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Corriere di Gela | La politica si riaccende
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notizia del 24/09/2006 messa in rete alle 23:10:44
La politica si riaccende

E’ sempre stato così. E così sarà. Dopo la festa della Madonna dell’8 settembre ci sono stati gli aggiustamenti politici o si sono rifatte le giunte, se non addirittura i nuovi potenziali sindaci. La tradizione non si smentisce ed ancora una volta il cerchio si chiude con l’assegnazione delle deleghe ai due neoassessori Guido Cirignotta ed Eduardo Cammarata. Rispettate anche le previsioni. Il primo ha riottenuto da Crocetta l’assessorato allo Sviluppo economico con l’aggiunta di un altro incarico riguardante la responsabilità dell’informatizzazione degli uffici comunali. Il secondo ha conquistato la delega dei Lavori pubblici. Non c’è da stupirsi se parliamo di conquista. Si ricorderà che il sindaco non ha mai voluto disfarsi dell’interim dei Lavori pubblici dopo le dimissioni di Giovanna Cassarà. Fiducia e merito sono gli ingredienti che hanno giocato a Favore dell’esponente della Margherita. Il sindaco ha tenuto per sè la responsabilità della Manutenzione. Altro atto importante, ma fino al momento in cui scriviamo la “determina” la tiene nel suo cassetto, è la nomina di tre componenti dell’Assemblea del Consorzio Asi. E’ probabile che Crocetta non l’ha ancora pubblicata all’albo comunale, perché ha avvertito nell’aria un certo malumore ed imbarazzo perché pare che abbia fatto tutto da sé senza consultarsi con i partiti alleati. I nominativi che dovevano restare segreti si sono saputi sin da mercoledì e sono: Salvatore Terlati (Libera città civile), Franco Cascino e Peppe Pisano (vicino all’on. Raffaele Lombardo di area Mpa).
Adesso non dovrebbero esserci altri atti da sfornare e la giunta, dopo il rientro al lavoro di Donegani che per una settimana era stato ricoverato in clinica, dovrebbe mettersi al lavoro quanto meno per programmare il resto delle cose da fare per completare in bellezza l’attuale consigliatura. E deve sbracciarsi dimostrando di sapere costruire perché l’opposizione non le darà tregua come neppure al sindaco. L’impressione generale però è che si tiri a campare con pochissimo entusiasmo. Lo stesso Cirignotta – dicono alcuni suoi amici - non sembra tanto entusiasta di essere rientrato a dirigere lo stesso assessorato. Non è dato sapere il perché. E quando gli chiediamo di confermarci questa voce, se ne esce con un no comment . Nel frattempo i gruppi politici stanno affilando i coltelli per organizzarsi in vista delle prossime competizioni elettorali. Ci sarà da eleggere il sindaco di Gela e il presidente della Provincia. Si avvertono le prime schermaglie, sono già comparsi i papabili ma nulla di definitivo e tra l’altro è ancora molto presto farli uscire allo scoperto in quanto hanno la consapevolezza che si brucerebbero anzitempo. Invece non si fa mistero sul prossimo partito che dovrebbe nascere a Palermo. Un partito ispirato dall’ex assessore ai Beni culturali Salvatore Morinello e che i più a lui vicini parlano di un partito che sarà fondato nelle prossime settimane a Palermo dove dovrebbero confluire parlamentari accomunati dalla volontà di far nascere nell’isola un partito siciliano democratico. Si vocifera che vi dovrebbero far parte oltre che Morinello anche Angelo Capodicasa e Leoluca Orlando e che dovrebbe toccare altre province siciliane. Si tratta di indiscrezioni da prendere con le pinze come da considerare con prudenza le voci che indicherebbero Gela come il caposaldo di questo nuovo movimento/partito. Intanto la prossima settimana con la convocazione della conferenza dei capigruppo sarà fissata la data di convocazione del consiglio comunale. Top secret ancora i punti all’ordine del giorno. Questo il quadro politico del momento. Per quanto riguarda il resto lo abbiamo chiesto al segretario dei Ds Franco Liardo, al presidente del Consiglio comunale Pino Federico ed al neocapogruppo dell’UDC Franco Giudice. Ci esimiamo dal fare un commento alle risposte che hanno dato alle nostre domande perché i nostri lettori capiranno. Però azzardiamo una nostra impressione che abbiamo ricevuto dopo il nostro colloquio. Non è cambiato nulla nel far politica. E c’è l’impressione fondata che ognuno non veda l’ora che tutto finisca e ricominci il gioco delle parti come sempre. Il riproporsi di atti e fatti di gattopardiana memoria.
