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notizia del 13/12/2003 messa in rete alle 23:15:45
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Quando si parla di bilancio, Consiglio (quasi) unanime
Una seduta veramente proficua anche se gli esordi non annunciavano nulla di buono. Il ventilato e presunto buco di 6 miliardi che avrebbe caratterizzato il bilancio consuntivo e forse messo in giro da ambienti non politici, è approdato an-che in Consiglio comunale allarmando considerevolmente alcuni consiglieri. Primo fra tutti Franco Liardo (nella foto) di An. Fortemente allarmato per le sfalsature algebriche che lo strumento consuntivo presentava. Ma è stato sufficiente l’intervento chiarificatore del capogruppo della Margherita Peppe Di Dio e quello di un revisore dei conti, il commercialista Nicola Gennuso, per portare tutti i consiglieri nell’alveo della ragione e della serenità. Infatti alla fine con la sola astensione del consigliere Di Giacomo il conto consuntivo, è stato votato favorevolmente. Si è passati così alla trattazione della modifica del regolamento comunale per l’applicazione della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani interni.
Anche qui va detto che il confronto è stato corretto e si è lavorato all’insegna della collaborazione anche se alla fine si è preferito rinviare la seduta per motivazioni tecniche.
La seduta si inizia con l’intervento del consigliere di An Franco Liardo che incentra tutto il suo discorso sulla necessità di avere chiarimenti di natura tecnica sul contenuto del consuntivo e soprattutto la certezza che il voto favorevole dato all’atto in questione non si ritorca successivamente nei confronti dei consiglieri.
Il consigliere della Margherita Peppe Di Dio, che nelle passate consiliature ha rivestito la carica di assessore al bilancio accumulando esperienza su esperienza nel leggere e comprendere i bilanci preventivi e consuntivi, prende la parola per fare chiarezza – come esordisce all’inizio del suo intervento – sulla questione consuntivo. “E’ necessario distinguere tra bilancio preventivo e bilancio consuntivo – afferma Di Dio – Quello che va studiato con molta attenzione è il primo, mentre il bilancio consuntivo è un atto squisitamente tecnico”. Nel richiamare all’attenzione dei consiglieri quella che lui ritiene una scorrettezza dell’organo tecnico di farsi presente alla stampa su un argomento che loro dovrebbero tenere per sé essendo degli organi di supporto e di ausilio ai politici continua affermando che non è assolutamente ammissibile che si dia un parere condizionato dai parte dei sindaci revisori sul consuntivo. “Se il parere è condizionato – continua Di Dio – significa che c’è qualcosa che non quadra. E siccome le cose non stanno così, quel parere è favorevole e basta. Si parla di critiche, ma che ben vengano le critiche politiche, ma queste non hanno nessuna rilevanza non inficiando minimamente il bilancio. Credo infine che non si possa parlare di atto falsato, o come afferma Liardo, di sfalsatura algebrica. Questa affermazione mal si concilia col fatto che il bilancio è a posto. Il problema è molto più a monte e credo che si debba rivedere tutta la metodologia ed i criteri di stima del patrimonio comunale. L’inghippo è tutto lì. La sfalsatura sta proprio in quella mancata conoscenza del patrimonio comunale che si ripercuote sul resto dei conti”.
Il chiarimento di Di Dio soddisfa il consigliere Liardo che se la prende con “qualcuno che crea allarmismi sulla stampa” e conclude il suo intervento chiedendo un altro chiarimento al componente del collegio dei revisori dottor Nicola Gennuso in merito ad alcuni appunti sulla relazione del collegio dei revisori che invitano l’amministrazione a rettificare il rendiconto.
L’intervento chiarificatore del dott. Gennuso che ribadisce il parere favorevole all’approvazione del bilancio consuntivo, lascia infine tranquilli e pienamente soddisfatti non solo il consigliere Liardo ma anche tutti gli altri consiglieri.
A conclusione della seduta abbiamo chiesto al dott. Gennuso di chiarirci la questione che aveva allarmato un pò alcuni consiglieri che avevano una qualche reticenza a votare favorevolmente il consuntivo 2002.
– Dottor Gennuso, il parere che avete espresso sul bilancio consuntivo è un parere favorevole condizionato? Come mai è circolata questa interpretazione provocando allarmismi tra i consiglieri comunali?
“Sicuramente c’è stata una cattiva interpretazione o mala fede da arte di qualcuno. Il parere espresso dai revisori non era condizionato, ma favorevole.
Ha mosso dei rilievi perché tecnicamente il bilancio non era conforme ai dettami che prescrive la legge. I rilievi sono stati mossi in merito al conto economico, al conto del patrimonio, agli accertamenti dei residui attivi e passivi e la relazione della giunta. Quest’ultima è una relazione politica che va a spiegare tutto ciò che è stato fatto nell’esercizio. E’ una sorta di relazione tecnica da manuale tipo. I rilievi sul conto economico li abbiamo mossi in quanto accanto ad una relazione finanziaria non è stata accompagnata una relazione economica. Ciò non è stato fatto per una carenza di programma, però da incontri avuti con il responsabile dell’Ufficio del settore bilancio e finanze abbiamo saputo che hanno acquistato un nuovo programma e si stanno adeguando. Sicuramente a gennaio partiremo con questa doppia contabilità. Ma anche questo non è un rilievo che va ad inficiare la legittimità dell’atto e quindi la sua approvazione. Altro rilievo abbiamo mosso al conto del patrimonio dove mai si è avuto la certezza della sua consistenza. Mai è stata fatta una ricognizione. Il patrimonio del Comune di Gela è qualcosa di incredibile che potrebbe essere rivalutato, riutilizzato e dare un introito”.
– E allora a parte questi rilievi che non inficiano l’atto, cosa avete consigliato ai consiglieri comunali?
“Intanto nell’esprimere parere favorevole abbiamo consigliato ai consiglieri comunali e all’amministrazione di provvedere ad un riaccertamento dei residui attivi e passivi, una ricognizione dei beni patrimoniali, una esatta gestione della contabilità economica e finanziaria”.
– Esiste o no quel presunto buco di sei miliardi?
“Assolutamente no. Chiamiamolo invece incongruenza o differenza contabile, ma non un buco. I buchi nelle amministrazioni si hanno quando le somme sulla carta esistono, ma realmente non esistono. Oppure quando si vuol far credere una determinata situazione economica non corrispondente a quella reale”.
Autore : Nello Lombardo
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