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notizia del 22/06/2007 messa in rete alle 22:02:53
La litigiosità, caratteristica della politica gelese
Pomo della discordia, la formazione della nuova Giunta Municipale. Crocetta – non solo in linea con gli impegni assunti in campagna elettorale, ma anche sulla base di un suo profondo e condivisibile convincimento – ha inteso esercitare le prerogative che gli vengono riconosciute dalla legge, in particolare, rivendicando il diritto di scegliere i soggetti che andranno a comporre l’esecutivo. Correttamente, ha chiesto agli alleati di fornirgli delle “terne” di nomi, in modo da pervenire alla migliore composizione possibile della Giunta Municipale. Peraltro, il primo cittadino ha inteso rispettare anche un altro condivisibile proposito, quello di avere, nell’amministrazione attiva, una qualificata rappresentanza “rosa”.
La giunta è ora quasi fatta. Manca solo il rappresentante della Margherita, che ha deciso di dare solo l’appoggio esterno, dopo una riunione dei vertici del partito.
Crocetta aveva nominato Fava, in rappresentanza del partito di Rutelli, ma la sua segreteria ha già notificato al sindaco ed agli altri alleati la propria insoddisfazione, con una colorita espressione, definendo la nuova compagine una “insalata mista”.
Al di là delle battute ad effetto, non mi sembra che l’attività politico-amministrativa cominci sotto i migliori auspici. Si potrà obiettare che quanto sta avvenendo in questi giorni rientra nella fisiologia della politica. Potrebbe esser vero, anzi in altre realtà si assiste a qualcosa di peggio. Ma in altre realtà! A Gela non è più consentito, perché la nostra città – piaccia o non piaccia – è ormai considerata dagli osservatori più attenti ed acuti un autentico laboratorio, nel quale si sperimenta una forma di governo della res pubblica nuova ed, al tempo stesso, rivoluzionaria.
Crocetta, già nella precedente esperienza, quando non disponeva di una maggioranza qualificata in Aula, ha posto in essere una strategia che si è, alla fine, rivelata vincente: ha baypassato il Consiglio comunale ed ha aperto e mantenuto il dialogo continuo, quasi giornaliero con la comunità, con tutti i mezzi a disposizione, sfruttando al meglio le sue qualità di comunicatore. E la tanto vilipesa comunità gelese lo ha capito, ne ha sposato il progetto (da taluni considerato fantasioso e chimerico) di quello che egli ha definito il Nuovo Rinascimento e lo ha sostenuto moralmente, con una trasversalità senza precedenti, che ha preso in contropiede gli avversari, ma anche gli alleati.
Confido nella capacità di tutte le componenti interessate di pervenire ad una pronta ricomposizione della maggioranza politica voluta dagli elettori. Ricordando che, nella nostra città, non c’è più spazio per chi considera, scelleratamente, il Municipio come luogo ove si possono coltivare le ambizioni personali.
Autore : Elio Cultraro
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