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notizia del 23/12/2006 messa in rete alle 21:34:27
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Speziale, di candidature preferisco non parlarne
Ci risponde seccato l’onorevole Speziale quando gli chiediamo a che punto tanno le cose in casa Ds riguardo alla candidatura di Saro Crocetta. Preferisce dribblare, anzi se la prende con i giornalisti che corrono dietro a notizie infondate o alle indiscrezioni anziché fare vero giornalismo. Da qualche tempo ci eravamo abituati ad uno Speziale più pacato e meno impulsivo, nel perfetto ruolo istituzionale quale è quello che ricopre a livello regionale e di leader di un partito, che è il primo a Gela, stando alle ultime elezioni regionali che hanno visto lo stesso Speziale, appena qualche mese fa, trionfare. Evidentemente ci sono delle ragioni che lo hanno reso nervoso.
Il passo falso di non voler ricandidare Crocetta a sindaco della città, il dietro front fatto di recente e le discussioni secondo cui ci sarebbe un partito spaccato sulla ricandidatura del primo cittadino devono averlo molto infastidito. Lui sta lavorando assieme al segretario Ds Franco Liardo per un discorso sereno all’interno del partito, per un confronto di idee per raggiungere una decisione finale che sarà esternata dopo il 10 gennaio per poi proporla ai partiti alleati. A chiare lettere ci confida che tutti i compagni del partito stanno lavorando per recuperare i socialisti affinché si pervenga ad discussione unitaria sui programmi e sulla candidatura. E la Margherita che fa, discute o già ha una sua proposta? Speziale non dice nulla, ma il segretario diessino Liardo si lascia scappare che da Palermo pare che la Margherita stia per dare disco verde a Crocetta.
Sulla voce secondo cui Speziale avrebbe fatto un accordo con Crocetta promettendogli la ricandidatura a sindaco da parte dell’Unione in cambio di un suo impegno a sostenerlo alle Europee del 2008, il vicepresidente dell’Ars non dice nulla, preferendo stringerci la mano in segno di saluto e scappando perché la sua auto lo attende per partire alla volta di Palermo.
Molto più coerente e meno tortuosa la posizione di Miguel Donegani, assessore della giunta Crocetta. Quando si parlò di sfiducia al sindaco lui fu nettamente contrario e la sua posizione la ribadì anche al Comitato regionale del partito. I Ds dovevano sostenere Crocetta, a suo giudizio, perché ne sarebbe derivato un contraccolpo pericoloso. Era dovere dei Democratici di sinistra indicare un’alternativa se non lo volevano. Cosa che non c’è stata. Secondo Donegani, non si può sostenere di mandar via Crocetta sol perché in campagna elettorale prese posizione ufficiale per Morinello e per Scicolone. Ma quello era il suo partito ed aveva il sacro santo diritto di sostenere chiunque appartenesse al Pdci. Così non si fa politica, ma solo personalismo bell’e buono. Secondo lui se non si fa quadrato attorno ad un’idea e ad un programma, il centro sinistra rischia di consegnare il sindaco al centro destra, che sembra stia cominciando a discutere e a ricomporsi.
In questi giorni è circolata la voce che nei Ds ci siano due-tre candidature tra cui quella dello stesso Donegani. L’assessore sorride, ma ci risponde categorico sostenendo la necessità che ognuno debba fare un passo indietro per il bene dell’Unione.
Il segretario dei Ds Franco Liardo ribadisce con più diplomazia che allo stato attuale è iniziata una valutazione più complessiva.
“Il problema nostro – afferma il massimo responsabile dei Ds – non è Crocetta sì Crocetta no. L’obiettivo è quello di tenere unita la coalizione perché si vince solo se si è uniti e questo Crocetta credo che lo sappia. Poi tutti assieme prendere la decisione definitiva. Dopo il 10 gennaio faremo un’assemblea di partito. Non è vero che ci siano posizioni precostituite o contrapposte all’interno del mio partito. C’è una normale dialettica, come deve accadere in democrazia. In altri partiti non saprei. Per la Margherita mi dicono che a livello regionale abbia preso già una decisione, cioè sposare in toto le direttive dell’Unione. E’ opportuno che il prossimo anno ci sia un programma corposo che tenga conto non solo di quello che era contenuto nel vecchio programma ma ad altre dinamiche come a quelle del lavoro. Un ipotetico accordo tra Speziale e Crocetta non mi risulta che ci sia. Posso dire che noi stiamo lavorando per portare la coalizione su una posizione condivisibile per presentarci uniti alle amministrative e alle provinciali”.
