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Corriere di Gela | Vicenda Caponnetti-Vigili Urbani, un boomerang per il sindaco Crocetta
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notizia del 22/02/2009 messa in rete alle 22:33:36

Vicenda Caponnetti-Vigili Urbani, un boomerang per il sindaco Crocetta

Le ha tentate tutte Crocetta per bloccare la seduta consiliare in cui si sarebbe discusso delle dichiarazioni rilasciate dal presidente dell’Antiracket Renzo Caponetti all’autrice del libro “No al pizzo” in cui è scritto che due vigili urbani nel 2004 gli avrebbero chiesto il pizzo. Aveva telefonato al presidente del consiglio comunale Di Dio, ma anche ai consiglieri perché la seduta non si facesseì. Ma Di Dio è stato irremovibile perché l’organo consiliare nella sua piena autonomia ha il diritto di discutere degli argomenti che più ritiene opportuni. Nessuno vuole processare il presidente dell’antiracket come il primo cittadino forse pensava.
Lunedì 16 febbraio la seduta si è tenuta regolarmente e non a porte chiuse come avrebbe voluto Crocetta. Il risultato non è esaltante e lascia trasparire il travaglio interiore e forse per alcuni la mancanza di coraggio e di assunzione di responsabilità. Infatti c’è chi si defila – ed è grave – ma anche chi si astiene. La mozione con cui Paolo Cafà (DeS) chiede le dimissioni di Renzo Caponetti dall’Antiracket viene respinta. All’atto della votazione sono presenti 20 consiglieri: Ventura, Nastasi, Cafà Paolo, Gennuso, Giocolano, D’Arma, Liardo, Collura, Biundo, Marchisciana, Cassarà, Trainito, Scuvera, Greco, Muncivì, Napolitano, Di Stefano, Susino, Robilatte, Ferracane. Si registrano sette voti di astensione che aggiunti ai cinque contrari determinano una maggioranza di 12 voti che prevalgono sugli otto favorevoli. Un esito che nasconde una verità incontrovertibile: ombre nel comportamento di Caponetti.

Otto consiglieri vorrebbero che rassegnasse le dimissioni dall’associazione antiracket perché ritenuto inadeguato, sette preferiscono non esprimersi nel dubbio, mentre solo cinque lo ritengono adatto a ricoprire quella carica. Forse il risultato sarebbe stato diverso se Collorà, Di Dio, Trufolo e Ferrara fossero rimasti in aula a votare. Inspiegabile l’astensione del Pdl Lucio Greco che la motiva con il fatto che non spetta al Consiglio chiedere le dimissioni di Renzo Caponetti, facendo finta di non capire (e non poteva, visto che lo si ritiene un bravo avvocato, oltre che un politico acuto) che il risultato della votazione avrebbe avuto un significato prettamente politico.
La seduta è stata caratterizzata da scontri verbali e prese di posizioni scomposte, che si trasferiscono, mentre è in corso il dibattito, fuori dall’aula nei corridoi di Palazzo Bianco, dove il sindaco animatamente cerca di spiegare ad alcuni consiglieri la linearità dei suoi comportamenti, mentre viene contestato dal capogruppo di DeS Paolo Cafà, anche lui fuori dall’aula. La presenza del vice sindaco Nuara e del comandante della Polizia municipale Alè non aiuta molto a comprendere la dinamica della presunta richiesta di pizzo da parte di due vigili urbani. Non esiste traccia di sospensione dal servizio dei due vigili, né alcuna indagine. Solo la recente decisione del Comando di querelare Caponetti.

