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Corriere di Gela | Ferrara e Consiglio, petali in libertà?
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notizia del 22/10/2003 messa in rete alle 22:11:41
Ferrara e Consiglio, petali in libertà?

Povero assessore Consiglio! In appena una settimana ha dovuto subire ben due batoste politiche con la sola colpa di se-guire il suo Sindaco sui temi dell’ “una ne pensa e cento ne fa”.
La prima batosta è la figuraccia del referendum sulla ubicazione del mercato settimanale. Due giornate di votazione, grande spiegamento di uomini e mezzi e alla fine meno di tremila votanti, di cui buona parte mobilitati da Gioacchino Gradito e dal comitato di Macchitella per scongiurare la possibile sconfitta.
Un completo fallimento, anche se l’amministrazione lo ha presentato come una “grande manifestazione di partecipazione dei cittadini”.
La seconda batosta, il buon Consiglio l’ha dovuta subire in Aula, dove è stato mandato allo sbaraglio nel difficile tentativo di difendere la decisione di ricorrere al Tar, sul condono dei tributi locali, contro la delibera consiliare. In questo caso Consiglio, che è un petalo della Margherita gelese, è stato attaccato dal consigliere Ferrara, del suo stesso partito! Petali in libertà? Non direi proprio, ma in attesa dei dovuti chiarimenti interni, a Consiglio dovrebbero dare il premio “martire civico”.
A proposito del condono Ici: il Tar ha dato ragione ai consiglieri che l’avevano votato, ed ora si prospetta, giustamente, una riapertura dei termini. E’ stato sconfessato il sindaco e allo stesso modo i suoi consulenti in materia, consulenti che (rifletta il Sindaco) non sempre danno consigli di elevata qualità. Questa volta, sulla strada della legalità c’è stato il consiglio comunale.
Ma la battaglia sulla legalità non si ferma, e allora ecco, sabato prossimo, un megaconvegno sul tema, che rischia però anche di rafforzare l’immagine di Gela come città assediata dal malaffare. Nella trappola è caduto anche un bravo giornalista come Tony Zermo, de “La Sicilia”, che su Gela ha pubblicato una in-tera pagina ripetendo i luoghi comuni che andavano di moda qualche anno fa, che erano poi stati dimenticati e che ora sono tornati in voga. Gela capitale della mafia?E dove mettiamo Porto Empedocle, Favara, Palma Montechiaro, Siracusa, Lentini, la stessa Catania?
Qusti centri sono diversi da Gela? Zermo dovrebbe evitare, con la sua esperienza, di scrivere cavolate a ruota libera. Oltretutto, nella foga di descrivere Gela come una “repubblica a parte”, si lamenta del fatto che in città le auto camminano a fari spenti. Dimenticando che i fari si accendono solo sulle strade extraurbane.
Caro Zermo, accendi anche tu i fari. Del cervello.


Autore : Giulio Cordaro

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