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notizia del 26/04/2006 messa in rete alle 22:06:45
Schiaffoni alla popolazione gelese
Se la squadra di calcio più rappresentativa di Gela, ovvero il Gela Jt, sembra stia riuscendo a tirarsi fuori dalle secche della bassa classifica, come tutti ci auguriamo, la squadra politica di Gela continua a ricevere sonore sconfitte.
Ma non si tratta solo di sconfitte, bensì di veri e propri schiaffoni che la popolazione di Gela e del suo comprensorio continua a ricevere dai più ben navigati uomini politici del nisseno.
Il risultato delle politiche, tra Caltanissetta e Gela, è stato di 4-1, ma rischia di diventare 4-0 se il segretario dei Comunisti italiani, Diliberto, non tenendo fede alla promessa fatta in campagna elettorale, lascerà fuori da Montecitorio Salvatore Morinello.
Naturalmente l’augurio di tutti, a prescindere dalle appartenenze politiche, è che Gela abbia il suo rappresentante in Parlamento, anche se la rappresentatività dell’intera zona sud della provincia continua ad essere ai minimi livelli: nella trascorsa legislatura avevamo il solo Ventura, ora (se va bene) avremo il solo Morinello.
Migliorerà la situazione alle prossime regionali del 28 maggio? Le premesse non sono incoraggianti. I comunisti italiani dovranno confermare il seggio alla Regione che fu di Morinello con la presentazione di un candidato credibile, ma lo sbarramento al 5% previsto dalla nuova legge elettorale non è di grande aiuto e rischia di vanificare gli sforzi. I Ds ripresentano Speziale il quale però dovrà fare i conti con il dente avvelenato dei nisseni, che punteranno tutte le loro carte su Puccio Dolce.
La Margherita gelese sembra non avere candidati, e la lotta per il successo sarà tra l’uscente Galletti e Zoda.
A destra le cose non vanno meglio. In Forza Italia nessuno ha la forza per imporsi su Alessandro Pagano, mentre nell’Udc ha già da tempo affilato le armi Rudy Maira, ex sindaco di Caltanissetta che si battè con tutte le sue forze, non lo dimentichiamo, contro l’istituzione del Tribunale di Gela.
Nuova Sicilia, opportunamente apparentata, può aspirare ad un seggio, e Pino Federico parte favorito, mentre An e i lombardiani dovranno solo sperare in un ripescaggio.
Ecco dunque che anche alla Regione Siciliana si profila una sconfitta per la politica gelese, magari un 3-1 che comunque sposterà ancor di più l’asse del potere verso Caltanissetta e il suo circondario.
Che fare? Se coloro che fanno politica a Gela, invece di scannarsi l’un l’altro per qualche briciola di potere o di visibilità, cominciassero a volare un po’ più alto, potrebbero mettere in atto dei patti di “non belligeranza” tra di loro, facendo anche accordi con i partiti più piccoli per evitare candidature “di disturbo” che sottraggono voti a chi veramente può farcela. Ma ciò presupporrebbe una maturità politica che, sinceramente, a Gela finora non abbiamo visto: si preferisce polemizzare da mattina a sera per qualche prebenda, e mentre si critica la pagliuzza negli occhi del vicino, non ci si accorge della trave che arriva alle spalle (per dirla con un eufemismo).
Un’altra proposta, che pongo all’attenzione dei lettori, è quella di una “dichiarazione di impegno” alla realizzazione della Provincia di Gela, che dovrà essere firmata dai candidati alle prossime regionali, e alla quale dovrà essere data massima pubblicità. Chi vorrà avere il voto dei gelesi, dei mazzarinesi, dei buteresi, dei niscemesi, dei riesini, dovrà impegnarsi ufficialmente ad assumere tutte le iniziative possibili per determinare l’istituzione della nuova provincia. Se non firmerà l’impegno, non potrà avere i consensi dell’elettorato del comprensorio (a parte i soliti portaborse prezzolati). Se poi firmerà l’impegno e, una volta eletto, se ne dimenticherà (il rischio c’è sempre), invece che “onorevole” potremo classificarlo come “disonorato” ed accoglierlo, quando si presenterà in pubblico, con spernacchiamenti di massa. Perché, credetemi, spesse volte questi “delegati del popolo” non meritano più di una sana e liberatoria pernacchia.
Autore : Giulio Cordaro
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