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Corriere di Gela | Nuovo regolamento per l’assistenza ai bisognosi
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notizia del 19/04/2013 messa in rete alle 22:35:32
Nuovo regolamento per l’assistenza ai bisognosi

Forse neppure il vicecapogruppo Pd Giacomo Gulizzi si aspettava che nella nottata di giovedì della scorsa settimana il Consiglio comunale avrebbe approvato il nuovo regolamento per l'assistenza economica ai bisognosi ed alle fasce deboli. Dovendo andare in stampa avevamo lasciato il civico consesso impantanato tra emendamenti dell’opposizione e il rischio della mancanza di numero legale. Non sarebbe rimasto altro da fare che chiedere il rinvio, cosa che avrebbe pensato di fare Giacomo Gulizzi. Invece le cose sono andate diversamente.

Determinante l’appello a tutti i colleghi da parte del consigliere Api Gioacchino Pellitteri. Di fronte ad una platea quasi vuota con presenza di un solo Pd (Giacomo Gulizzi), consiglieri di opposizione e consiglieri Mpa, ha chiesto un atto di responsabilità verso la città al di là degli schieramenti politici. La risposta non si è fatta attendere, e dagli interventi dei consiglieri di opposizione si è capito che quel porgere una mano avrebbe significato riconoscere pubblicamente l’inesistenza di una maggioranza e l’atto d’amore verso la città. Sono stati subito ritirati i numerosi emendamenti, lasciandone pochi ma condivisi. I lavori d’aula sono proceduti speditamente con l’approvazione di tutti gli articoli del regolamento. C’è stato anche il plauso del sindaco Angelo Fasulo per il buon lavoro effettuato dal consiglio comunale ritenendolo la vera politica che occorre per il bene della città. Il regolamento esitato favorevolmente dal consiglio si può affermare che nasce dalla stretta collaborazione tra l’assessore ai servizi sociali Fortunato Ferracane, la commissione affari generali, tecnici, funzionari e consiglieri di opposizione e maggioranza. Il più esposto fra tutti, sicuramente l’assessore Ferracane che per via della mancanza di dialogo tra Mpa e frange del Pd, ha rischiato di vedere vanificato un lavoro così importante e forse rinviato sine die. Invece alla fine è prevalso il buon senso, ma i mal di pancia restano e sarà compito del sindaco e del segretario del Pd – come richiesto da Gulizzi – rimuoverli al più presto. La verifica della maggioranza è nell’aria e dovrebbe portare a giusti consigli. All’assessore Fortunato Ferracane abbiamo chiesto perché l’esigenza di un nuovo regolamento e il significato politico del deliberato consiliare.

«Avevamo un regolamento datato che risale al 1998 – ci dichiara l’assessore – quindi vecchio di quindici anni, mentre la conduzione e la gestione politica dei servizi sociali in questo lasso di tempo così lungo si è notevolmente evoluta. Di qui la necessità di sostituirlo con un altro al passo coi tempi».

– Assessore, sono stati presentati numerosi emendamenti , molti dei quali alla fine ritirati dall’opposizione, tranne alcuni che avete condiviso.

«Si. Ne sono stati approvati alcuni in senso migliorativo. Grosso è stato il contributo da parte del consiglio. Credo che sia stato fatto un buon regolamento grazie al quale si potranno dare risposte determinanti a chi avrà bisogno di un assistenza economica».

– Un risultato molto travagliato sotto il profilo politico.

«E’ vero. Però mi restano molte perplessità sui motivi che hanno determinato questo travaglio. L’iter è stato di una linearità senza precedenti. Io vivo in consiglio comunale da tredici anni da consigliere e da assessore, e non era mai successo che un percorso fosse così trasparente e ricco di grande collaborazione tra consiglio comunale ed amministrazione». – Vuole accennarci brevemente come si è articolata questa collaborazione tra consiglio ed amministrazione?

«Lo faccio volentieri. Il primo incontro tra commissione affari generali ed i rappresentanti dell’amministrazione e quindi con il sottoscritto si è avuto nel 2010, data nella quale convenimmo assieme di cambiare totalmente il sistema di regolamentare i servizi sociali. Come regolamento pilota, in attesa di fare un regolamento complessivo, pensammo di realizzare quello di assistenza economica. Il principio che andava esaltato era quello che prevedeva l’erogazione del contributo in cambio di una prestazione da fare in un lavoro socialmente utile. Pertanto abbiamo fatto un avviso pubblico, predisposto dei punteggi, effettuato una graduatoria. Abbiamo, quindi, dato mandato alla dott.ssa Maria Morinello responsabile del settore e alla dott.ssa Gallo, responsabile degli assistenti sociali, di predisporre una bozza di regolamento incentrato su questo principio fondamentale: contributo in cambio di una prestazione. Effettuata la stesura del regolamento, si è provveduto a trasmettere il tutto alla commissione affari generali che, dopo averlo studiato attentamente ha proposto degli emendamenti. Ci sono stati tre-quattro incontri complessivamente per arrivare a degli aggiustamenti. Trovata l’intesa, la proposta di regolamento è stata così inviata in aula per la sua approvazione».

