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notizia del 30/11/2012 messa in rete alle 21:38:08
Tra speranza e scetticismo. Qualcosa cambierà?
Quando un gelese, a maggior ragione se di giovane età, riesce a progettare qualcosa che ha rilevanza innovativa, la notizia viene, giustamente, data con risalto dalla stampa locale. La cosa non può che dare immenso piacere a tutti, perché dimostra che, pur con le carenze e le difficoltà in cui si dibatte la nostra beneamata comunità, resiste nonostante tutto la voglia di crescere, di andare avanti, e qualche volta le eccellenze (di cui la nostra città è ricca) riescono ad emergere.
Pensate a quello che potrebbe emergere se alla base, anziché il vuoto e il degrado, ci fossero più programmi di aiuto, di supporto, per la nuova imprenditoria. Se l’ammini-strazione comunale, che approverà il bilancio “preventivo” del 2012 il mese prossimo (quando il 2012 è ormai terminato) fosse rispettosa dei doveri di legge che chiede ai cittadini di rispettare. Se l’Eni, che chiede alle aziende di essere in regola con i pagamenti previdenziali per pagar loro i lavori, a sua volta rispettasse l’accordo Morese e la normativa in materia di ambiente.
Se l’Amministrazione comunale (sempre lei!) attuasse un vero piano di revisione della spesa, tagliando molti costi inutili ed evitando di scongiurare l’insolvenza tartassando, come sempre, i cittadini.
La notizia che raramente si legge è quella che riguarda i numerosi gelesi, soprattutto giovani, che a centinaia hanno lasciato e lasciano la nostra città per mancanza di lavoro, perché trovare un lavoro a Gela è ormai diventato più difficile che azzeccare un terno al lotto. Non è che al nord dell’Italia le cose vadano granchè meglio, ma qualcosa si riesce comunque a trovare, nonostante la politica di recessione del governo Monti.
E’ inutile nasconderlo, la nostra città continua nel proprio declino, un declino che è in linea con quello del Paese ma è acuito dalle condizioni di difficoltà in cui ci trovavamo prima che partisse la crisi: eravamo in crisi già prima della crisi.
Molti, a Gela, sperano nel fatto che Crocetta, Presidente della Regione gelese, troverà il modo di ricordarsi della sua città, realizzando qualcosa di importante: si spera nel Porto, in nuova viabilità, infrastrutture a servizio del tessuto economico. E’ sicuramente un’ opportunità. Appena Crocetta si sarà liberato dalle prime incombenze (nuova Giunta, accordi con i partiti, insediamento dell’Assemblea regionale) potrà dimostrare il suo attaccamento a Gela (“la città più bella del mondo”, come la chiama lui) con iniziative che possano rivitalizzare il tessuto economico e imprenditoriale, che possano portare lavoro e benessere. Molti, come dicevo, sperano in questo.
Molti sono convinti che non cambierà nulla. Ma sperare, nella situazione in cui ci troviamo, non costa niente.
Autore : Giulio Cordaro
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