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Corriere di Gela | Gela e il suo doppio
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notizia del 21/12/2004 messa in rete alle 22:21:16
Gela e il suo doppio

Due sindaci, uno che spera e l’altro che dispera; due comandanti dei vigili urbani; due dirigenti all’urbanistica; due palazzetti dello sport, uno della Provincia e l’altro del Comune. Poi ci sono i gelesi che vogliono che la loro città diventi provincia ed altri gelesi (i politici, tutti, indiscriminatamente) che non la vogliono; e il discorso potrebbe continuare ancora, forse all’infinito.
Tutto questo dovrebbe chiamarsi grazia, troppa grazia. Siamo invece di fronte ad un drago con due teste, forse anche di più. Tutte e due si alternano il ruolo del buono e del cattivo. A turno governano il corso della storia di una città che continua a mantenere tutte le sue contraddizioni.
Sul fronte di Gela provincia nessuno dei politici ha preso seriamente posizione. L’on. Ventura una volta ci disse che era inutile provarci, tanto non se ne sarebbe fatto nulla. Scaglione, che si era insediato da poco a sindaco della città vincendo le elezioni con lo slogan Gela-Palermo-Roma, ad una precisa domanda su cosa e quando avrebbe fatto per aprire una vertenza con la Regione sul progetto di Gela provincia rispose molto evasivamente. Crocetta ha fatto di peggio. Dal palco di piazza Umberto I comiziò impegnandosi di mettersi alla testa del popolo gelese per conquistare quello che riteneva un giusto diritto. E’ passato più di un anno e mezzo e l’unica volta in cui ha pronunciato le parole Gela provincia è stato qualche giorno fa, forse per sfida all’on. Ventura che lo aveva accusato di bloccare la realizzazione dell’aeroporto più che per convinzione. Crocetta non ha neppure riposto all’accorato appello che dalle colonne di questo giornale aveva lanciato qualche settimana fa la scrittrice Silvana Grasso.
Ci sono poi i due deputati regionali, i quali tirano ogni tanto dalle tasche qualche foglietto per dimostrare che qualcosa l’hanno fatta. E’ un gioco che riscuote la stessa credibilità dell’asino che vola.
La verità è che i politici vogliono che su questo fronte venga mantenuto lo status quo. Perchè imbarcarsi in situazioni che potrebbero disturbare il loro orticello elettorale?
Avrebbe potuto muoversi anche il Consiglio comunale, ma le beghe al suo interno per conquistare spazi, visibilità ed altro, al grido di “a me che mi tocca” lo hanno distratto da questo problema che noi continuiamo a ritenere vitale per lo sviluppo del territorio. In tutti i sensi.


Autore : Rocco Cerro

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