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notizia del 28/03/2006 messa in rete alle 21:52:59
In Consiglio approda la par condicio
Presidente Federico non ritiene che sarebbe giusto per motivi di opportunità politica sospendere le sedute del Consiglio comunale in concomitanza della campagna elettorale? In tal modo si eviterebbero le tentazioni che assessori comunali e consiglieri candidati alle politiche hanno di esternare loro opinioni su problemi riguardanti la città ma che di fatto non sono altro un modo come un altro di apparire e di farsi pubblicità occulta o palese in presenza dei cronisti della carta stampata e della Tv. Lasciare che sia la propria coscienza a dettare la condotta che ciascuno deve tenere è bene, ma è ancor meglio che si evitino desideri incontrollabili di apparire che possono portare a scontri verbali tra consiglieri così come è avvenuto, anche se garbatamente, nella seduta di martedì 21 marzo scorso quando il consigliere Bonura se l’è presa con il vice presidente del consiglio Angela Galioto che consentiva al consigliere Cirignotta, candidato alla Camera di essere ripreso dalla Tv. Momento di imbarazzo ma brillantemente risolto dalla Galioto che, pur evidenziando il fatto che non c’è alcuna legge né una norma del regolamento statutari che impedisce di far riprendere l’immagine di un consigliere, invita più volte il consigliere Cirignotta ad attenersi all’ordine del giorno. D’altro canto continuare a riproporre delle sedute consiliari quando a mala pena si riesce a mantenere il numero legale e non esiste l’urgenza di votare atti di rilievo, sarebbe più opportuno soprassedere e rinviare tutto a dopo le elezioni.
Nella seduta della scorsa settimana il capo gruppo Ds Totò D’Arma aveva lanciato la proposta di non convocare per questo periodo il Consiglio, ma la sua idea non aveva ottenuto un seguito anche se diversi consiglieri la pensavano come lui. Che dire quindi di questa seduta? Sicuramente una seduta senza storia, con continue sospensioni per concordare il contenuto di atti di indirizzo all’amministrazione quasi tutti esitati all’unanimità. Solo un atto è stato votato: il progetto di riqualificazione della Via Recanati, mentre si è dovuto rinviare a lunedì prossimo un altro atto riguardante il patrimonio del Comune perché si rischiava la mancanza di numero legale e si è quindi deciso per il rinvio.
La seduta inizia puntualmente alle 20,30 per concludere il precedente ordine del giorno sulle interrogazioni, comunicazioni e mozioni. Ad avviare la discussione è il consigliere Giocolano che torna ancora una volta sulle sue vecchie interrogazioni per concludere con la proposta di un atto di indirizzo.
Continua il consigliere Cirignotta ed anche lui ritorna sull’argomento delle autorizzazioni ad aprire degli esercizi commerciali a nord della Via Venezia. Suggerisce all’amministrazione di convocare una conferenza di servizi per disciplinare e portare a conclusione un problema che si trascina da anni. Nelle more propone il rilascio comunque dell’autorizzazione superando ogni ostacolo allegando una perizia privata che attesti l’idoneità dell’immobile dove deve sorgere l’esercizio commerciale, avviando quindi immediatamente l’attività.
Prende quindi la parola il consigliere forzista Massimo Cata-lano proponendo un atto di indirizzo all’amministrazione su due problemi che interessano la città. Uno riguardante il trasferimento dell’Urp su un unico stabile e precisamente in zona centrale in un locale di Palazzo di città anziché al lungomare in Via Federico II. Infine chiede che la sede del difensore civico anch’essa venga ubicata in zona centrale senza che i cittadini in caso di necessità di contattare il difensore civico debbano recarsi in periferia. Catalano richiama una mozione votata in precedenza dal Consiglio comunale con cui si decideva che l’Ufficio Urp venisse ubicato in zona laddove c’è il contato con gli utenti. “I cittadini – afferma Catalano – non possono recarsi per ri-solvere un problema in Via Federico II e poi risalire a Palazzo di città per ottenere la soluzione dio un altro problema o scrivere un reclamo recandosi al Palazzo di città presso il secondo ufficio. Possibile – conclude – che non si riesca ad ubicare in un unico sito l’ufficio che serve i cittadini?”. Il suo intervento continua con la proposta del secondo atto di indirizzo riguardante il difensore civico che andrebbe trasferito a Palazzo di città. Nessuno avendo chiesto la parola si passa alla votazione di entrambi gli atti di indirizzo che così recitano: “... si invita l’am-ministrazione a revocare la delibera di Giunta municipale n.20 del 2 febbraio 2006” con cui la sede dell’Urp di Palazzo di città veniva trasferita in Via Federico II assegnandola alle organizzazioni sindacali, “...e a reperire nel più breve tempo possibile un ufficio all’interno del Palazzo di città da destinare al difensore civico al fine di un maggiore contatto tra difensore civico e la cittadinanza”. Entrambi gli atti vengono approvati. Intervie-ne quindi il consigliere D’Arma facendo presente di essere ve-nuto a conoscenza di un certo disappunto del sindaco Crocetta riguardo al fatto che a Torino non c’era presente alcun consigliere durante la manifestazione della giornata della memoria organizzata dall’Associazione Libera. Il consigliere fa presente di non essere a conoscenza di quell’evento e si chiede se ci sia stato un invito formale al Consiglio per la partecipazione di una rappresentanza a Torino. Conclude il suo intervento auspicando che ci sia più raccordo tra amministrazione e consiglio comunale quando si tratta di iniziative così importanti.
