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notizia del 22/02/2009 messa in rete alle 22:34:39
Squallori in Aula, chi scappa e chi si astiene
Da tempo non mi capitava di seguire i lavori del Consiglio. L’argomento in discussione era ghiotto. Non me lo son voluto perdere. Pensavo di poter assistere ad una seduta storica. Di storico c’è stato solo il ripetersi di certi giochini, in cui la coerenza viene calpestata ad ogni piè sospinto. Così capita di ascoltare l’intervento duro, quasi spietato, del liberale Trufolo contro il sindaco che sosteneva a spada tratta Caponnetti. Salvo poi ad accodarsi ai salvatori di Crocetta, abbandonando l’aula al momento del voto sull’atto di indirizzo proposto da Paolo Cafà che chiedeva le dimissioni del presidente dell’Antiracket. L’assessorato ai liberali, caro Trufolo, non arriverà mai; qualche altra cosa magari si, ma devi aspettare. E così Ferrara (che l’assessorato lo ha avuto): è scappato al momento del voto, ma almeno lui non aveva preso parola ed ha salvato la faccia. Non l’ha salvata Collorà, critico dai banchi e in fuga al momento del voto. Il forzista Greco (avete letto bene: di Forza Italia), molto critico dal pulpito, si è astenuto, facendo il gioco di Crocetta. Più coerente il suo capogruppo Trainito, forse meno critico dai banchi, ma ha detto sì alla proposta di Cafà. E che dire dell’Mpa, sempre più appiattito sulle posizioni del sindaco (se non è inciucio questo...). Il capogruppo Ferracane, al quale ho chiesto perchè non avessero preso neanche la parola (gli unici), ha risposto che non è obbligatorio parlare. Giusto. Ma se un consigliere non parla e neppure vota, perchè non se ne sta a casa? Povera Gela, in che mani sei caduta!
Autore : Rocco Cerro
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