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notizia del 08/01/2011 messa in rete alle 21:59:57
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Cominciamo male
La richiesta di dimissioni nei confronti del vicesindaco e assessore ai servizi sociali Fortunato Ferracane (MpA), che ufficialmente parte dall’esigua, quasi inesistente opposizione “ufficiale” alla maggioranza che sostiene Fasulo in consiglio comunale, appare quantomeno risibile, per tempistica e contenuti. Per non dire sospettosa, perchè si attacca uno degli amministratori più attivi e rivoluzionari della giunta insediatasi appena sei mesi fa. Far passare, poi, una richiesta di convocazione di una seduta monotematica del Consiglio comunale per discutere della problematica legata ai servizi sociali per un atto di sfiducia nei confronti del responsabile politico del settore – Ferracane, appunto – è ancor più fuorviante, perchè tende a delegittimare – peggio a screditare – lo stesso amministratore.
Suona inoltre come un’offesa all’intelligenza dei cittadini far rientrare questa campagna contro Ferracane nella funzione correttiva e di controllo del Consiglio comunale, così come la mistificazione sulla paternità dell’iniziativa politica di cui stiamo scrivendo.
Il PdL chiede la testa di Ferracane! Ma davvero è il PdL – che ha due soli consiglieri – a chiederla? O piuttosto dietro c’è quella parte di Pd che scalpita per avere qualche assessore in giunta? Il sospetto nasce spontaneo, stando a certe ultime “uscite” di qualche esponente della seconda anima del Partito Democratico, non ultima l’uscita (stavolta senza virgolette) dall’aula consiliare in una delle recenti votazioni su un atto importante per la città, a rischio di far mancare il numero legale.
Mettere in difficoltà un’amministrazione dopo appena sei mesi di vita non ha senso, specie in una fase in cui i problemi finanziari, non certo imputabili a questa giunta, la stanno mettendo a dura prova. Ecco perchè l’attacco a Ferracane appare pretestuoso e finalizzato a destabilizzare l’attuale esecutivo, per trarne successivamente vantaggi personali o di fazione.
Bene ha fatto il sindaco a firmare la richiesta di convocazione del consiglio per discutere sui temi dei servizi sociali. Così qualcuno calerà la maschera e potrà confutare pubblicamente e nella sede opportuna le scelte e i metodi di gestione tracciati dall’assessore, improntati – a dire dello stesso Ferracane – sulla trasparenza e che tendono, noi crediamo, a smantellare un sistema di connivenze clientelari che hanno fatto diventare il settore un serbatoio di voti raccolti facendo scorrere fiumi di denaro pubblico. Una rivoluzione che al massimo si può solo discutere, senza traumi per la giunta.
Autore : Rocco Cerro
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