprattutto in riferimento alla gestione di Caltaqua. Il Consiglio comunale ha fatto una scelta chiara, perché l’interlocutore non può essere né Sicilia acqua, né la regione, ma Caltaqua che il nostro referente gestore.
Vogliamo che ci sia la riduzione del 50% della bolletta effettiva mettendo nero su bianco senza lasciare i cittadini nella preoccupazione che domani possa giungere un’altra bolletta e varie ingiunzioni di pagamento inaspettate. Come centro destra siamo sempre stati sempre più liberisti, ma stavolta su questo bene primario che è l’acqua siamo stati più protezionisti. E’ chiaro che la nostra posizione non può essere paragonata una fabbrica di automobili, libera per l’imprenditore. E’ giusto che il gestore sia il pubblico che deve garantire un’equa distribuzione, la possibilità di accedere a tutti i cittadini e con tariffe non da capogiro”.
Gaetano Trainito (capogruppo Pdl)
“Credo che si siano dette solo parole fino ad ora. Veramente è una cosa stucchevole, la vedo più come una passerella dove si dicono sempre le stesse parole anziché affrontare l’argomento al di là delle strumentalizzazioni. Certo che ho condiviso il documento. Ma mi chiedo: che cosa si vuole dire? Se già il sindaco ha scritto alla Regione che si vuol pagare il 50% delle tariffe, se si sta battendo per l’acqua del Ragoleto, se ha diffidato l’Eni, a che serve tutto questo? L’importante è che si chiedano le dimissioni dell’Ato idrico ed affidare la gestione dell’acqua al pubblico”.
Grazio Trufolo (capogruppo Cristiano-liberali)
“Condivido la richiesta di convocazione di una conferenza di servizi immediatamente per definire in maniera chiara che i cittadini devono pagare il 50 percento della bolletta dell’acqua. Se Caltaqua debba procedere legalmente contro Sicilia acque, che lo faccia, ma il rapporto il cittadino ce l’ha con Caltaqua che non può disconoscere che l’acqua distribuita non è acqua buona. Se Caltaqua è costretta a distribuire quell’acqua è chiaro che debba procedere contro Sicilia acque contro il danno economico causato da questa cattiva acqua fornita. L’Amministrazione deve vigilare per avere tempi certi per la sostituzione e l’ammodernamento della rete idrica che è fatiscente, la cui competenza è di Caltaqua. Non mi trova d’accordo la tesi secondo cui l’acqua non possa essere gestita da società private. Il privato fornisce servizi più efficienti”.
Paolo Cafà (Sinistra democratica)
“Sono favorevolissimo al documento. Il Consiglio denota tanta sensibilità a differenza di qualcuno che si pone con retorica. Adesso dovremo cimentarci sull’altro tema delicato della monnezza. Credo che su questo versante il Consiglio comunale debba intervenire con il commissariamento dell’Ato rifiuti e stessa cosa dicasi per l’Ato idrico municipalizzando i servizi. Il Consiglio devo dire che ha lavorato bene e credo che anche la commissione ambiente stia facendo tutto il suo dovere anche se non ha ancora una sede dove riunirsi. Il presidente su mia sollecitazione aveva fatto una richiesta al direttore generale che ha risposto in modo offensivo. Nessuno aveva richiesto una stanza, ma un luogo dove potere fare le riunioni. Risponde, pur sostenendo di non averne le competenze, che la stanza dovrà essere utilizzata per gli assessori. E’ una bugia. Dal momento che non ci sono stanze, il direttore generale esca dalla sua stanza e la metta a disposizione della Commissione. Non si risponde in quel modo offensivo. Il fatto è che ancora siamo in attesa di una sede”.


Autore : Nello Lombardo

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Autore: totò 
data: 13/09/2008
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