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Corriere di Gela | I folgorati sulla via di Damasco
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notizia del 17/11/2012 messa in rete alle 22:13:50
I folgorati sulla via di Damasco

La politica ha ormai perso l’ultima briciola di idealità: la cosiddetta “seconda repubblica” ci ha portato i “partiti personali” (Berlusconi, Casini, Di Pietro, Lombardo, ecc.) togliendo ogni riferimento alle correnti ideologiche dei vecchi partiti, ben riconoscibili e riferite a modi diversi di intendere la società. Un tempo c’erano l’area cattolica, l’estrema destra autoritaria, la sinistra comunista e marxista, i liberali, i repubblicani che si riferivano al pensiero mazziniano. I partiti odierni, quasi tutti, hanno ben poco dei retaggi ideologici, assomigliano più a gruppi di potere capaci di attirare la partecipazione sulla base di rapporti personali o di convenienza, il resto poi si vedrà. E infatti, ogni tanto, spuntano soggetti “folgorati sulla via di Damasco”.

Come San Paolo, che “dopo una lunga e profonda riflessione, bla bla bla…” riescono a cambiare non solo partito, ma anche area politica.

A livello nazionale il caso più eclatante è stato quello del senatore De Gregorio, eletto con Di Pietro e subito transitato al centro destra di Berlusconi, non certo per idealismo ma per motivi più tangibili. Apprendiamo oggi che, a livello locale, il consigliere Cravana, eletto col Pdl, ha aderito, “dopo lunga riflessione bla bla bla”, al Partito Democratico. Scusate se sono così sciocco, ma a sentire certe notizie non posso fare a meno di indignarmi! Va bene la folgorazione sanpaolina, ma credo (o mi sbaglio?) che Cravana abbia mutato completamente il suo modo di considerare la visione della società in cui vive. I cittadini che lo hanno votato lo hanno fatto a titolo personale (e allora il mio pacchetto di voti lo sposto dove voglio io) o comunque perché faceva parte di un progetto di amministrazione alternativo al Pd (in questo caso sarebbe un gesto dignitoso quello delle dimissioni)? Capisco che sto parlando di aria fritta, di cose antiquate e non più attuali, oggi la politica è tutt’altra cosa, ma proprio non riesco a capire come si possa saltare il fosso da un’area politica all’area opposta.

Del resto, anche alla Regione Siciliana la situazione non sembra diversa. Esponenti lombardiani ammiccano al neo presidente Crocetta (ma gli sono stati mai contrari?) mentre è in arrivo una Giunta regionale carica di simboli antimafia, poliziotti e magistrati, più o meno quello che aveva fatto Lombardo qualche anno fa: braccia rubate alla magistratura.

Ora, scusate, premesso che poliziotti e magistrati sono certamente persone di grande levatura morale, antimafia, anticriminalità e antitutto, mi si vuole spiegare quale competenza tecnica possono avere nella gestione della macchina regionale? Cosa ne capirà il pm Nicolò Marino, eccellente magistrato, di Energia, assessorato al quale sembra destinato? E il neodeputato Malafarina, valente poliziotto, che ha passato la sua vita a indagare mafiosi e criminali, dove lo mettiamo? All’agricoltura, magari, così finiranno i furti nelle campagne? Continuo a non capire, ma aspetto di vedere la Giunta regionale al completo. Poi sarà chiaro se davvero c’è la volontà di risollevare la Sicilia o se invece siamo in presenza di un “Lombardo bis”.


Autore : Giulio Cordaro

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