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Corriere di Gela | Nisseni pigliatutto
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notizia del 04/06/2012 messa in rete alle 22:16:01
Nisseni pigliatutto

E’ sufficiente un semplice sguardo alla mappa geografica della provincia di Caltanissetta per notare che esiste una strozzatura, tra Riesi e Sommatino, che divide il territorio in due grandi aree: quella meridionale (che comprende il comprensorio di Gela) e quella settentrionale (comprendente il capoluogo e il Vallone). Ma la provincia è unica, perché così hanno deciso nei due secoli scorsi politici e governanti di uno Stato poco attento alle peculiarità dei territori ma più incline a favorire, anche allora, posizioni di potere che hanno sempre visto la zona di Gela in secondo piano.

Oggi l’economia tra le due grandi aree provinciali viaggia in modo diverso. Non corro il rischio di essere smentito se affermo che il comprensorio di Gela, per numero di aziende, per valori economici, per dinamicità, rappresenta la parte preponderante nell’industria, nell’artigianato, nell’agricoltura, e se la gioca alla pari nel commercio e nei servizi. La zona nord, quella nissena, ha un minore tessuto imprenditoriale e, per ciò che riguarda il capoluogo, vive più di pubblico impiego che di altro.

Le categorie economiche della provincia sono rappresentate, in base al rispettivo peso, nel consiglio della Camera di Commercio, consiglio rinnovato alcuni giorni addietro per i prossimi cinque anni. La Camera di commercio, oltre a compiti istituzionali demandati dal governo e dalla regione, ha il compito di supportare e sviluppare i vari comparti economici del territorio.

Ma ecco la sorpresa: tra i ventidue componenti del nuovo Consiglio camerale, i gelesi sono solo quattro, tra cui un sindacalista riciclato come rappresentante dei consumatori.

Quindi, i delegati delle categorie economiche sono solo tre, entrambi del settore industriale. E i commercianti, gli artigiani, gli agricoltori gelesi?

Eliminati, annullati, non contano nulla, non hanno diritto di partecipazione.

Le organizzazioni di categoria provinciali rappresentate in Consiglio sono gestite da nisseni e sancataldesi, che quindi si nominano e fanno nominare i loro amici e aderenti. Gela, come al solito, è tenuta sotto scacco e non può muoversi, rimane ai margini.

L’economia gelese tutta rimane ai margini, se si considera che il blocco di potere che fa capo a Confindustria è saldamente in mano ai nisseni di Montante, neo presidente regionale di Confindustria e rieletto presidente della Camera di commercio, che gode dell’appoggio incondizionato dell’Eni.

Eccoci dunque ad altri cinque anni futuri in cui, come è già avvenuto, la bilancia dell’economia provinciale penderà ancor di più verso il territorio nisseno. Con buona pace del resto della provincia.


Autore : Giulio Cordaro

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