Abbiamo parlato prima di tutto con l’ingegnere Franco Liardo segretario cittadino dei Democratici di Sinistra, partito maggioritario che sostiene la giunta Crocetta. – Ingegnere Liardo il cerchio si è chiuso con l’assegnazione delle deleghe ai due assessori della Margherita, ma si trascinano ancora polemiche. Che valutazione date della nuova situazione e come vi state preparando in vista delle prossime scadenze elettorali?
“Il dibattito acceso che investe la Margherita, è un problema tutto loro. Noi auspichiamo che si possano trovare unità d’intenti all’interno di quel partito e assieme cominciare a programmare la prossima scadenza elettorale. Dopo quattro anni di governo dovremmo presentarci con un consuntivo positivo, ma soprattutto il messaggio che dobbiamo lanciare alla città è che c’è una coalizione di centro sinistra unita. Ora che si è ricomposta la giunta, ho chiesto al sindaco di riunire su un tavolo i partners del centro sinistra per individuare alcuni punti programmatici di sindacatura. Ci sono ancora alcune questioni in sospeso che vanno portate a termine e mi voglio riferire ad alcune opere pubbliche, al teatro Eschilo, alla piscina, alla riqualificazione di Via Venezia ed al Piano regolatore. Mi auguro che al più presto il consiglio comunale anziché discutere di mozioni di sfiducia si impegni, centro sinistra e centro destra insieme, a risolvere i problemi atavici di questo paese. La mozione di sfiducia, ora non ha più senso. Non è più un atto politico. Io ritengo che il centro destra ha i numeri per imporre le proprie politiche, fare le proprie proposte politiche ed alzare il tiro in Consiglio. Su questo noi del centro sinistra ci vogliamo confrontare”.
– Riproporrete il prossimo anno la candidatura di Crocetta o pensate a qualcosa di diverso?
“E’ un tema di cui si parlerà il prossimo anno. Dopo il documento politico sottoscritto da tutto il centro sinistra, abbiamo chiesto un rapporto più ravvicinato da parte del sindaco e questo c’è stato. Riteniamo che il prossimo anno, alla fine del mandato perché occorre avere rispetto della volontà popolare, assieme al sindaco Crocetta si farà il punto della situazione e si deciderà tutti insieme”.
– E’ un fatto però che un certo malessere serpeggia all’interno della coalizione. “Un certo malessere c’è, ma all’interno dei Comunisti italiani. Sappiamo tutti ciò che è successo. Si dichiarano appartenenti al centro sinistra. So che sta nascendo un movimento che fa riferimento all’Unione e lo guardiamo con interesse”.
– Lei parlava di andare a braccetto col centro destra per riuscire a completare bene la consigliatura. Ne vede i presupposti?
“Lo spartiacque tra le due coalizione deve sempre esserci. Ritengo che lo sforzo che entrambi le due coalizioni debbono fare sia quello di individuare alcuni punti di carattere generale e su quelli trovare la convergenza, così come si è fatto con l’approvazione del bilancio”.
All’ingegnere Franco Giudice capogruppo dell’Udc abbiamo le seguenti domande:
– Ingegnere Giudice la strategia che adotterete in questo scorcio di consigliatura sarà di contrasto?
“Io non la definirei in questi termini. MI sentirei di dire che ci sarebbe da puntare su una strategia che consista nell’apportare degli opportuni correttivi alle azioni politiche che noi riteniamo non idonee e che vadano riviste. Ultimamente l’amministrazione Crocetta è venuta meno ad impegni pubblici. La stampa può testimoniare quando si approvò il bilancio, ci fu un alto senso di responsabilità dell’intero consiglio comunale, un’azione bipartisan in cui tutti i consiglieri comunali ritirammo gli emendamenti. Ci furono dei capisaldi di cui il sindaco prese impegno. Doveva farsi carico delle scuole, della rete idrica. Invece, approvato il bilancio, dopo dieci giorni abbiamo dovuto registrare che l’Amministrazione aveva fatto delle variazioni illegittime in cui spostò i soldi per finanziare al solito le feste che forse è l’unica cosa che questa amministrazione riesce a fare bene. Purtroppo a Gela si spende troppo su ciò che è visibile perché questo dà un ritorno immediato in termini elettorali”
– Avrà vita facile Crocetta in questo scorcio di legislatura o lo incalzerete?