Morale della favola? Nulla di nuovo sotto il sole, almeno per ora. In casa Ds si discute con serenità facendo registrare solo l’unica voce “no”, quella di Gaetano Orlando. Per quanto riguarda gli altri. C’è chi preferisce non parlare e assumere posizioni e c’è chi si allinea.
L’on. Lillo Speziale leader dei Ds, con tanto di tromba tempo fa aveva pensato di scaricare Crocetta. “Il primo cittadino non dà garanzie di vittoria per la coalizione di centro sinistra alle prossime elezioni amministrative – così tuonò nelle conferenze stampa, nei comizi e nelle Tv – quindi i Ds non muoveranno un dito per riproporlo come candidato alla massima carica della città”. Una patata bollente che ben volentieri hanno evitato almeno fino ad ora gli altri partners del centro sinistra. La Margherita, pur spaccata in due, tra colluriani e non, ha tirato un sospiro di sollievo in quel momento, perché si apriva uno spiraglio per candidare un suo uomo: il presidente della provincia regionale Collura.
E per un certo periodo di tempo Collura deve averci fatto un pensierino, anche se era cosciente che in quelle condizioni un consenso unanime non ci sarebbe stato. E come avrebbero potuto convincere gli alleati e specialmente i Ds che già pensavano ad una candidatura di prestigio come Cafà oppure Arancio e perché no? Donegani, anche se si pone il problema che è molto giovane, ma con il pregio di possedere un gran fiuto, prerogativa della grande politica. Comunque, quel pensiero Collura lo starebbe ancora coltivando, perché se anche alcuni lo smentiscono o dicono di non saperne (vedi dichiarazioni a seguire di Peppe Di Dio), i suoi amici più intimi starebbero già predisponendo una o due liste con nomi di prestigio. Bisognerà vedere come la candidatura di Collura riuscirà ad inserirsi in una piattaforma di discussione della coalizione di centro sinistra. Ma all’orizzonte non c’è proprio nulla di definito e di definibile. Sembrerebbe che ci si trovi come se da un momento all’altro dovesse venir fuori qualcosa di dirompente.
Qualcuno ha azzardato addirittura che i giochi ormai sono fatti, a meno che il centro sinistra non si faccia convincere da qualcuno che a febbraio potrebbe affacciarsi la figura di un cittadino gelese di prestigio che è stato per qualche tempo impegnato fuori e che si appresterebbe ad essere indicato come candidato sindaco. Roba da fantapolitica? Aspettiamo febbraio e poi vedremo. La verità attuale è che dopo il diktat della nomenklatura romana dei Ds che dava ordini precisi: “Crocetta non si tocca”, è calato il sipario delle candidature. Nessuno più ne parla. E’ come se la politica si fosse ingessata.
Ma mentre da Roma qualche mese addietro si ordinò che il nome di Crocetta non si dovesse toccare, dalla Sicilia partiva un sondaggio telefonico (commissionato da Speziale? , per testare il livello di gradimento dei cittadini gelesi sul nome del futuro sindaco. In testa sarebbe risultato Crocetta, secondo Donegani. Ma c’erano anche i nomi di Morreale, Liardo, Arancio e Cafà. Ebbene, se così davvero è stato, quel sondaggio deve essere servito ai Ds solo coltivare l’idea che Crocetta sia il candidato più accreditato, a dispetto di quanto sostenuto da Speziale nei mesi scorsi, secondo cui il centrosinistra con Crocetta candidato avrebbe perso sicuramente le prossime elezioni.
Come abbiamo fatto nel precedente numero del Corriere, anche questa volta abbiamo posto alcune domande ad alcuni rappresentanti del centro sinistra.
