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notizia del 23/12/2006 messa in rete alle 21:43:14
Elezioni, guerra dei nervi al via
E' partita la guerra psicologica dei sondaggi, in vista delle amministrative di primavera con le quali i cittadini gelesi sceglieranno il sindaco che li guiderà per i prossimi cinque anni.
Il bello è che più sondaggi si fanno fare, più l’elettore perde la fiducia nei sondaggi, perché i risultati sono quanto mai contradditori e riflettono (chissà perché…) i desideri di chi li commissiona.
Negli ultimi giorni abbiamo appreso che Crocetta avrebbe il 70% delle preferenze tra gli elettori di centrosinistra, sbaragliando eventuali candidati alternativi dei Ds o della Margherita. Ma forse il sondaggio era sbagliato, perché i sostenitori di Morinello sventolano un altro sondaggio da cui risulterebbe che l’ex deputato regionale “trombato” politicamente da Diliberto e compagni godrebbe dei favori del 59% degli elettori (non si specifica, ma è da ritenersi che si tratti del 59% degli elettori di centrosinistra, ovviamente).
Ma nel centrodestra non stanno a guardare, e rispondono con un sondaggio “criptato” per motivi di riservatezza, da cui si evince che la Casa delle Libertà è in grande vantaggio nelle intenzioni di voto.
Nei prossimi mesi, e fino al voto, verranno probabilmente pubblicizzati altri sondaggi, nella convinzione che più si strilla di essere in vantaggio e più gli elettori ci credono, e quindi vanno a votare di conseguenza. Ancora una volta è palpabile il distacco tra chi “fa politica” e i cittadini, che vengono considerati alla stregua di un gregge di pecore imbecilli pronte a mettersi in fila dietro al pastore di turno.
C’è invece da augurarsi che i partiti di ogni schieramento e i loro candidati sindaci riescano a presentarsi al giudizio della città con programmi seri e soprattutto chiari, da cui si possa capire quello che intendono fare, praticamente, per il benessere e lo sviluppo di Gela.
Crocetta, sindaco uscente, dovrà presentare il bilancio dei suoi quattro anni di guida della città, dovrà spiegare quello che ha fatto e quello che ha dimenticato di fare. Gli altri dovranno tracciare le linee guida per convincere all’alternanza.
Non è più tempo per i libri dei sogni. Gela non si è sviluppata economicamente negli ultimi anni: l’industria à bloccata, il commercio langue, l’artigianato è pressoché scomparso, l’agricoltura registra perdite incredibili, la gente emigra con sempre maggiore frequenza. L’unico sogno che ci possiamo permettere, in queste festività, riguarda Gesù Bambino e Babbo Natale. Da gennaio occorrerà rimboccarsi le maniche e lavorare con serietà perché Gela si rimetta in cammino per lo sviluppo.
Autore : Giulio Cordaro
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