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notizia del 12/06/2006 messa in rete alle 21:37:12
Il dopo elezioni non preoccupa Crocetta
Ci siamo ormai lasciati alle spalle due competizioni elettorali nel corso delle quali si sono registrati toni molto aspri e polemici. Ma solo le ultime, quelle regionali, hanno lasciato il segno. Un tiro incrociato di veleni contro il sindaco Crocetta proveniente sia dai suoi alleati più forti, i Ds, che dal centro destra e in particolar modo dal Mpa-Nuova Sicilia. Abbiamo sentito dire frasi del tipo: “Ci candidiamo alla guida della città per il prossimo anno”. In sostanza un avvertimento a Crocetta di mettersi da parte, il tempo di portare a termine questo scorcio di legislatura. Ma lui non ha ingoiato il risposto e così, come hanno fatto gli altri parlando a distanza, anche lui ha fatto sapere il suo punto di vista tacciando di slealtà chi aveva in mente di non sostenere la sua ricandidatura. Aveva semplicemente detto che se i partiti di centro sinistra (o qualche partito!) avevano questa intenzione avrebbero fatto bene a dirlo proprio quando lui scelse di restare alla guida della città rinunciando sia a candidarsi alle politiche quando il suo partito gli offriva un collegio sicuro, sia a partecipare alle primarie per la presidenza della Regione. Dopo questa sua sortita i Ds hanno fatto marcia indietro e dopo qualche giorno il segretario Liardo faceva sapere che era troppo presto per decidere chi sarebbe stato il candidato a sindaco per la prossima tornata elettorale amministrativa. E poi c’è ancora un anno di lavoro – aggiungeva – e le scelte si fanno dopo una valutazione complessiva della gestione sindacale.
Rimane sempre aperta la questione del rientro dell’ex assessore Guido Cirignotta che, non essendo risultato nulla di penalmente rilevante dalle intercettazioni telefoniche, dovrebbe rientrare. Infine le pressioni sulla delega ai lavori pubblici da assegnare ad un comunista si fanno sempre più forti. Mentre prima il sindaco, in proposito, aveva detto a chiare lettere che se la sarebbe tenuta sino alla fine del suo mandato, ora invece afferma che attende solo di sapere dal suo partito, a seguito di una riunione del direttivo, il nome del fortunato assessore. Una decina di giorni addietro il primo cittadino aveva annunciato uno stravolgimento ossia la creazione di una giunta di alto profilo lasciando intuire un azzeramento. Invece niente di tutto questo.
Abbiamo chiesto a Crocetta se era disposto a rispondere ad alcune nostre domande su tutte le questioni ancora aperte e, nonostante la stanchezza e i continui impegni che lo costringono a ritmi di lavoro stressanti, ha accettato di essere intervistato.
La prima cosa che gli chiediamo è se è preoccupato dopo gli attacchi ricevuti e le ultime vicende politiche ed il ben servito che gli è stato dato dai Ds qualche giorno addietro. Non ci risponde subito. C’è una lunga pausa durante la quale ci fissa negli occhi e quello sguardo ci induce a pensare che è veramente stanco e forse anche preoccupato. Invece di lì a qualche secondo sbuffa a ridere dichiarandosi stupito per la domanda.
“Preoccupato io? – dice Crocetta – e perché mai? Ci sono abituato agli attacchi. E poi occorre distinguere gli attacchi veri e propri da quelli che sono un incitamento ad andare avanti. Ritengo che la critica sia il sale della democrazia, apre il confronto. Nessuno amministrando si deve ritenere perfetto e quindi esente da critiche. Nella critica però può esserci l’elemento pretestuoso. Chi pregiudizialmente ha deciso di fare opposizione non ti dirà mai che hai fatto bene. Chi invece si mantiene all’interno di un ragionamento dirà che ci sono delle cose che vanno bene ed altre che vanno male”.
La cosa che gli dà fastidio, ammette, è quando ci sono delle critiche precostituite. Per lui la vera politica è quella che persegue interessi generali anteponendo interessi personali ed una società cresce nella misura in cui si confronta. A questo punto cerchiamo di uscire dallo generico per andare al cuore del problema ed allora chiediamo a Crocetta qual è la sua chiave di lettura quando partiti del centro sinistra si candidano alla guida della città e stessa cosa fanno partiti del centro destra.
