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Corriere di Gela | Intervista all’assessore comunale all’Istruzione Mariuccia Palumbo
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notizia del 18/12/2010 messa in rete alle 21:47:23

Intervista all’assessore comunale all’Istruzione Mariuccia Palumbo

Medico, imprestata alla politica. Non si è fatta pregare quando il sindaco Fasulo appena eletto l’ha indicata come assessore della sua giunta. La dott.ssa Mariuccia Palumbo (nella foto) ha accettato di buon grado la lusinghiera nomina, animata com’è dallo spirito di servizio che ha contrassegnato la sua vita. Moglie, madre e professionista stimata, si è resa conto che l’impegno non poteva essere preso sottogamba. Si è così gettata a capofitto sul complesso mondo della scuola. Riguardo alla sua funzione pubblica, ci ha dato il polso della situazione nel settore dell’istruzione: infrastrutture, refezione, dispersione scolastica, riferita anche ai bambini extracomunitari. Molti i temi toccati, compreso quello scottante della carenza di fondi che ne limitano gli interventi. Un grosso rammarico per l’assessore Palumbo, che ha dichiarato di provare qualche frustrazione quando le si dice che i bambini a scuola non hanno i banchi dove sedersi. Esprime soddisfazione per il regolare avvio del servizio di refezione scolastica e per la qualità dei cibi somministrati agli alunni. Va fiera della collaborazione ottenuta da parte dei genitori e spera via via di risolvere alcuni dei più annosi problemi che riguardano la scuola primaria, partendo dagli asili nido, per i quali si sta impegnando assieme al sindaco Angelo Fasulo. .

A conclusione di questo anno difficile incontriamo l’unico assessore donna presente nella giunta del sindaco Angelo Fasulo. Si tratta del medico e assessore all’Istruzione Mariuccia Palumbo. Avendo accetta volentieri di essere intervistata ci ha ricevuti nella sua grande mansarda al calore di un bel camino e le abbiamo posto delle domande dal sapore natalizio. Una conversazione, la nostra, col cuore in mano dove emerge la gran voglia di una professionista di dare il proprio apporto senza sottrarsi mai all’impegno, ma anche un pizzico di rammarico, perchè nel frattempo è costretta a trascurare qualcosa altro. Molti i temi toccati e alla fine anche qualche domanda imbarazzante alla quale l’assessore ha risposto senza alcun imbarazzo. “Nessun timore – ha detto - anzi tanta felicità se il sindaco Fasulo dovesse decidere di mettermi da parte, qualora dovesse esserci rimpasto nella giunta”. Lo accetterebbe di buon grado così come accettò di divenire assessore. .

– Assessore Palumbo, come sta vivendo il clima natalizio presso il suo assessorato?

«Questa è la festa più bella dell’anno, che dovrebbe essere gioiosa per tutti. L’esperienza di assessore mi sta aiutando a farmi conoscere una realtà diversa da quella che si vive giornalmente. Lo dico e condivido anche con la famiglia dicendo che questo non sarà un Natale come tutti gli altri. Non ci saranno sotto l’albero doni costosi. Sarà un Natale povero per tanti. Dobbiamo dare il giusto valore alle cose. Questo è il messaggio che io giornalmente porto a casa consegnandolo ai miei figli e dico loro che dobbiamo viverlo per quello che è, recependo il messaggio vero che ci vuole dare: un bambino che rinasce nei nostri cuori per dirci di essere buoni»..

– C’è gente che solo qualche anno fa viveva meglio, ora spesso si reca ai “Servizi sociali” per un aiuto economico o per una razione di viveri perché non riesce più sbarcare il lunario. Possibile che si è arrivati a tanto?

«E’ proprio vero. Molta gente si pone il problema di arrivare non alla fine del mese ma a metà del mese. E c’è anche gente che non lavora ed è costretta a chiedere mezzi di prima necessità, compresa la bolletta della luce. Come amministrazione ci stiamo allertando perche sia meno gente possibile a soffrire. In questi giorni abbiamo approvato un atto deliberativo grazie al quale possiamo venire incontro a persone bisognose, perché possano almeno trascorrere un Natale dignitoso»..

– In una intervista di qualche tempo fa lei mi disse che governare è difficile e per farlo bene bisogna ascoltare le istanze della gente e soprattutto dare delle risposte. Questa sua massima l’ha applicata e con quali risultati?

«Credo di averla applicata, anche perché in un momento come questo è difficile governare. Mi accorgo alcune volte la gente chiede poco. Chiede solo di essere ascoltata, solo un po’ di comprensione. Comprende che il clima che stiamo vivendo è difficile. In questi giorni ho cercato di essere più presente, di comprendere e di intervenire laddove possibile, in un momento particolarmente difficile dal punto di vista economico per il Comune. Ci siamo sforzati di essere più vicini al cittadino»..

