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notizia del 22/11/2010 messa in rete alle 21:51:17
Fenomenologia del Pd gelese
Ci può essere un limite al masochismo politico? Ad analizzare i fatti di Gela, tutti interni al Pd, si direbbe che il limite non c’è o è estremo. Chi fa da spettatore alle recenti esternazioni dei maggiori esponenti del partito democratico locale si trova in ampio imbarazzo per i toni, i contenuti, la scelta dei tempi e l’impeto che ne traspare. Le accuse di presunte irregolarità nelle elezioni del segretario provinciale, sfociate in accuse più preoccupanti su “legami con il malaffare” per alcuni eletti, esternate dall’europarlamentare Rosario Crocetta ed arginate dalle repliche chiarificatrici dell’on. Donegani, pongono interrogativi di merito e di contorno. Sul merito il cittadino può farsi un’idea incrociando fatti ed affermazioni con la storia delle persone e dei politici citati. Sui fatti è bene che si esprimano le autorità di garanzia e, se il caso, le istituzioni preposte. Sul contorno della vicenda vale invece spendere qualche riflessione.
Premetto che il simpatizzante del Pd ha una gerarchia di valori, alcuni intrinseci altri estrinseci. I valori intrinseci sono quelli che sono un obiettivo in sé: uguaglianza sulle opportunità e sulla giustizia, garanzia per ogni cittadino su salute, istruzione e sicurezza, sviluppo sostenibile, laicità come garanzia delle convinzioni di ciascuno, tutela del più debole contro i poteri forti ed aggressivi, dignità della persona e così via. Ci sono poi i valori estrinseci che sono quelli che servono per perseguire gli obiettivi in cui si crede: pagare le tasse per finanziare uno stato sociale che si occupi di tutti, il lavoro per dare dignità ed autonomia ad ogni cittadino, la cittadinanza per salvaguardare chi rispetta ed accetta le regole della nostra costituzione, la sostenibilità energetica per vivere in un mondo che non ci faccia ammalare, la scuola pubblica per preparare un futuro ai nostri figli e così via. Insomma un buon democratico si adopera sui valori estrinseci per conseguire quelli intrinseci.
Alla luce di queste convinzioni, che non hanno nulla di localistico ma che sono nazionali e universali insieme, le accuse che circolano tra i notabili politici del Pd gelese appaiono stonate e senza uno scopo. In realtà potrebbero perseguire uno scopo ma non certo nella direzione dei valori intrinseci del partito a cui appartengono. E gli scopi non credo abbiano a che fare con i valori.
Se poi si avanza la motivazione che le accuse possono avere un fondamento dimostrabile ci chiediamo tutti perché questi temi non vengono posti nelle sedi opportune, preposte a valutare irregolarità o infiltrazioni.
Ciò che non convince è l’enfasi delle accuse, esternate fuori dai luoghi preposti ad agire ed indagare, questo francamente è incomprensibile. Se poi si volesse dare un giudizio di stile si potrebbe affermare che la pazienza dei cittadini, ma soprattutto dei simpatizzanti del Pd, può essere ampia ma non infinita. Non c’è perseguimento di valori senza una disciplina comportamentale e tattica, chi dimostra di non averla si espone al dubbio di avere obiettivi personali e non collettivi ed il Pd non è un partito che pratica la leadership come un valore ma solo come uno strumento, per giunta contingente e limitato allo scopo.
E’ fin troppo chiaro che la partita che si sta giocando è a livello regionale, ove le alleanze funzionali passano sopra agli accordi cittadini, come in un gioco di matrioske russe che racchiudono quelle più piccole. Ma alla fine per ispirare quale politica salvifica? E’ la proposta politica che vogliono ascoltare i cittadini, che non è inconciliabile con atteggiamenti censori e di denuncia purché motivati nelle sedi opportune e non usati come campagna di comunicazione mediatica. Questo, al di là degli esiti, disturba e sgomenta.
Autore : Sebastiano Abbenante
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