– Perché questo travaglio e l’assenza pressoché totale del gruppo Pd? Un autentico trabocchetto che si sarebbe tradotto in una débâcle per lei, se non ci fosse stato il fondamentale contributo dell’opposizione e l’appello di Pellitteri.

«Purtroppo è così. E non mi so spiegare perché tutta una serie di ostruzionismi. Però nella serata finale ho toccato con mano la buona volontà e lo spirito collaborativo di tredici consiglieri che, conoscendo la validità dell’atto, sono rimasti in aula dalle 20,30 sino all’1,30, a discutere ed approvare i singoli articoli, perfezionando o ritirando numerosi emendamenti. Un grande lavoro fatto da Gioacchino Pellitteri che già nella Commissione affari generali aveva dato un forte contributo. Certo, grande merito dell’opposizione che ha manifestato serietà e sensibilità».

– Alla fine il regolamento è stato approvato. Le insegna o le ricorda qualcosa questo risultato? «Si. Io penso che i tredici consiglieri comunali che per ben cinque ore sono rimasti in aula a votare articolo per articolo, si son comportati come la madre che è vittima del bambino che è stato portato da re Salamone. Due madri, secondo la leggenda, si presentarono dinanzi a re Salomone a reclamare la maternità. Il re per togliersi dall’impiccio invitò le due madri a tagliare a metà il bambino. Fu allora la madre legittima a gridare che quello non era il suo bambino, naturalmente per salvargli la vita. Così re Salomone capì chi era la vera mamma». – Cosa insegna la leggenda riguardo all’episodio consiliare?

«In questo caso, i consiglieri comunali si sono appropriati del regolamento e sono i legittimi genitori di questo regolamento, perché lo hanno emendato, approvato e se ne sono appropriati. Non posso arrogarmi il diritto di ringraziarli come se avessero fatto un favore a me. E’ la città che li deve ringraziare per avere varato uno strumento che meglio corrisponde alle esigenze dei tempi».

– Un giudizio politico?

«Il giudizio politico è positivo. Devo prendere atto del contributo dell’opposizione. Ma sono stato anch’io consigliere d’opposizio-ne durante la consigliatura con sindaco Crocetta e ricordo di avere esitato tantissimi atti che andavano i direzione e nell’interesse della città. Lo spirito del consiglio comunale, di fronte a determinate problematiche deve essere superiore all’appartenenza politica. Fare ostruzionismo, lascia il tempo che trova».

– Consigliere Siragusa, lei come Udc assieme agli altri consiglieri di opposizione vi prendete il merito dell’approvazione del regolamento? E’ una vostra vittoria?

«La politica non è una partita di calcio dove c’è chi vince e chi perde. La politica è andare verso le esigenze della gente. Affermo che ci sentiamo utili in tutte le battaglie politiche. Senza preconcetti, abbiamo dato un contributo alla soluzione di un problema che riguarda fortemente la città. Quando vi sono atti come quello del regolamento che abbiamo approvato non si va a guardare se si è opposizione o maggioranza. Comunque questa è andata, ma ciò che mi preoccupa è che ci siano sotto traccia problemi più grossi del regolamento. A mio giudizio il vero problema del Pd, ossia la madre di tutti i problemi è il Puc (Piano urbanistico commerciale) di cui tutti ci occupiamo poco. Io mi chiedo se gli interessi del Pd collimano con gli interessi della città. Se il sindaco lo ritirerà, ciò sarà a vantaggio della città? Secondo me non va ritirato anche se non è accompagnato dalla Vas. Siccome è un atto che si vota in due tempi, così come sostengono gli uffici, la Vas potrebbe arrivare con l’atto successivo». – Un giudizio sul regolamento.

«Un buon regolamento. Limita la discrezionalità degli assessori, permette il controllo del consiglio dell’assessorato ai Servizi sociali e che è sicuramente un ottimo strumento per lavorare per la città».

Una grossa novità facente parte del regolamento a seguito di emendamento proposto da Siragusa è che sindaco e dirigente entro la fine di ogni anno, devono relazionare al consiglio su come sono stati erogati i contributi.

Per la cronaca, il regolamento è stato votato da Gallo, Di Dio, Cirignotta, Collura, Siragusa, Gulizzi, Farruggia, Verdone, Cauchi, Lo Nigro, Cravana, Morselli, Pellitteri.


Autore : Nello Lombardo

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