– E’ vero che in politica, una donna deve avere volontà, organizzazione e passione doppia rispetto ad un uomo? E perché?

«Si è vero. Per una donna, non solo in politica ma in qualunque mestiere è più faticoso. É più difficile fare carriera per tre motivi. Dovere conciliare la famiglia, la casa e il lavoro. Forse non abbiamo il tempo libero che in genere ha l’uomo e quindi dedicarci animo e corpo alla carriera. Si deve sacrificare necessariamente qualcosa. O sei mamma o manager o assessore. In questi sei mesi ho cercato di dare il massimo in tutte le cose che ho fatto, anche se mi rendo conto di avere trascurato qualcosa, forse il marito, i miei figli, la casa. Però in questo momento c’è questa missione da compiere. Sono stata chiamata a servire. Sono felice di farlo per quello che posso e continuerò fino a quando deciderò di farlo o di smettere»..

– Entrando più nel vivo della sua funzione pubblica, le voglio chiedere se, data la sempre maggiore presenza di studenti extracomunitari, sono stati posti in essere progetti di integrazione dal Comune in collaborazione con le scuole.

«C’è stato un bel seminario organizzato dal preside Orlando alla scuola media Romagnoli, qualche settimana fa. L’attenzione va non solo ai bambini gelesi per quel che riguarda la dispersione scolastica, ma anche ai bambini extracomunitari. Mi piacerebbe avere più attenzione per le famiglie e i bambini extracomunitari. Vorrei vederli meno per le strade e aggiungo che come assessorato abbiamo cercato di aiutarli per quanto possibile fornendo loro quaderni, album da disegno, colori. Credo che il diritto allo studio vada garantito a tutti. In Comune abbiamo progetti per la loro integrazione»..

– Qual è la sua politica sugli asili nido pubblici di cui la nostra città è carente?

«Quello degli asili nido è un altro obiettivo che mi sono posta. E’ difficile potere portare a termine un progetto di tale portata per la molta burocrazia che deve mettersi in moto. La spinta su questo argomento me l’ha data il sindaco Angelo Fasulo raccomandandomi di pensare ad un asilo nido che purtroppo manca a Gela. Al mio insediamento ho disposto che si facesse un censimento delle scuole materne esistenti e se ce n’era una che si potesse adattare ad asilo nido. Qualche idea l’abbiamo e posso dirle che rientra tra i nostri progetti»..

– E’ stato avviato il servizio di refezione scolastica che sarebbe dovuto partire a novembre?

«Si, certo. E’ una cosa che ho curato attentamente fin dall’inizio dell’anno scolastico. E’ partita a novembre e funziona perfettamente. Ho preteso che partisse in tempo utile. Col sindaco siamo stati ad assistere i bambini che consumavano la refezione, gustando con loro tortellini ancora caldi. Lo faccio spesso recandomi a scuola. Assieme ad una commissione di genitori che sono severissimi abbiamo fatto una riunione per modificare i menù in base alle esigenze di palato dei bambini senza variare le tabelle ministeriali. Spero che tutto vada bene fino alla fine dell’anno»..

– C’è qualcosa che avrebbe voluto realizzare, ma vi ha dovuto rinunciare?

«Sono tante le cose che vorrei fare per la scuola. Ho avuto la possibilità di conoscere insegnanti e dirigenti che danno l’anima per la scuola. Vorrei portare oltre che il mio sorriso anche altre cose, come gli arredi che sono il mio cruccio. Per carenza di fondi purtroppo lascio molte scuole insoddisfatte. Appena avremo più disponibilità faremo qualcosa. Non può immaginare come mi sento quando mi dicono che non ci sono sedie per i bambini e sapere di non poterli accontentare. Questo mi fa star male»..

– Qualche domanda politica. Come si sente quando partecipa alle sedute consiliari, come vede questo civico consesso?

«Inizialmente ero molto imbarazzata, oserei dire a disagio, anche perché ero l’unica donna assessore. Mi sentivo guardata,come volessero dirmi: ma questa che ci sta a fare qua? Adesso invece devo dire che i consiglieri sono affettuosissimi con me. Tra noi c’è un dialogo come persone vicine»..

– Si parla di rimpasto della giunta. Le fa paura la cosa?

«Assolutamente no. E lo dico con grande sincerità e serenità. Quando il sindaco Fasulo mi telefonò dicendomi di avere pensato a me come assessore, la cosa mi riempì di gioia perché Angelo lo stimo dal punto di vista umano, professionale, come sindaco, come amico. Sentirmi dire che si fidava di me, è stata una grandissima gratificazione. Finita la gioia mi sono un po’ preoccupata e mi sono detta: e adesso da dove comincio?. Ho cominciato. Ho fatto quel che ho potuto, ho imparato tantissimo per adattarmi e difendermi in questo mondo. So che un giorno finirà. Quando lo vorrà il mio sindaco mi metterò da parte con assoluta tranquillità».


Autore : Nello Lombardo

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