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Corriere di Gela | I contraccolpi della crisi
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notizia del 24/01/2003 messa in rete alle 23:26:52

I contraccolpi della crisi

Giorni di fuoco, quelli che sono passati. Esternazioni politiche dirompenti che mostrano una coalizione, quella di centrodestra, allo sbando. Prima i pettegolezzi ora gli affondo, l’ultimo dei quali quello dell’ex assessore ai lavori pubblici Gagliano che si è sentito ingiustamente accusato dal sindaco Scaglione di inoperosità nel suo lavoro. E la battaglia è continuata a distanza perché Gagliano ha risposto per le rime.
Tutto ha avuto inizio con la tirata d’orecchi di qualche mese fa di un esponente di Forza Italia al consigliere Celona (Udc), reo di avere espresso una opinione “non autorizzata”. Poi tutti gli altri fatti che alla fine hanno determinato un cataclisma all’interno della coalizione sino allo sfogo del leader di Forza Italia on. Ventura ed agli attacchi mirati dell’Udc.
E’ inutile andare a ricercare le ragioni di tanta incomprensione e da che parte stanno le colpe. Per noi le colpe, se effettivamente ci sono, sono tutte a monte per due ordini di motivi e contrapposti.
1) Un programma sottoscritto da componenti politiche per gran parte eterogenee per storia, tradizioni e per la visione del mondo difficilmente può reggere a lungo. Prima o poi scoppiano le contraddizioni.
2) Forze politiche provenienti dallo stesso ceppo pur avendo ora una denominazione diversa finiscono con il litigare ed a spingere per far prevalere la propria leadership.

L’unico partito che se ne era stato alla finestra ad assistere ai litigi di questo gennaio uggioso e senza dire la sua era stato Nuova Sicilia. Finalmente nel bel mezzo della settimana si è fatto sentire e noi abbiamo approfittato dell’occasione per porre alcune domande a Pino Federico (nella foto), presidente del Consiglio comunale.
– Presidente Federico l’ha digerita l’ultima provocazione con la quale si suggeriva anche l’azzeramento anche della Presidenza del Consiglio comunale?
"Credo che il problema non sia quello delle mie dimissioni. Potrei metterle sul piatto della bilancia in qualunque momento qualora mi rendessi conto di avere commesso errori. Anzi aggiungo che se gettare la spugna potrebbe essere un bene per la città, non esiterei un solo istante e me ne andrei. Il vero problema è la continua litigiosità nella coalizione che sta governando. Purtroppo non si è lavorato così come si era programmato".
– E possibile che si spari sul presidente per nascondere i veri problemi? "Potrebbe essere un’ipotesi".
– A suo giudizio, questa fibrillazione strisciante ed il clima di incertezza politica può attribuirsi alla questione del ricorso di Crocetta?
"La mia opinione l’ho espressa in tempi non so-spetti. Questo fatto non doveva intaccare l’azione amministrativa né tanto meno quella del consiglio. E’ giusto che il Tar assuma le sue decisioni, però è un delitto che lo sviluppo del nostro territorio tardi ad arrivare sol perché si rimane in attesa di una sentenza. Questa città ha perso troppi treni. Prima con i sei mesi vacanti dopo le dimissioni dell’ex sindaco Gallo, ora il ricorso di Crocetta avverso l’elezione di Scaglione. Poi potrebbe esserci la contro sentenza e l’amministrazione della città se ne va al diavolo. No. Non è possibile continuare di questo passo. Allora io dico: oggi c’è il sindaco Giovanni Scaglione, c’è una maggioranza. Entrambi debbono fare il proprio dovere nel migliore dei modi, evitare discussioni che non sono per niente utili alla città. I dibattiti vanno fatti all’interno delle sedi dei partiti e non sulle colonne dei giornali. Si assume una forte responsabilità chi ritarda l’azione amministrativa".

– Che fine ha fatto lo staff di presidenza? Funziona?
"A poco a poco si sta migliorando. L’ufficio si sta organizzando anche dal punto di vista logistico dopo che ci sono stati assegnati nuovi locali"
– La vostra idea su questi avvenimenti qual è?
"Come lei sa c’è stato un attivo della segreteria politica di Nuova Sicilia che è uscita con un documento. E’ dinanzi agli occhi di tutti l’estremo disagio che sta vivendo la città per via delle polemiche che si sono innescate e per le esternazioni di tipo personalistico amplificate nei giornali. La mia opinione è che bisognerebbe mettere da parte questi screzi che non giovano sicuramente al buon nome della maggioranza di centro destra e che ci si rimbocchi le maniche ponendosi come obiettivo l’attuazione del programma da tutti sottoscritto e procedere in avanti per non deludere i nostri concittadini che ci hanno dato la fiducia di governare".
E’ del 21 scorso la diffusione di un documento del segretario del circolo cittadino Giuseppe Pace con cui per la prima volta viene fuori una posizione di Nuova Sicilia. Si tratta di un intervento soft con cui si auspica la ripresa del dialogo all’interno della coalizione.
"Il mandato che Nuova Sicilia ha voluto dare all’on. Giacomo Ventura – è detto nella nota – nella sua qualità di deputato della coalizione, unitamente alle altre componenti politiche che hanno mantenuto le loro presenze assessoriali nella compagine del sindaco, è finalizzato al recupero pieno e totale dei soggetti che a vario titolo non ne fanno più parte. Riteniamo che a tutt’oggi tale mandato no sia stato coronato da pieno successo ma che innegabilmente si stia lavorando per ottenere il risultato sperato, anche in funzione della dichiarata disponibilità dei soggetti politici interessati. Il prossimo appuntamento dei partiti della coalizione, già fissato per sabato 25 dovrà determinare il superamento di questa fase interlocutoria ponendo le basi di una nuova attività amministrativa che nel rispetto del mandato elettorale ricevuto da ciascun partito affronti i problemi della città e ne determini il superamento rendendola più vivibile e produttiva. La città si aspetta questo impegno da chi amministra e nessuno può permettersi di disattendere queste aspettative. Nuova Sicilia – conclude il documento – auspica, pertanto che ciascuno per la sua parte, sia pronto ad assumersi le proprie responsabilità morali ed amministrative".


Autore : Nello Lombardo

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