notizia del 25/05/2007 messa in rete alle 21:29:00
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Parla Donegani, il consigliere supervotato
Miguel Donegani (nella foto), dei Ds, è stato il più votato in assoluto. Nella scorsa legislatura ha ricoperto la carica di assessore allo sport turismo e spettacolo. Il suo è un successo personale, ma anche il frutto dell’impegno di mamma Gerotti e del papà Giorgio e di tutti i suoi amici che lo hanno sostenuto. Lo abbiamo intervistato al suo rientro a Gela dopo essersi concessa una breve vacanza.
– Miguel quanti sono i voti ottenuti?
«Circa 1.392. Credo una buona affermazione e voglio cogliere l’occasione di questa intervista per ringraziare amici e sostenitori, la mia famiglia che mi ha dato un grosso contributo assieme ad alcuni miei amici. Mi è stata data la fiducia che io ricambierò con l’impegno di sempre e con la stessa passione che mi ha sempre contraddistinto. E’ anche una grande affermazione del partito dei Democratici di sinistra, della Margherita, dello Sdi e delle liste civiche che hanno dato un grosso contributo alla elezione del sindaco. E’ un’elezione importante che attesta la leadership del sindaco e di coalizione che in questi anni a Gela con l’amministrazione Crocetta ha saputo parlare al cuore dei cittadini e il risultato elettorale ha pagato. Abbiamo tutti inaugurato un nuovo stile di fare politica che la gente ha percepito. Non la politica dell’accusa, ma la politica del fare, del concretizzare, per i giovani, per l’anziano».
– Come spiega questo suo personale successo, a dir poco straripante?
«La mia affermazione è scaturita da un grande lavoro fatto dalla mia famiglia, dagli amici e dai voti liberi di questa città. E’ arrivato anche il voto di opinione anche perché non si rendono 1.400 voti solo con il voto organizzato. Le elezioni del sindaco non possono essere considerate frutto di un risultato personale. Non lo è per me, non lo è neanche per il sindaco. E lui lo sa bene che ha dato il suo valore aggiunto giusto e meritato. Le elezioni sono stato un successo perché c’è stato Saro Crocetta. In campagna elettorale il nome del sindaco entrava in tutte le case, ovunque. La gente si è mobilitata a casa per votare Crocetta e anche i partiti del centro sinistra».
– Perché né il centro destra né i candidati a sindaco non sono riusciti a scardinare Crocetta?
«Perché la gente ha percepito nell’attacco che hanno fatto a Crocetta un modo subdolo di contrastare il suo operato e una somma di falsità che non reggevano rispetto ai fatti che Crocetta e la sua giunta hanno messo in piedi e che sono sotto gli occhi di tutti. Il lavoro fatto dall’Amministrazione in questi anni è stato credibile ed eccezionale costruendo progetti su progetti. A mio parere il centro destra ha dato un’impostazione sbagliata alla sua campagna elettorale. Non si costruisce una impalcatura di campagna elettorale facendo similitudini con Pinocchio. Non si impronta un percorso basato solo sull’accusa e la critica senza dare suggerimenti e proposte. La gente così ha premiato un sindaco che ha saputo parlare al popolo e alla coscienza dei gelesi. Il mio auspicio è quello che nel prossimo futuro centro destra e centro sinistra possano lavorare insieme sui grandi temi al di là dei colori politici. Niente più fibrillazioni ma ognuno faccia il meglio di sé per il bene dei nostri figli. Credo che sia necessaria una politica di dialogo».
– Il tipo di campagna elettorale impostato dal centro destra, può avere aiutato indirettamente il sindaco Crocetta a stravincere?
«Non lo so. Sicuramente la gente ha fatto una distinzione netta tra una politica dell’attacco e una politica del programmare. La prima va bene quando si riferisce a temi fondanti della città per migliorarne l’impostazione. Ma quando la critica è strumentale allora lo percepisce non solo la politica ma anche la gente».
– Dicono che lei è stato ed è il delfino del sindaco Crocetta. Che c’è di vero in questa affermazione?
«Io ho con il sindaco un grande rapporto di stima personale e politica. Nel sindaco vedo dei riferimenti importanti e soprattutto per la passione che lui mette quotidianamente nella politica della città. E su questi temi ci incontriamo. Questo rapporto è importante perché in politica il rapporto di fiducia tra sindaco e assessore sono degli aspetti importanti perché fanno lavorare serenamente. Lasciamo perde il termine delfino o altri attributi. Dobbiamo essere tutti delfini per nuotare bene in un mare che è la città. E se noi nuotiamo bene in questo mare lo rendiamo più sereno, più piatto. E allora i percorsi di questo mare sereno li raccoglieranno i pescatori che identifico con i nostri concittadini».
– I suoi critici dicono che lei verrà ricordato come l’assessore delle feste e dei balletti. Invece i suoi amici la esaltano, ritenendo il primo assessore che ha aperto a Gela le porte al turismo internazionale ed a spettacoli di tutto rispetto. Donegani che dice?
«Credo che in questi anni si sia fatto molto in favore di una politica culturale. L’avere realizzato feste e i festini le ritengo un motivo di vanto. La gente ha risposto negli anni dando una rande manifestazione di stima. I miei oppositori ciò che chiamano feste e festini, io li identifico come processo culturale di inserimento per i giovani e per gli anziani. Questa città ha bisogno di svago e attività ricreative, elementi che costiuiscono motivo di aggregazione per un processo di crescita culturale. Le manifestazioni di piazza sono un momento civile di stare insieme. E ciò avviene in tutte le città d’Italia. Non capisco perché a Gela ci debba essere sempre tanta critica per una cosa normale, su una politica di attenzione sui valori che accomunano una città. Ma al di là di questo, abbiamo dato parallelamente anche una crescita di strutture e mi riferisco a centri di aggregazione, palazzetto dello sport, la piscina. Tutto ciò la gente lo percepisce e lo fa proprio e alla fine ti premia avendo espresso un voto intelligente».
– Auguri. Posso chiamarla vicesindaco?
«Lo vedremo».
Autore : Nello Lombardo
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I Vostri commenti
auguri e complimenti, all'assessore donegani, anche sè non conosco molto, del suo operato politico.in quanto sono moltissimi anni che non vivo piu' a gela, e una persona che mi ispira fiducia, e penso che farà con impegno, e passione il suo lavoro, e perciò le auguro un buon lavoro. e volevo fare un appello sia all'assessore donegani, che al sindaco crocetta e a tutta la giunta, non dimenticatevi degli emigranti gelesi,perchè anche se viviamo lontano della nostra amata gela,non dimentichiamo mai la nosta terranova. saluti ed ancora buon lavoro.
Autore: massimo selvaggio
data: 30/05/2007
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