Adesso l’iter giudiziario farà il suo corso. Da questa vicenda Crocetta ne esce politicamente vincitore ma moralmente con le ossa rotte. Prima la vicenda Agroverde con Stefano Italiano vice presidente dell’Antiracket indagato, poi la questione della somma urgenza dei loculi di Farello affidata ad una ditta vicina al suo ex partito, ora il caso Caponetti.
La seduta consiliare si apre con l’intervento del capogruppo Pdl Gaetano Trainito. “Chiedo chiarezza – egli dice ad una platea attenta con presenza di poliziotti, vigili urbani e pubblico vario – sulla presunta richiesta di pizzo da parte di due vigili urbani. Perché l’episodio accaduto nel 2004 non venne denunciato tempestivamente all’autorità giudiziaria? Il Pdl ha chiesto l’istituzione di una Commissione prefettizia che possa far luce sull’accaduto”.
Il vice presidente del Consiglio Dionisio Nastasi se la prende con il sindaco che non avrebbe voluto che il Consiglio discutesse di questi argomenti che infangano il buon nome di Gela. “Fa molto male – egli dice - ad un gelese leggere sui giornali che due vigili urbani chiedono il pizzo. Bisogna fare piena luce su questo episodio accertando se è vero o falso. Naturalmente ampia fiducia alla magistratura”. E’ la volta del sindaco che dichiara di sentirsi molto imbarazzato e contrariamente a quanto aveva dichiarato il giorno prima, ritiene la seduta legittima ma in un certo irriguardosa nei confronti di presunti indagati. Esprime parole di apprezzamento nei riguardi del Corpo di Polizia municipale difendendo a spada tratta l’istituzione e allo stesso tempo anche l’Antiracket. Per Crocetta non è messa in discussione l’onorabilità del corpo anche se al suo interno c’è qualche mela marcia. Anzi c’è da essere felici se adesso si farà pulizia. “Riguardo poi a Caponetti – aggiunge il sindaco – è una persona che rischia ogni giorno la vita e convince sempre più commercianti a denunciare il pizzo. Lo si deve forse condannare per essersi sfogato su un libro sulle vicende di cui è stato protagonista?”

A rispondergli per le rime è il capogruppo DeS Paolo Cafà. “Sono state accusate due persone in divisa – afferma Cafà – non si tratta di due delinquenti. Sono dichiarazioni devastanti. Il Consiglio comunale ha fatto bene a chiedere la convocazione straordinaria ed urgente non per processare i vigili, ma per fare chiarezza e per tutelare l’immagine della città. Stiamo parlando di gente in divisa. Se la notizia è fondata allora questa gentaglia va cacciata via immediatamente, altrimenti si tratta di una colossale bufala.
“Non bisogna accettare le generalizzazioni – dice Giovanna Cassarà (Pdci) – e questo episodio non deve oscurare l’operato e l’onorabilità del corpo di polizia municipale. Questo Consiglio deve lanciare il messaggio che bisogna credere nel corpo dei vigili urbani. I singoli episodi non possono incrinare la bontà delle istituzioni che in questa città sono solidi”.
“Ero fuori sede – riferisce Enzo Cirignotta (Udc) – quando sono stato informato dell’episodio sul quale bisogna trarre un monito. Dobbiamo avere molta prudenza nel fare certe affermazioni. Il mio auspicio è che questi due presunti vigili urbani escano puliti per il bene della città e del corpo. Se ci sono mele marce, occorre subito isolarle”. Il capogruppo Pd D’Arma si rammarica per questi episodi che certamente non danno una bella immagine della nostra città. “Il mio augurio – ha concluso – è che si faccia la più presto chiarezza sull’intera vicenda che getta fango sulla città. Se ci sono persone che hanno sbagliato paghino. Chi ha rilasciato dichiarazioni affrettate faccia un esame di coscienza”. Molto duro l’intervento di Trufolo che chiede a Crocetta se sia stata aperta un’inchiesta. “Il messaggio che passa – afferma – è che ci sono due vigili che hanno chiesto il pizzo e sono ancora in servizio. Non è possibile che dopo tre anni il sindaco non abbia ancora preso provvedimenti a differenza di altre volte che ha subito allontanato una persona in odor di mafia. Perché non lo ha fatto?”


Autore : Nello Lombardo

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