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Corriere di Gela | Microcriminalità come combatterla?
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notizia del 28/04/2013 messa in rete alle 22:34:22
Microcriminalità come combatterla?

Il problema della microcriminalità, di cui abbiamo parlato a lungo nelle scorse settimane, non accenna a risolversi, anzi si è verificato un ulteriore gravissimo episodio (l’incendio del garage condominiale di Via Pisticci) che ha messo a rischio la vita degli abitanti della palazzina. Come risolvere il problema della crescente paura dei cittadini di fronte a simili atti inconsulti? La soluzione potrebbe venire, ed è fin troppo semplice, da un maggiore controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine. Ma sappiamo bene che Polizia e Carabinieri a Gela hanno poche pattuglie in servizio, che scarseggiano anche i fondi per la benzina e che in tempi di crisi sarà difficile trovare il denaro necessario per incrementare i controlli notturni.

Da più parti, con un colpo di genio, è stato chiesto l’intervento dell’Esercito. Mi pare riduttivo e poco utile: cosa volete che possa fare il povero esercito italiano nel territorio di Gela? Meglio sarebbe, magari, chiedere l’intervento di un contingente multiforze della Nato, oppure l’ingaggio di qualche squadra di talebani afgani. Se il Comune avesse i soldi potrebbe anche acquistare dall’ex Unione Sovietica qualche carro armato da assegnare ai Vigili Urbani per i pattugliamenti notturni. E’ chiaro come la richiesta di fare intervenire l’Esercito non stia nè in cielo né in terra. Ricordiamo ancora quei pochi mesi in cui l’Esercito, agli inizi degli anni ’90, fu inviato a Gela per risolvere i problemi di ordine pubblico causati dalla guerra di mafia. Non mi pare che abbia risolto granchè: ci fu una modesta diminuzione degli atti criminosi, che una volta tornati a casa i militari, ripresero comunque.

La soluzione al problema, quindi, dobbiamo trovarla da noi. Facciamoci un bell’esame di coscienza e cominciamo a pretendere il rispetto, da parte di tutti, delle regole di convivenza civile, senza deroghe e senza buonismi.

Una comunità che, come quella gelese, da troppi anni vive ormai senza regole, dove la politica mostra quotidianamente cattivi esempi, dove l’altruismo stenta a farsi largo di fronte all’imperante menefreghismo, può solo raccogliere quel che ha seminato. Quindi non ci si lamenti o si invochino interventi militari, ma si faccia seria autocritica e si volti pagina una volta per tutte.

In quanto all’Esercito, inquadrato nel Ministero della Difesa, mi sorge spontanea una domanda: Ministero della “Difesa” di chi o di che cosa? Difesa militare del Paese?

Probabilmente. Difesa dei cittadini? Non credo proprio, dal momento che proprio il Ministero della Difesa, ricorrendo al Tar contro la sospensione dei lavori al Muos di Niscemi decretata dal governo regionale, ha compiuto un’azione gravissima nei confronti del diritto dei cittadini alla salute, in “difesa” degli interessi americani e in totale disprezzo della trasparenza e della correttezza degli atti. E se chi ci dovrebbe difendere ce lo troviamo come avversario, convinciamoci che le risposte ai nostri problemi le dobbiamo trovare noi stessi.


Autore : Giulio Cordaro

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