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notizia del 18/04/2006 messa in rete alle 21:13:44
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La vittoria di Morinello porta Crocetta al governo
Marco Tullio Cicerone, nel suo trattato, dal titolo De Officiis (I Doveri), sosteneva che “gli uomini si giovano e si danneggiano a vicenda”, ma aggiungeva anche che la virtù li unisce fra loro, inducendoli “a favorire il proprio vantaggio”.
Nonostante siano trascorsi oltre duemila anni, le intuizioni/considerazioni ciceroniane trovano ancora oggi puntuale e concreta conferma. L’abbiamo avuta proprio in questi giorni, nel corso della campagna elettorale per il rinnovo dei due rami del Parlamento italiano, cui hanno partecipato ben 15 candidati gelesi (10 per la Camera dei Deputati e 5 per il Senato).
Ad entrare a far parte dell’Assemblea di Montecitorio – per effetto della scontatissima e preannunciata opzione, per altra Circoscrizione elettorale, del Segretario Nazionale dei Comunisti Italiani, On. Oliviero Diliberto – sarà solo l’On. Salvatore Morinello, attuale Deputato all’Assemblea Regionale Siciliana, ex Assessore Regionale ai Beni Culturali, il quale, essendo al 2° posto nella lista del suo partito, beneficerà dell’unico seggio conquistato dal Pdci nella Circoscrizione della Sicilia occidentale.
Un grandissimo e determinante contributo al successo elettorale – sperato, ma non scontato – dei Comunisti Italiani è arrivato da Gela, dove, infatti, hanno ottenuto ben ottomila voti, con una percentuale del 21% , che è la più alta registrata in Sicilia e nelle regioni del centro-sud.
Chi e, soprattutto, che cosa ha determinato questo successo elettorale, ottenuto dal partito fondato da Armando Cossutta, nella quinta città dell’Isola
Indubitabilmente, le alte qualità umane e politiche di Totò Morinello, unite alla sua concretezza, alla sua disponibilità, alla sua compostezza, alle sue capacità governative, ma anche alla sua umiltà ed alla sua sobrietà. Cioè quel mix che ha avuto il potere di trasformare, nel volgere di alcuni anni, un giovane attivista di partito (il vecchio Pci) in un leader. Che si è “laureato” tale, soprattutto nell’ ultima competizione elettorale amministrativa, quella cioè che, seppur con un’appendice giudiziaria (il ricorso – peraltro vinto – al Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo), ha portato un altro comunista, a sindaco della nostra città, Rosario Crocetta, diventato, urbi et orbi, un simbolo, un autentico e genuino “profeta” della legalità e del buon governo.
L’elezione di Totò Morinello, frutto del determinante contributo che gli elettori gelesi hanno dato al successo dei Comunisti Italiani, apre nuovi scenari e crea nuove prospettive. Perché, se gli impegni verranno mantenuti (i latini dicevano che pacta sunt servanda, cioè i patti si rispettano), per Saro Crocetta potrebbe arrivare, addirittura, la chiamata al governo, con un incarico ancora, però, da definire e che, ovviamente, sarà subordinato agli accordi sulla composizione della “squadra” governativa, che saranno raggiunti nelle prossime settimane fra i partiti della maggioranza di centrosinistra, guidata da Romano Prodi.
Per Gela sarebbe un altro fatto di portata storica, dal momento che sono trascorsi ormai 30 anni dall’ ultima presenza di un gelese, seppur d’adozione, nel governo del Paese (negli anni Settanta, questo privilegio lo ebbe il socialdemocratico Sen. Nino Occhipinti, come Sottosegretario al Ministero degli Interni ).
A questo punto, dobbiamo solo aspettare e chi vivrà, vedrà.
Autore : Elio Cultraro
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I Vostri commenti
troppo bello per essere vero....
a quanto pare si è verificato un pasticcio per cui morinello non salirà più....
ma h...è assurdo pensare di votare qualcuno che invece poi sarà scavalcato da altri....non si può parlare di democrazia se poi non si può esercitare appieno il proprio diritto al voto..
Autore: marta
data: 23/04/2006
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