“Cominciamo a distinguere – risponde con sicurezza e pronto a entrare nei particolari senza sfuggire alla domanda – che espressioni dell’opposizione possano candidarsi mentre c’è un’amministrazione in carica è più naturale. E’ normale che un’opposizione aspiri a diventare maggioranza. Bisogna vedere se questo risponde a delle possibilità reali, se la gente vuole questa ipotesi o no. La questione diventa più articolata quando si fa riferimento a degli alleati. Mi sembra però che i toni più recenti sono attenuati nel senso che la cosa sia un po’ rientrata.” In effetti ha ragione e lo abbiamo precisato più sopra quando abbiamo parlato del dietro front dei Ds.
“Tutto ciò fa parte della dialettica. Non è un fatto che mi scandalizza – continua Crocetta – Però quando si parla di un sindaco uscente si fa il bilancio che non può essere sulle percentuali dei partiti. Se devo fare un bilancio della mia amministrazione devo dire che è estremamente positivo, molto di più di qualunque altro appartenente ad amministrazioni passate. Tant’è vero che l’amministrazione di Gela viene invidiata in tutta la Sicilia. Vado in giro e sento dire da tutti che invidiano questo sindaco che vorrebbero sindaco della loro città. Un’amministrazione che riesce ad andare su tutti i giornali del mondo, sulle riviste più importanti come Der Spiegel, Le figaro ecc.. significa che qualcosa di buono c’è. E non è poco. I sindaci del centro sinistra mi invitano ovunque nei comizi e sono sindaci della Margherita, dei diessini. Sono stato a Novara, a Pachino, Lentini”. Poi si lascia andare a discorsi più filosofici che moralistici, alle critiche dell’opposizione che afferma questa essere un’amministrazione instabile risponde che la sua è l’amministrazione più stabile che ci sia stata negli ultimi cinquant’anni. “La modifica degli assessori – continua Crocetta – è stata minore in tre anni rispetto a quella che ha avuto in nove mesi la giunta Scaglione. Io ho tenuto sostanzialmente un’impostazione che vincola fortemente rispetto al mantenimento del programma elettorale con gli elettori e quindi alla squadra che si è scelta. Io mi chiedo in quale città d’Italia i consiglieri comunali o i partiti nel suo complesso che sostengono l’amministrazione, non ritengono di dovere sostituire assessori o di fare dei rimpasti di giunta o addirittura di sostituire il sindaco. Credo che sia normale. Ma ciò va fatto sulla base di una valutazione oggettiva. Vorrei capire di cosa mi si rimprovera. E’ legittimo che si ponga un problema di ricambio, però se queste forze ritenevano che la mia esperienza era conclusa avrebbero dovuto dirmelo quando dissi che rinunciavo a candidarmi alle primarie di presidente della Regione, quando rinunciavo a candidarmi alle politiche in un collegio sicuro. In un rapporto di lealtà avrebbero dovuto dirmi che era loro intenzione chiudere questa esperienza. Se io mi fossi candidato in quel momento avrebbero urlato che abbandonavo la città. Invece io ho anteposto tutte le mie esigenze personali rispetto al progetto di governabilità della città e soprattutto di dare un governo alla città dialogando anche con settori che potevano avere un’altra collocazione politica. So molto bene che la città apprezza il lavoro che ho fatto. La scommessa sulla mia riconferma o meno è se si vuole proseguire nel modo di cambiamento che questo sindaco ha posto o se si vuole ritornare indietro”. Gli chiediamo quali sono i pregi della sua amministrazione e ci risponde che ce ne sono due in particolare. Ha preso il meglio delle caratteristiche della precedente amministrazione Gallo e in secondo luogo ha introdotto nuovi metodi su alcune questioni. Sul fatto che ci siano delle fibrillazioni nella coalizione, Crocetta non ha dubbi che essa si ricomporrà e se si dovesse andare alla rottura, sarebbe un tradimento culturale per il centro sinistra. Qualche giorno addietro il presidente del consiglio Prodi si è chiuso in conclave con i suoi ministri, alcuni anni fa il sindaco Gallo si ritirò a Montagna Gebbia con i suoi assessori, e Crocetta non pensa la stessa cosa?
