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notizia del 03/12/2013 messa in rete alle 22:43:40
«Mal’aria industriale» anche a Gela? Chissà!
Il pentito della camorra Carmine Schiavone ha recentemente dichiarato che le organizzazioni criminali hanno interrato tonnellate di rifiuti tossici in Campania (la cosiddetta “terra dei fuochi”), ma anche in altre regioni italiane. Le conseguenze, in termini di malattie e tumori, si sono viste: centinaia di morti, che però si sarebbero potuti salvare.
Sì, perché Schiavone quella confessione l’aveva fatta già il 7 ottobre 1997 nel corso di una audizione alla Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti. Per sedici anni il verbale di quella seduta è rimasto segreto, e i criminali hanno potuto continuare i loro traffici mentre la gente moriva lentamente.
Perché la notizia non è stata resa pubblica? Forse per evitare panico nella popolazione: meglio un popolo tranquillo che muore in santa pace che un popolo in rivolta. E allora dico con chiarezza che i camorristi erano e sono criminali, ma i componenti della Commissione parlamentare omertosi sono stati criminali quanto e più dei camorristi.
Ho fatto una ricerca per capire chi fossero quei galantuomini che nel 1997 hanno fatto questo regalo ai cittadini, e ho trovato uomini di centro, di destra e di sinistra, anche esponenti dei Verdi.
Un nome fra tutti mi ha fatto trasalire: tra quei criminali c’era un certo Pittella. Sì, proprio lui, quello che si è candidato quest’anno alle primarie del Pd e si è alla fine ritirato per appoggiare Renzi, il “nuovo che avanza”.
Non so se sia ancora possibile o se la prescrizione abbia ormai cancellato il reato, ma questa gente dovrebbe essere indagata per attentato alla salute pubblica, e se non fosse possibile condannarla nelle patrie galere e al risarcimento dei danni causati ai cittadini, quantomeno dovrebbe essere additata al pubblico disprezzo per l’eternità. Pare inoltre che tra i siti dove i rifiuti venivano interrati ce ne fosse qualcuno in Sicilia. C’è preoccupazione nei paesi dove vi sono miniere in disuso, c’è preoccupazione dove vi sono discariche in disuso.
Il recente rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato quello che riportava qualche mese fa Legambiente nel dossier “Mal’aria industriale”: il sito industriale di Gela è ai primi posti in Italia per emissioni di metalli pesanti, la situazione è simile all’Ilva di Taranto.
Ma i controlli nel territorio sono insufficienti. Non si fanno analisi specifiche sulla popolazione gelese, non si fanno costanti controlli sulle emissioni, attendiamo ancora che vengano realizzate le centraline per l’analisi dell’aria.
Continuiamo a vivere alla giornata e respiriamo con allegria i prodotti chimici che graziosamente, di giorno e di notte, provengono dalla raffineria: fanno parte ormai della nostra dieta quotidiana, e non ci accorgiamo che giorno dopo giorno, lentamente, stiamo morendo.
Autore : Giulio Cordaro
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