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Corriere di Gela | Intervista di fine anno a tutto campo al sindaco Fasulo
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notizia del 16/12/2012 messa in rete alle 21:23:28

Intervista di fine anno a tutto campo al sindaco Fasulo

Quindici domande quando mancano due settimane alla fine dell’anno, per fare un bilancio dell’attività amministrativa, che coincide anche con la metà esatta del primo mandato quinquennale. Domande a tutto campo alle quali ha risposto il sindaco Angelo Fasulo .

– Cominciamo dalla coda. Bilancio di previsione approvato a metà dicembre. Mai – o quasi mai – così in ritardo. Come e perché e cosa comporterà?

«In effetti sono cambiate le regole. E' impossibile pensare ad un bilancio di previsione quando i trasferimenti, e quindi le entrate, vengono comunicati a fine ottobre e la norma cambia più volte l'anno. Il rinnovo dei revisori dei conti ha influito, ma questo ritardo non comporterà nessuna conseguenza perché nei bilanci dei comuni si parla ormai solo di tagli e riduzioni»

– Qual è al momento lo stato di salute delle case comunali? C’è o c’è mai stato il rischio di sforamento del patto di stabilità? E se no, come si è riusciti ad evitare il default?

«Il pericolo del default è sempre dietro l'angolo, tuttavia l'attenzione che abbiamo avuto per la spesa ci porta a dire che siamo tra i comuni che possono superare questo momento di difficoltà. Sono decine gli enti che vanno in dissesto, mentre il nostro continua a garantire servizi e pagamenti guardando anche al futuro con speranza attraverso la programmazione di nuove attività. Inoltre anche l'introduzione dell'Imu e le nuove disposizioni sulla Tarsu ci vedono tra i comuni dove si pagano meno tasse»

– Piano regolatore. A che punto siamo e quando potrà entrare in vigore?

«Abbiamo fatto le scelte giuste ed oggi tutto è stato inviato alla Regione per l'approvazione finale, che dovrebbe arrivare nel giro di pochi mesi. Dopo decenni di attesa Gela potrà avere il suo piano regolatore, uno strumento essenziale per poter rilanciare la nostra economia e mettere ordine nel settore edilizio in modo tale da mettere così un punto fermo nella battaglia contro l'abusivismo».

– Edilizia popolare. C’è davvero bisogno di case, tanto da dover ricorrere all’ennesima variante? Non c’è il sospetto che possa trattarsi della solita operazione speculativa da parte di costruttori privati o di proprietari di aree?

«Quando centinaia di famiglie chiedono di costruire una casa dopo aver ottenuto un finanziamento, il Comune deve dare una risposta. Non servono nuove abitazioni, ma la domanda di case in alcuni quartieri della città è pari a zero: si cerca sempre più la villetta con giardino. Proprio per questo motivo il rischio resta alto fino a quando non sarà approvato il Prg»

5 – Mercato settimanale. E’ ancora convinto che sia stata fatta la migliore scelta possibile, per i cittadini e per gli operatori?

«Lo sono più di prima. Sull'abusivismo commerciale nella nostra città abbiamo voluto fare chiarezza sin da subito. Il sito è provvisorio, però la scelta di un mercato collocato in una struttura adeguata è una scelta di civiltà: abbiamo eliminato una fenomeno indecente e soprattutto di grande illegalità che umiliava la nostra città. Qualche disagio, come quello legato al traffico, permane ma la via intrapresa è quella da percorrere».

– Palazzo di Giustizia aperto ma non ancora inaugurato. Un’opera – seconda per imponenza dopo quella della nuova stazione ferroviaria per la cui inaugurazione venne l’allora ministro dei LL.PP. Nicolazzi – non meriterebbe una cerimonia solenne?

«Il Palazzo di Giustizia è stato completato ed il trasferimento si è concluso in pochi mesi: oggi la struttura ed il funzionamento della stessa è da esempio per tutta l'Italia. Questa è l'unica cosa veramente importante. L'inaugurazione solenne arriverà, sicuramente con la presenza di ministri, però oggi più che mai cerimonie del genere servono sempre meno».

– Da mesi si parla di apertura del Teatro comunale, ma anche il 2012 sta andando via e le porte di questa importante struttura sono ancora chiuse. Sarebbe potuto essere un bel regalo natalizio alla città. E invece…

«La struttura è ultimata da mesi la possiamo vedere tutti ed è stata presentata in tutta la sua bellezza. Ultimato l'allaccio Enel verrà inaugurata ed immediatamente destinata alla fruizione dell'intera città con spettacoli di livello adeguato alle attese. Quindi non escludo l'apertura durante le festività natalizie»

– E veniamo alla politica. Ed anche qui cominciamo dalla coda. Un mese e mezzo fa, il sindaco suo predecessore on. Crocetta è diventato presidente della Regione. Si era detto – da lei per la verità mai confermato ufficialmente – di aver ereditato da lui una montagna di debiti. Se è così, Crocetta è nella posizione giusta per risarcire il Comune di Gela. Lei cosa si aspetta da lui per questo territorio?

