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notizia del 19/10/2012 messa in rete alle 21:56:33
Elezioni all’Ars, no ai soliti noti
Il Governo dei tecnici, appiattito sulle banche e sui grandi patrimoni finanziari, continua senza sosta la sua opera di “rastrellamento” di denaro nei confronti delle classi di popolazione più deboli, evitando accuratamente di toccare gli interessi dei “poteri forti” dell’economia nazionale. La cartina di tornasole di questa sciagurata azione politica è la notizia di questa settimana.
Notizia secondo cui gli aiuti da parte della Caritas, del Banco Alimentare e di altre organizzazioni di volontari sono aumentati del quaranta per cento, e sono stati indirizzati in prevalenza verso pensionati e famiglie del ceto medio che, a causa di perdita di lavoro, sono scivolate nella spirale della povertà e senza i pacchi di alimenti non riuscirebbero a sopravvivere. Proprio per questi motivi diventa ancora più grande l’indignazione per le spese folli ed ingiustificate degli apparati politici, spese fatte con i soldi dei cittadini e senza che, fino ad oggi, si sia dovuto rendere conto. Del resto, si pensava, il manovratore non va disturbato. E invece non solo va disturbato, ma va anche cambiato, se le manovre non le fa nel modo giusto.
Tra poco più di una settimana andremo a votare per rinnovare l’Assemblea regionale. C’è molta confusione tra i cittadini. Molti pensano di non recarsi alle urne per protesta, e non capiscono che in questo modo fanno ancor di più gli interessi degli apparati di partito che credono invece di “punire”: fanno loro un gran favore, perché serviranno meno voti per raggiungere il “risultato” e mandare di nuovo alla Regione i “soliti noti”.
Tra chi andrà a votare, invece, c’è un’ampia scelta di candidati locali, che va dai giovani di prima leva (Cafà) al cosiddetto “usato sicuro” (Ventura). I programmi sono più o meno col “copia/incolla”: occupazione, turismo, ambiente, agricoltura, acqua e via dicendo, con qualche caratterizzazione specifica, che va dalla zona franca per la sanità (Arancio) alle malformazioni neonatali (Rinciani), dallo sviluppo agricolo (Lo Nigro) all’impegno dei cattolici in politica (Sauna).
Smanettando sul web ho tentato di cogliere qualche novità. Mi sono imbattuto nel programma del Movimento Cinque Stelle di Grillo, e ho trovato il classico “libro dei sogni”, cioè un lungo elenco di cose da fare, tutte belle e positive, per carità, ma come al solito senza uno straccio di spiegazione sul “come” realizzarle e soprattutto con quali risorse, visto che le casse regionali sono desolatamente vuote. Invece, nel sito del candidato Federico, candidato uscente, ho piacevolmente trovato una serie di cose già fatte, che mi hanno aperto il cuore alla speranza. E’ doveroso un breve elenco: interventi strutturali su viabilità, impiantistica sportiva, sicurezza degli edifici scolastici; il Palazzetto dello Sport; il palazzo della Provincia a Gela; partecipazione al Distretto orticolo e al Distretto turistico; marchio d’area territoriale; Gruppo di azione locale “Terre del Nisseno” (del quale Gela non fa parte); il Distretto delle miniere; il Museo delle zolfare; e via di questo passo. Di sicuro tutte cose inconfutabili, che però Federico ha realizzato da Presidente della provincia regionale di Caltanissetta. Cosa abbia fatto all’Assemblea Regionale, invece, resta un mistero. Qualcuno vuole spiegare a Federico che il 28 ottobre si vota per le regionali, e non per le provinciali?
Autore : Giulio Cordaro
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