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notizia del 16/07/2010 messa in rete alle 21:56:54
Gioco delle parti per la presidenza del Consiglio mentre la città aspetta il bilancio e tanto altro
Per la seconda volta il consiglio comunale si impantana nella elezione del suo presidente. Era successo nella prima seduta di insediamento ed è accaduto dopo un rinvio di una settimana. La situazione è stata fortemente stigmatizzata soprattutto dal gruppo Liberi gelesi, da consiglieri del Pd e e Democratici per Gela. Alcuni lo hanno fatto strumentalmente, altri invece con motivazioni ponderate. Indiscrezioni raccolte pochi minuti prima dell’inizio dei lavori, lasciavano presagire che ci sarebbe stata una seduta tranquilla con il risultato atteso della elezione del presidente. Invece deve essere successo qualcosa che avrebbe fatto maturare in alcuni consiglieri dei ripensamenti.
Da premettere che la seduta è iniziata con 40 minuti di ritardo. Infatti una ventina di consiglieri si era attardata dinanzi l’androne principale discutendo animatamente. Sembrava che andasse delineandosi l’idea che l’elezione del presidente fosse cosa fatta. Partiva favorito il Pd Peppe Fava che già nella seduta precedente si era accaparrato 10 voti. Il fatto è che, rotto un tipo di accordo se ne stava consolidando un altro che puntava a far convergere voti su Ugo Costa segretario cittadino dell’Mpa. Il leader del movimento Pino Federico sembra aver battuto i pugni sui tavoli perchè si rispettassero impegni presi in precedenza, secondo cui la presidenza del consiglio avrebbe dovuto essere loro appannaggio. La situazione che si stava determinando invece era tutt’altra. E’ stata questa circostanza che, ad inizio dei lavori, ha spinto il consigliere Ugo Costa a proporre il rinvio della seduta di un’altra settimana, con la tacita intesa che andava approvata.
Poche parole per spiegare le motivazioni riconducibili al fatto che i partiti, senza specificare quali, non avevano ancora concluso un accordo su cui far convergere i voti. E’ stato a questo punto che si è scatenato un forte dissenso da parte della stragrande maggioranza dei consiglieri e dello stesso sindaco presente in aula con tutti i suoi assessori. Molti gli interventi contro. Alcuni a ragione, ma altri fortemente strumentali. C’è chi addirittura come il gruppo Liberi e gelesi ha denunciato il comportamento di alcuni consiglieri considerato a dir poco farsesco. Sia Siragusa che Di Dio hanno espressamente definito l’aula consiliare una sorta di teatrino dove accanto ad una falsa maggioranza c’è anche una falsa opposizione. Sono stati proprio loro a trovare un espediente – provocazione per stanare quei consiglieri che si nascondono dietro le parole, senza dire espressamente se sono di maggioranza o di opposizione. Perché non vi riunite – ha detto Di Dio – per farci sapere chi è il vostro candidato presidente? Si rinvii di un’ora e si torni in aula per votare. Una proposta che sicuramente spiazza tutti. C’è appena il tempo di votare sul rinvio (16 voti a favore, 12 contrari ed un astenuto) che il presidente Gallo manda tutti a casa. Cosa succederà la prossima volta? E’ veramente difficile fare previsioni. Dalla lettura della seduta sembrerebbe che l’accordo tra Mpa e Pd (ma quale Pd?) si è già maturato e che il rinvio di una settimana è stato solo il pretesto voluto per alzare qualche prezzo. M a una domanda sorge spontanea. Lo Nigro e Vella sono stati a guardare? Vogliamo evitare di fare fantapolitica e attendiamo che arrivi martedì 20 luglio per potere dire in gergo “habemus papam”.