«Quando mi sono candidato e ho chiesto il consenso conoscevo la situazione economica del Comune di Gela; certo non pensavo però ad una crisi economica mondiale di questo livello. Ho comunque detto più volte che a questa città non mancano i soldi del bilancio comunale, bensì un adeguato rispetto per la cosa pubblica e la capacità di trovare l'unità su progetti importanti. Oggi, da primo cittadino gelese, ho grandi aspettative riguardo il rapporto con la Regione Sicilia ed il suo nuovo Governatore perché sono certo che questa città avrà l'attenzione necessaria nel finanziamento di opere ed infrastrutture nonché la possibilità di rilanciare la corretta immagine di un territorio dove operano cittadini laboriosi accanto a giovani dotati di grandi capacità».

– Si ritiene soddisfatto dei rapporti con i partiti alleati?

«Con gli alleati abbiamo sempre avuto rapporti chiari e leali. In giunta il confronto è sempre stato sereno e sono sempre stati privilegiati i progetti di interesse comune, al contrario solo egoismi personali e prospettive di carriera politica hanno creato qualche momento di tensione tra la maggioranza. In ogni caso non ho dubbi che sulle scelte importanti si troverà l'unione e le soluzioni migliori senza lasciarsi bloccare da chi cerca il tornaconto personale».

– Sviluppo e occupazione: Agroverde e centri commerciali. Sono opportunità concrete o le solite cose che poi si perdono per strada?

«Sono entrambi progetti presentati da privati che possono produrre diverse centinaia di posti occupazionali e per tanto il Comune non ha alcun interesse a rallentare o bloccare le procedure: proprio per la loro potenziale importanza mi auguro che si eviti qualunque forma di ostruzionismo e si mettano da parte altri interessi, dando una grande boccata d'ossigeno dal punto di vista economico. In ogni caso a questa amministrazione va riconosciuto il merito di aver fatto tutto ciò che era di sua competenza, ora aspettiamo la risposta degli imprenditori e del mercato».

– Su quali altre opere infrastrutturali punterebbe lei per rilanciare l’economia sul territorio? «Oltre alle due sopra citate, a mio avviso, meritano particolare interesse il porto, l'orto Pasqualello e la piscina comunale. Il primo rappresenta un'indecenza per tutta la città, il suo insabbiamento non permette lo sviluppo della nostra marineria: bisogna subito intervenire al fine di renderlo praticabile, decoroso e degno di una città come Gela. Il secondo permetterà a molte persone di lavorare e allo stesso tempo riqualificare un'importante area della città; la terza sarà possibile realizzarla tramite il project financing, rendendo usufruibile ai cittadini una struttura molto attesa»

– Pare che da qui a marzo prossimo – a detta del Procuratore Lucia Lotti – ben 14 processi dovrebbero celebrarsi in Tribunale per fatti legati a questioni ambientali che vedono implicato l’Eni. Qual è la posizione della sua amministrazione rispetto a queste vicende? «La posizione mia e dell'amministrazione è stata chiara sin da subito: il Comune si è sempre costituito parte civile nelle cause ambientali in cui era implicata l'Eni. Il rispetto dell'ambiente e del territorio oggi non può essere tralasciato così come è necessario un confronto trasparente in quanto non bisogna più cadere nell'errore di proseguire nel rapporto malato che legava l'azienda, la politica e il territorio. Proprio giovedì scorso una grande risposta è arrivata dalla conclusione della procedura AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) che rappresenta un importantissimo traguardo».

– Ordine pubblico. Dopo i successi ottenuti sul fronte antiracket, resta la piaga della micro-criminalità: furti, scippi, incendi dolosi. Come spiega lei questo malessere sociale, prevalentemente minorile, e perché non si riesce a debellarne il fenomeno?

«Posto che le forze dell’ordine, tutte indistintamente, fanno il loro dovere e forse anche di più, non posso non accorgermi che un certo malessere serpeggia in città, specie per quanto riguarda la delinquenza giovanile. C’è un evidente disagio sociale che ci impone a tutti quanti una seria riflessione. Colgo l’occasione per esprimere tutto il mio cordoglio per la tragica fine della signora Teresa Pagano e sono vicino, come tutta l’amministrazione comunale, ai familiari che si apprestano a vivere un triste Natale. Spero che si arrivi presto all’identificazione dei responsabili di un fatto tanto grave quanto assurdo»

– Riferendoci invece all’ultimo omicidio verificatosi la settimana scorsa, trattandosi di soggetti in qualche modo legati a vecchie vicende di mafia, non teme che da questo possa scatenarsi una faida che riporti la città agli anni di piombo?

«Io non credo si possa riproporre quanto accaduto a cavallo degli anni 80/90. Sono passati ormai quasi venticinque anni e tante cose sono cambiate sul fronte della lotta alla mafia, grazie all’impegno della magistratura, polizia, carabinieri e finanza e alle istituzioni locali. E se anche quest’ultimo episodio per certi aspetti sembra avere caratteristiche riconducibili a quel periodo buio, pur non sottovalutandone la gravità, penso si sia trattato di un episodio circoscritto a fatti di straordinaria criminalità»

– C’è qualcosa che avrebbe voluto realizzare o avviare quest’anno e che non è stato possibile fare?

«Al di là delle opere infrastrutturali, che servono e sono molto importanti per lo sviluppo del territorio, vorrei poter stringere un dialogo sempre più diretto e costruttivo con i miei concittadini e con loro impegnarmi a risolvere i problemi anche più spiccioli. E per quanto può non dipendere dalla nostre possibilità, vorrei che arrivassero tempi migliori per tutti, sotto l’aspetto della convivenza civile e del superamento della crisi economica che – ma questo non ci fa purtroppo stare meglio – investe l’intero pianeta».


Autore : Rocco Cerro

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