“Io lo incalzerò in forma spietata perché a mio modo di vedere questa amministrazione è stata un vero fallimento, il più grosso dei quali è stato il non avere saputo programmare lo sviluppo economico di questa città. Vogliamo citare dei dati? In tre anni la città di Gela è diminuita di 10 mila abitanti. Se diminuisce la popolazione è perché la gente non trova sbocchi occupazionali, né la speranza di un futuro per crescere. Se facciamo un giro uscendo da Gela e andando per esempio a Licata, Butera, Vittoria, Caltagirone, ecc. ci accorgiamo che queste città hanno avuto un cambiamento, uno sviluppo che si vede concretamente con la nascita di attività imprenditoriali di ogni tipo, attività industriali. A Gela la gente non trova più lavoro. Lo Stato, la provincia, la Regione non danno più lavoro. In quelle città ci sono state tante richieste di insediamenti produttivi tutte soddisfatte, mentre qui non diamo subito le risposte e l’unico datore di lavoro diventa la mafia. E’ una constatazione amara che devo fare dopo quattro anni di questa amministrazione. Qui le imprese non trovano le giuste risposte e se ne vanno altrove”.
– Non c’è il rischio che queste sue denunce possano rimanere una voce isolata se non troveranno riscontro in altre forze politiche del centro destra?
“Posso dire che l’opposizione condivide la mia idea e ne ho parlato con tutti. Il discorso è invece quello di farlo condividere all’Amministrazione ed essere conseguenziale negli atti”.
– Lei ha partecipato alla festa dell’Udc a Fiuggi. Come ha vissuto quell’evento?
“E’ stata una esperienza esaltante ed entusiasmante. Tutti gli interventi come quello di Buttiglione e Casini sono stati molto apprezzati e ne ha parlato ampiamente la stampa nazionale. L’Udc è l’unico vero nuovo partito che c’è nello scenario politico italiano, un partito di centro che ha scelto di allearsi col centro destra. Noi ci arrabbiamo con coloro che hanno scritto sui giornali che saremmo pronti a passare da altre parti. Questo è neppure ipotizzabile. Il nostro intento è quello di riuscire a creare un polo dei moderati che riesca a coniugare con equilibrio gli ideali cristiani e di una società laica nello stesso tempo”.
Col presidente Federico parliamo di tematiche più generali e chiediamo se la gente capisce i perché dei continui scontri in consiglio.
“Alla gente non interessano gli scontri e le lotte personali. Ciò che interessa è uno sviluppo economico che stenta a esserci nel nostro territorio. Dovremmo mettere i cantiere una serie di infrastrutture affinché questa città divenga il centro del libero scambio. C’è una situazione in cui nessuno si ribella”.
– Qual è la sua opinione su questa giunta e se ha operato bene?
“Sul piano della legalità, nulla da eccepire. Ma ci sono due prospettive parallele che vanno tenute presenti. C’è quella della lotta alla mafia e parallelamente quella dello sviluppo. Dovrebbero marciare di pari passo, invece non è così. Purtroppo hanno marce diverse. Negli ultimi anni stiamo andando indietro e questa battaglia per lo sviluppo rischia di rimanere una chimera. Penso a Marsala, Trapani, Milazzo, che hanno fatto delle grandissime opere cambiando la struttura del territorio grazie ai contributi della Comunità europea. Noi invece non siamo stati capaci ad utilizzare quelle risorse. Quando non riesci ad utilizzare le risorse della Comunità europea, vai in crisi. Ci sono stati dei bandi della Comunità europea. Perché non li abbiamo utilizzati per riqualificare alcuni quartieri?”.
– Presidente in settimana so che convocherà la conferenza dei capigruppo, cosa deciderete di fare e quali saranno i punti all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale?
“Onestamente ancora non saprei. Posso dire che il primo punto riguarderà la deliberazione di un atto che consentirà ai cittadini del villaggio Aldisio, qualora ricorreranno delle condizioni precise, di ottenere da parte del Comune degli atti di cessione delle abitazioni occupate”.
– Si parla tanto di candidature, lei cosa dice?
“Posso dire che con la mia candidatura sono arrivato vicino al traguardo. Un risultato eccezionale che nessuno pensava. La gente ha voluto premiare questo gruppo dirigente di giovani che mettono anima e cuore nel fare politica. E’ d’obbligo continuare a fare politica. Per adesso non ho obiettivi imminenti di candidatura. Andremo a fare le nostre alleanze con chi crede nella creazione di infrastrutture, il recupero di Manfria, il risanamento ambientale. . Le alleanze nascono nel momento in cui si sposano questi temi e programmi”.


Autore : Nello Lombardo

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