Ma veniamo alla sintesi della seduta. Alle 21,10 quando si fa l’appello sono presenti 28 consiglieri. A presiedere, sempre Salvatore Gallo come consigliere più anziano. E’ Ugo Costa a chiedere subito la parola per proporre il rinvio della seduta al 21 luglio. Subito dopo Gallo concede la parola al sindaco Angelo Fasulo che con toni garbati ma decisi auspica che ci sia un rinvio più breve e ne spiega i motivi. La sua presenza in aula –spiega ai consiglieri – è dettata da motivi istituzionali. Era sua intenzione, subito dopo l’elezione del presidente, presentare il suo staff assessoriale. “Sollecito l’elezione del presidente per arrivare al più presto all’approvazione del bilancio aggiunge – senza questo strumento i servizi non potranno andare avanti. Con tutto il rispetto verso l’organo consiliare, sarebbe auspicabile un rinvio più breve anche perché avrei da sottoporre all’attenzione del Consiglio tantissime iniziative”.
Interviene, quindi, Peppe Arancio (Democratici per Gela) che ritiene fuor di luogo il rinvio di una settimana perché c’è la necessità di arrivare in tempi brevi ad approvare il bilancio in mancanza del quale l’amministrazione non può operare. Pertanto si dichiara contrario alla proposta di rinvio proveniente da Costa.
Anche Peppe Ventura (Pd) è sulla stessa lunghezza d’onda. Parla di tempi lunghi per via degli emendamenti al bilancio che dovranno essere discussi e della necessità che si abbiamo tutti gli organismi funzionanti, comprese le commissioni consiliari. Conclude con un appello ad eleggere subito il presidente.
Tonino Ventura (Mpa) fortemente imbarazzato, denuncia il grosso conflitto interiore in cui si dibatte. Da una lato in coscienza sente di dovere andare avanti nei lavori, ma dall’altro per disciplina di partito dovrebbe attenersi alla proposta del collega Costa. Si chiede quindi se ci sono le condizioni per il rinvio.
Guido Siragusa (Liberi e gelesi) denuncia la sua totale confusione di fronte a quelle che definisce false maggioranze e false opposizioni. “Mettetevi d’accordo – continua – chiedete una sospensione. Evitate il giochetto delle parti. Chiedete il rinvio di un’ora in modo tale che la maggioranza si metta d’accordo e andiamo così all’elezione del presidente”.
Rocco Giudice (Democratici per Gela) parla di inopportunità di rinvio così lungo. “In questo consiglio siamo tutti maggioranza e dobbiamo subito votare per l’elezione del presidente”.
Nicolò Gennuso (DeS) chiede a Ugo Costa di ritirare la sua proposta ad evitare che venga strumentalizzato così come è avvenuto per il suo collega Guido Siragusa. Ora si viene a scoprire che quel rinvio richiesto non era motivato. Dichiara infine di essere contrario al rinvio.
Peppe Di Dio (Liberi e gelesi) nel denunciare di trovarsi in una grande confusione, ponendo una interrogazione al sindaco, così continua: “Mi sento di dire che questa sera in aula stiamo assistendo ad una farsa se avete l’esigenza di riunirvi, fatelo per un’ora e poi tornate in aula. E’ strano che la proposta di rinvio arrivi dal partito che esprime il vice sindaco, mentre il sindaco chiede al contrario di agire sollecitamente. La città deve capire chi è maggioranza e chi opposizione. Bisogna fare chiarezza signor sindaco. Non riusciamo a capire chi sono i nostri interlocutori. Questo è un teatro e non un assise civica. Gradirei che i gruppi si esprimano se sono maggioranza o opposizione. E’ un mio diritto saperlo oltre che della città che ci segue attraverso la tv”.
Il presidente Gallo prendendo atto dell’interrogazione rivolta al sindaco, gli chiede se intende prendere la parola per replicare.
Giuseppe Collura (Democratici per Gela) invita tutti ad abbassare i toni e a dare subito un governo alla città facendo tutti i passaggi, come ha suggerito il sindaco.
Si passa quindi al voto della proposta Costa e si rinvia la seduta al 21 luglio prossimo.
Autore : Nello Lombardo
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