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notizia del 10/04/2006 messa in rete alle 22:15:02
Ossessioni mediatiche, Ici e calcio
Il potere degli organi di stampa è immenso: riescono a “pompare” un caso fino a farlo diventare di vitale importanza per la nazione, anche quando così non è. E’ già avvenuto per il delitto di Cogne, si è ripetuto con il rapimento del piccolo Tommaso. Sia ben chiaro: l’uccisione del bambino è un delitto orrendo, e per chi l’ha commesso nessuna pena è troppo dura, ma le due o tre pagine giornaliere su tutti i quotidiani italiani mi sono sembrate francamente troppe. Soprattutto se si tiene presente che di violenze ai minori ve ne sono, purtroppo, continuamente e vengono liquidate con qualche trafiletto. E che bambini violentati, sfruttati, utilizzati in guerra come carne da macello, ce ne sono a decine di migliaia, e giornalmente ne muoiono centinaia in conflitti nei quali si usano armi e mine prodotte da aziende europee, anche italiane, i cui azionisti magari saranno sconvolti per il piccolo Tommaso. E tutto ciò avviene ogni giorno nel silenzio ipocrita della stampa nazionale, tanto avviene a migliaia di chilometri di distanza, mica a casa nostra.
E oltre all’orrore per il delitto, ciò che mi fa paura è l’uso che si ne può fare della vicenda. Un parroco nisseno ha affermato che Tommaso “è salito in cielo tra le braccia del Signore che ce lo rimanda come protettore dei bambini”. Vabbè, facciamolo santo e realizziamo un santuario nel paese dove è stato ucciso, così chiudiamo il cerchio. Insomma, nonostante l’orrore, direi che le cose vanno viste nella giusta misura, evitando voli dettati dalle emozioni del momento. L’altro uso che si può fare della vicenda è quello di alcuni imbecilli del Nord Italia, che lanciano strali contro tutti i siciliani perché gli infami autori dell’infanticidio sono nostri conterranei.
Questi imbecilli non ricordano che Cogne è in Val d’Aosta, e la Franzoni è bolognese, che i satanismi operavano nel varesotto, che i due demoniaci fidanzati che hanno sterminato la famiglia, bambini compresi, erano di Novi Ligure, in Piemonte. Potrei continuare con decine di altri casi, ma evidentemente questi imbecilli di area nordista hanno la memoria corta e poche conoscenze di geografia.
Passiamo di palo in frasca, con la proposta berlusconiana di abolire l’Ici sulla prima casa. Alcu-ni miei conoscenti appartenenti al centrosinistra, che protesta in coro, mi hanno fatto sapere che è la solita balla elettorale del centrodestra, che è improponibile, che mancano i soldi, e via dicendo. Anche costoro hanno la memoria corta: l’abolizione dell’Ici sulla prima casa fa parte del programma di Crocetta, programma sottoscritto nel 2002 proprio da tutti i gruppi del centrosinistra gelese. Quindi, ciò che era buono per la sinistra non va bene se viene detto dalla destra. Bell’esempio di serietà politica! Per la cronaca, Crocetta si è guardato bene, in questi quattro an-ni di sindacatura, di riesumare questo punto del programma, visto che le finanze comunali non sono proprio floride.
Ma Crocetta ha la memoria corta anche su un’altra cosa, ossia sul Gela Jt. Dopo la battaglia vinta per l’iscrizione della squadra in C1 (e diamo atto a Crocetta di questa vittoria), il Comune ha affidato la società a Carrabino e compagni, ma non li ha supportati nel modo giusto. Non perché non abbia stanziato il contributo di sponsorizzazione, ma perché i debiti pregressi delle gestioni Fraglica e Romano-Cammarata avevano bisogno di essere affrontati in ben altra maniera.
Il Sindaco aveva fatto promesse che non ha mantenuto. Promesse che hanno invogliato Carrabino e soci a gestire il Gela Jt con fiducia, e che li ha fatti ritrovare “sedotti e abbandonati” (o bidonati, se preferite). Il tempo necessario per rimediare è ormai poco, ma con un grande sforzo l’Ammini-strazione comunale può chiamare a raccolta l’imprenditoria locale e il gruppo Eni per salvare la società sportiva più importante della città, ovviamente con conti alla mano ed un serio progetto di risanamento finanziario. Se così non sarà, se il Sindaco non metterà in atto questo meccanismo, se il Gela Jt non avrà i fondi per pagare i debiti ed iscriversi al prossimo campionato, Crocetta resterà nella storia come il Sindaco del fallimento sportivo di una città, e non potrà addossare alcuna responsabilità ad altri. Ci auguriamo che Crocetta voglia essere ricordato per qualcosa di
Autore : Giulio Cordaro
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