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notizia del 26/03/2012 messa in rete alle 22:10:36
Sicilia in confusione
Quasi un virus, quello della confusione mentale, che si insinua nei cervelli e si riflette poi in atteggiamenti che hanno risalto sui media come se nulla fosse. Ma dovremmo riflettere.
Confusione n.1. Le primarie del centrosinistra a Palermo, con la guerra senza esclusione di colpi tra le due anime “antimafia”, quella di Lumia-Crocetta e quella di Borsellino-Orlando. Per dire che sì, siamo tutti antimafiosi, ma il potere è meglio averlo che vederlo gestire da altri. Il risultato probabile sarà, al solito, la sconfitta di ambedue i gruppi, nella migliore tradizione della sinistra che ha ormai sostituito il suo simbolo, da Che Guevara a Tafazzi.
Confusione n. 2. Il presidente della regione Lombardo, incapace di dare adeguate risposte alle richieste dei “Forconi”, attua la sceneggiata di arrabbiarsi e abbandonare il tavolo delle trattative. Come se nessuno capisse l’immobilismo e l’incapacità di don Raffaele.
Confusione n. 3. Per tacitare i “Forconi”, il 6 marzo alcuni deputati regionali presentano un disegno di legge che abbassa gli interessi di mora della Serit, allunga le rateazioni e alza la soglia per le ipoteche ed i fermi amministrativi. Viene annunziato che la norma verrà votata entro tre giorni, con procedura d’urgenza. Il 7 marzo il disegno di legge viene inviato alla seconda commissione, che dovrà approvarlo ed inviarlo all’Aula. Fino ad oggi, e sono trascorsi quindici giorni, non è stato ancora esaminato. I Forconi? Contenti e gabbati.
Confusione n. 4. “Le sentenze della Magistratura non si discutono, si applcano!”. Lo ha affermato tempo fa la senatrice Finocchiaro e lo ripetono spesso numerosi magistrati per rispondere alle critiche verso sentenze difficilmente comprensibili. Avevo scritto tempo fa che, a mio avviso, in uno Stato democratico non si può limitare la libertà di espressione, ivi inclusa la critica alle sentenze della Magistratura. Adesso la decisione del pg della Cassazione, Iacoviello, di rifare il processo al senatore Dell’Utri viene aspramente criticata proprio da un magistrato, il palermitano Ingroia, che ci spiega graziosamente (ma noi lo sapevamo già, caro Ingroia) che in democrazia ognuno è libero di esprimersi come crede. E’vero, ma lo vada a spiegare alla Finocchiaro e agli altri magistrati suoi colleghi che non accettano critiche (a convenienza).
Confusione n. 5. L’unione fa la forza, ma a Gela si capisce poco. I “Forconi” gelesi, dopo le proteste di gennaio, si sono divisi in due o tre rivoli. Li accomuna la disperazione, ma li divide la volontà di qualcuno di primeggiare rispetto agli altri e il desiderio di indicare la strada da percorrere. Ma così non andranno da nessuna parte, Lo stesso dicasi del nuovo Movimento dei disoccupati, che dopo un mese già vede la prima scissione. Avremo perciò due movimenti dei disoccupati, magari in attesa del terzo. Ed i problemi restano irrisolti.
Confusione n. 6. Apprendiamo che la mensa del Centro ServirTi, che procura pasti caldi e aiuti alimentari ai più indigenti, deve chiudere perché, udite udite, il Comune non ha rinnovato il contributo di tremila euro necessario per le spese del furgone necessario al servizio pasti. Capito? Dopo lo “spandi e spendi” degli anni scorsi, le casse comunali sono così vuote che non si trovano tremila euro per la solidarietà ai più emarginati.
Ma questa, più che confusione, mi sembra follia.
Autore : Giulio Cordaro
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