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Corriere di Gela | E la giunta si perse per... strada
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notizia del 12/06/2006 messa in rete alle 21:38:00
E la giunta si perse per... strada

Ricordate la storia dei “cento cantieri” (ma erano molti meno) realizzati dall’Amministrazione Comunale di Gela? E’ stata un’abile campagna pubblicitaria per far credere ai cittadini più sprovveduti che Gela stesse cambiando volto, e va bene.
Ma i cantieri non potevano essere centouno? Ci voleva tanto a passare una mano di asfalto in Via Entri e in Via Ossidiana, ovvero le due disastrate “trazzere” che, in contrada Olivastro, portano ai nuovi uffici del collocamento? Le hanno sicuramente dimenticate, ma quando hanno deciso, due mesi fa, di trasferire il Collocamento dalla Via Parioli alla Via Ossidiana, hanno fatto prima un sopralluogo? Non credo, perché se hanno deciso la nuova allocazione fregandosene delle strade, fregandosene della mancanza dei telefoni, fregandosene del fatto che la zona non è servita da mezzi pubblici ma è raggiungibile solo con l’automobile, allora siamo veramente in presenza di un attentato nei confronti dei cittadini.
“Stiamo facendo strada” recitava il manifesto del Comune con incorporata foto del Sindaco. Sì, ma non certo Via Ossidiana. Il manifesto era comunque profetico, nel senso che dopo le politiche (con la “trombatura” organizzata di Morinello) e le regionali, col crollo dei comunisti in città e in provincia, da più parti del centrosinistra si sta seriamente pensando di mandare Crocetta a “fare strada”, ma lontano dal Palazzo di Città.
In politica, si sa, la coerenza non è proprio una virtù, tanto è vero che l’uomo politico più coerente è il simpatico Pellitteri, che coerentemente cambia un paio di partiti all’anno senza migliorare granchè il risultato. Ma se Ds e Margherita non faranno marcia indietro, appare oggi difficile che Crocetta possa essere il candidato sindaco del centrosinistra il prossimo anno.
Cosa farà allora Crocetta? Si presenterà da solo confidando nel suo carisma? Tenterà di ritrovare nuovo vigore mediatico con qualche lettera di minacce o con qualche presunto attentato? Staremo a vedere. Ma oggi Crocetta non attraversa un buon momento politico, contestato com’è dai Ds (che fanno pesare il successo alle regionali) e dalla Margherita (che al di là dei problemi interni non ha gradito l’epurazione di Guido Cirignotta), contestato dai cittadini per la cattiva manutenzione delle strade, per le strisce blu messe in atto senza prima fare i parcheggi, per il Piano Regolatore Generale che doveva vedere la luce nel 2004 e invece è ancora una chimera, per l’assoluta assenza di politiche di sviluppo economico, finanche per i “giochetti” fatti con la squadra di calcio, il Gela JT, che rischia il fallimento se non viene ceduta alla “cordata” gradita al Sindaco.
Dunque Crocetta è alle corde, come un pugile vicino al kappaò. E fa quasi tenerezza nell’intervista pubblicata da “La Sicilia” qualche giorno fa, nella quale appare timoroso, sfiancato, quasi incredulo della situazione in cui è andato a cacciarsi.
Ma questa situazione altro non è che il risultato dei troppi giochetti, dei troppi “assolutismi”, delle troppe vessazioni agli alleati, agli avversari, ai suoi stessi assessori, il risultato della convinzione che fosse possibile manovrare tutto e tutti come burattini.
Crocetta ha di fronte a sé l’ultimo anno di sindacatura. Sarebbe bene che lo utilizzasse per fare davvero il Sindaco della città. Continuando pure, se gli piace, a professare la battaglia antimafia, positiva e meritoria, ma puntando con decisione sulle politiche di sviluppo dell’economia, piuttosto che su Lsu, Rmi e simili sigle che rappresentano solo pannicelli caldi per una città in cui i residenti sono diminuiti di seimila unità in due anni e dalla quale i giovani riprendono a scappare. E chissà che, cambiando rotta nell’ultimo anno, le sue quotazioni per una seconda candidatura a Sindaco non possano risalire.


Autore : Giulio Cordaro

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