“Più che il conclave – risponde – credo che dobbiamo mettere assieme le forze politiche e rilanciare la politica. Ho già avviato, comunque, con gli assessori una discussione di questo tipo producendo effetti abbastanza positivi. Adesso ci stiamo interrogando su una serie di questioni che ritengo abbastanza urgenti, tipo il trasferimento del personale alla luce dei concorsi, le assunzioni dei tecnici, la riorganizzazione dei settori, degli uffici. Una serie di questioni che devono presupporre delle valutazioni collegiali. Ora dovremo riprendere degli incontri politici che avevamo avviato prima della campagna elettorale perché ci sono delle aspettative diverse”. La nostra conversazione si indirizza quindi verso la questione dell’ex assessore Cirignotta ancora dimissionario e la delega dei lavori pubblici da assegnare ad un uomo del suo partito. Sulla prima Crocetta parla di una questione tecnica e non politica concordata con l’interessato. Adesso che si è accertato che nulla c’è contro l’assessore Cirignotta, ora la logica minima vuole che l’assessore va ripristinato nella sua funzione. “L’altra questione – riferendosi alla delega dei lavori pubblici da dare ad un uomo del Pdci – va affrontata col partito”. Nonostante cerchiamo di costringerlo ad uscire allo scoperto chiedendogli quali saranno i criteri, quando ci sarà la riunione, chi la convocherà, la risposta è sempre quella e molto ermetica. Infine concludiamo la nostra intervista invitandolo a farci il punto della situazione dei lavori pubblici nella nostra città ed a spendere una parola sulla questione spinosa del Gela Jt.
Ci elenca con i dovuti dettagli i lavori di Piazza Sant’Agostino che sono a buon punto, il tribunale, il carcere mandamentale, il Palazzo di giustizia, il palazzotto dello sport, il parcheggio di Capo soprano, il parcheggio arena che sta per sbloccarsi, il corso Salvatore Aldisio la cui gara è in corso di esecuzione, le strade della zona Marchitello e quelle (circa 5 milioni e mezzo di euro di opere stradali) a ridosso della zona sportiva, in pubblicazione il progetto per Settefarine. Appena sarà approvato il bilancio partiranno altri 35 progetti (di cui 25 nuovi) riguardanti il rifacimento e le manutenzioni della periferia e del centro storico.
“Su Gela Jt – conclude Crocetta – mi ci sono buttato con amore e con tanto entusiasmo. Ho cercato di fare emergere una nuova leadership. Purtroppo ci sono troppe fibrillazioni. Da un lato i costi che sono sostenuti per il mantenimento della squadra e dall’altro c’è il problema delle varie cordate imprenditoriali che pensano di gestire la squadra ma hanno problemi i competizioni. Questo non va bene. Penso che debba essere fatto uno sforzo congiunto altrimenti non si troveranno mai le risorse necessarie per potere gestire la squadra. Ho lavorato per fare venire lo sponsor di un caffè. Sto lavorando se è possibile trovare altri soci. Penso che ci siano anche dei passaggi da fare, come la campagna abbonamenti, le sponsorizzazioni pubblicitarie. La squadra e la società sono shoccate. Quest’ultima non prende iniziative e non sembra disposta ad avviare il dialogo con altre. La situazione è drammatica e faccio appello al gruppo dirigente di mettersi in discussione mettendo da parte un po’ del proprio orgoglio. Sono disponibile ad un’opera di mediazione purchè non venga intesa come un tentativo da parte di mia di volere proporre questo o quel socio. Io non sono interessato a nessun socio. Se si chiede la mia mediazione, bisogna chiederla veramente partendo da questo presupposto. Io voglio solo il bene della squadra. Il gruppo dirigente deve essere anche più aperto”.
Autore : Nello Lombardo
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Autore: Stefania Rossi
data: 27/07/2006
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