Interviene subito dopo il consigliere comunista Giuseppe Bonura che invita chi è candidato consigliere o assessore a non essere ripreso dalla telecamera per motivi di “parità” tra candidati. “Il Consiglio comunale – afferma Bonura – non può essere usato per scopi elettorali. Invito pertanto il presidente a non consentire che il candidato venga ripreso dalla telecamera. E non so se si ritiene opportuno che la mia richiesta venga messa ai voti”. Il presidente facente funzioni Angela Galioto chiarisce che non spetta a lei intervenire sulla sfera dei diritti e su una materia dove non esiste una precisa normativa. Si innesca un piccolo dibattito teso a chiarire se il sindaco abbia ritirato le deleghe agli assessori candidati alle elezioni. A rispondere a questo quesito posto da Angela Galioto è l’assessore all’Urbanistica Giuseppe Arancio che afferma che gli assessori, ad esempio, per motivi di opportunità politica non partecipano alle riunioni di giunta comunale. La parola viene concessa al consigliere della Margherita Giuseppe Di Dio.
“Una regolamentazione al problema va sicuramente data – sostiene Di Dio – nel passato non so se nel passato sia stato fatto un accordo tra noi e pertanto chiedo alla presidenza di attivarsi per verificare se esiste una qualche disposizione in merito. Non c’è dubbio che il candidato ha la necessità di intervenire perché fa comodo alla propria candidatura. In mancanza comunque di una regolamentazione è facile superare il problema. Occorre attenersi all’ordine del giorno. Non so se il collega Cirignotta ha affrontato un problema non all’ordine del giorno ma sicuramente di grande importanza per la città. Potrebbe essere ritenuto strumentale. Non lo so. A questo punto o ci diamo una regolamentazione o non si fanno sedute consiliari o non so se sia opportuno oscurare chi parla. Quindi l’impegno che deve esserci tra noi deve essere quello di attenerci all’ordine del giorno”. Il presidente Galioto nel condividere l’opinione del consigliere Giuseppe Di Dio aggiunge che siamo nel settore ascrivibile alla coscienza del consigliere. Si passa quindi alla votazione dell’atto di indirizzo del consigliere D’Arma che così recita: “... considerato che non è stato portato a conoscenza, almeno per il nostro gruppo consiliare tale manifestazione, chiede che per altre occasioni e in special modo su temi riguardanti la lotta e la testimonianza contro tutte le mafie, il Consi-glio in tempi congrui venga portato a conoscenza”.
Si passa quindi a votare l’atto che viene approvato all’unanimità. La parola passa quindi al consigliere Giocolano che legge il suo atto di indirizzo che così recita: “Premesso che la ripartizione Urbanistica settore edilizio attualmente è carente di tecnici istruttori, causando notevole ritardo alle definizioni delle pratiche edilizie creando notevoli disagi ai cittadini i quali si trovano nella impossibilità di definire le richieste presentate, si chiede all’amministrazione comunale di assegnare almeno altre due tecnici istruttori”. Si passa alla votazione el’atto risulta approvato all’unanimità.
A questo interviene Catalano che stigmatizza il fratto che il sindaco parla bene e razzola male, sottolineando l’inopportunità di una consulenza per dieci mesi che il sindaco avrebbe assegnato ad un candidato (Emanuele Amato – ndr). “Mi chiedo – afferma Catalano – se questo non è un vantaggio che si dà ad uno dei candidati dandogli non solo una remunerazione, ma addirittura la visibilità di svolgere un lavoro di consulenza per l’amministrazione comunale. Chiedo al sindaco di congelare questa consulenza e di farla ripartire dall’11 di aprile. La consulenza va data, però è inopportuno che ciò venga fatto in campagna elettorale”. Si continua con l’approvazione del progetto di riqualificazione di Via Recanati. In un primo tempo si pensa che l’argomento non possa essere trattato per via della mancanza del tecnico, invece risulta presente l’architetto Emanuele Tuccio e pertanto si procede. Il dottor Antonio Grisanti – segretario di turno – viene invitato dalla Galioto a leggere l’intero atto e successivamente l’architetto Tuccio che spiega il tipo di intervento che verrà fatto. Subito dopo il presidente Galioto sospende la seduta per consentire ai consiglieri di prendere vision e del piano parcellare per accertarsi che no ci siano conflitti d’interesse per la eventuale presenza di ditte da espropriare. Appena si riprende il consigliere di An Liardo propone un atto di indirizzo con cui chiede all’amministrazione a dare riqualificazione a tutta la zona. Anche quest’atto viene approvato con l’aggiunta di un emendamento tecnico.
Autore : Nello Lombardo
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