Giovanna Cassarà (componente direttivo zonale e comitato federale Pdci)
“Noi stiamo già preparando la lista del partito andando a censire i soggetti che hanno capito il livello dello scontro che sarà in atto dalla prossima campagna elettorale. L’azione amministrativa che ha avviato il sindaco nella città in termini di contrasto alla criminalità e alla illegalità diffusa comporta da parte della comunità gelese una scelta di campo netta. La legalità è una scelta di campo che ripaga nel tempo. Meglio aspettare qualche mese in più, però che sia una impresa onesta a gestire un appalto. A chi dice che Crocetta non ha fatto nulla di suo e che ha ereditato da precedenti amministrazioni, è falso. Chi l’ha realizzato il Tribunale, il palazzotto dello sport, le strutture del volontariato e tante altre iniziative di recupero e riqualificazione urbana? Rosario Crocetta costituisce un valore per tutto il centro sinistra. Noi stiamo parlando con la gente facendo capire che tipo di lavoro sta svolgendo il nostro sindaco per la città. Al momento non c’è una questione Crocetta sì, Crocetta no oppure un sindaco di centro sinistra o di centro destra. Ormai a Gela, per i risultati che si sono avuti, Rosario Crocetta è diventato un punto di riferimento importante per tutta la città che non potrà non riconfermarlo. Il lavoro che è stato fatto non può essere assolutamente interrotto con tutto il rispetto degli altri candidati che già si sono proposti. Concludo dicendo che allo stato non ci sono figure affermative vincenti”.
Peppe Di Dio (Margherita)
A Dio abbiamo chiesto se Collura è il possibile candidato sindaco.
“Intanto posso parlare solo a titolo personale, in quanto la Margherita deciderà il da farsi solo dopo il congresso che è stato fissato per il 21 di gennaio prossimo. Collura è un autorevole candidato che noi sicuramente, se ci sarà questa proposta e se ne discuterà nel partito, vaglieremo in tutte le sfaccettature. Sul nome di Crocetta la Margherita non credo che possa fare tante discussioni. Dobbiamo tenere presente che pur con tutte le sue positività e negatività c’è un sindaco uscente e che i rapporti con lui in questa consigliatura non credo che siano andati molto bene. Bisognerà trovare dei correttivi. Gradirei che si aprisse subito un tavolo di discussione.
Antonio Rinciani (Sdi)
“Il nostro atteggiamento critico vuol essere un pungolo per essere coinvolti nelle scelte riguardanti i temi energetici, ambientali e della sanità. Un’amministrazione degna di questo nome deve tenere a cuore queste tematiche. Un riconoscimento per l’impegno dimostrato sul tema della legalità e nel denunciare il malaffare. Il demerito è sul versante del coinvolgimento politico e delle cose non fatte. Mi riferisco ad esempio all’Osservatorio epidemiologico. Il problema della ricandidatura non va impostato in termini così semplicistici. Una coalizione che decida di restare tutta assieme, deve decidere un percorso. La scelta di una persona che deve guidare la coalizione è una scelta successiva. Quando è stato deciso a Roma che i sindaci uscenti dell’Ulivo devono essere ricandidati, io non l’ho condiviso. Io credo che un sindaco non può sottrarsi al confronto ed al giudizio del popolo del centro sinistra. Io sono convinto che per vincere ci vuole il consenso della base e Crocetta penso che avrebbe avuto il consenso della base”.
Guido Altamore (Verdi)
“In questo momento è tutto in movimento. La direttiva nazionale di ricandidare i sindaci uscenti non la condivido perché il gioco democratico di una coalizione si perde. Noi partiti minori facciamo parte del centro sinistra ma non della coalizione da cui siamo fuori. Il discorso è perché noi che siamo stati emarginati dovremmo andare a sostenere il sindaco uscente. Io credo che bisogna ascoltare cosa dicono gli altri partiti sul fatto che noi siamo stati tenuti fuori. E perché noi dovremmo sostenerlo dal momento che in questi quattro anni siamo stati tenuti fuori.
Autore : Nello Lombardo
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