|
notizia del 11/07/2010 messa in rete alle 21:06:37
|
Conosciamo i nuovi assessori: Orazio Maganuco
Incontriamo l’assessore Orazio Maganuco (nella foto), con delega al territorio, ambiente ed ecologia, nel suo ufficio al primo piano di Via Pozzillo. Solo un tavolo e qualche sedia recuperata di fretta e furia al piano di sopra. Ci rassicura che nei prossimi giorni questa stanza avrà tutti i crismi dell’accoglienza. “Quel che importa – aggiunge con un sorriso – non è tanto la forma, ma la sostanza delle cose”. Il riferimento è al fatto che conta l’operatività, l’impegno del fare e poi tutto il resto è contorno di cui si può fare anche a meno. Lui è abituato a stare al capezzale del malato. I tre anni trascorsi agli ospedali riuniti di Bergamo lo hanno temprato e gli hanno anche insegnato a capire che dove lo Stato non arriva, ci sono i volontari che si mettono al servizio di chi soffre, di chi ha bisogni da soddisfare. Con lui parliamo di tutto, ma soprattutto dei suoi progetti per Gela. Mi prega di sottolineare quello che per lui non è solo un desiderio, ma soprattutto un metodo ed un obiettivo da perseguire e che deve coinvolgere tutta la città. Si tratta del cavallo di battaglia del sindaco Fasulo, ma anche della parola d’ordine per tutti gli assessorati nessuno escluso.
Lo sviluppo ed il benessere dei cittadini di Gela passa attraverso una rivoluzione culturale. Un decalogo che deve toccare tutti i settori dell’amministrazione e che deve investire il cittadino. L’assessore Maganuco vive ed opera nel mondo della sanità “malata”. Adesso fa l’infermiere professionale presso l’ospedale di Gela e tocca con mano le mille difficoltà che bisogna superare in un momento in cui la scure del governo nazionale e regionale taglia i fondi colpendo chi ha bisogno di assistenza. Chi ha i soldi può sperare di curarsi e chi non ce l’ha può anche andare a farsi friggere. Ma per lui, non bisogna scoraggiarsi, pur nelle ristrettezze bisogna sapersi organizzare per offrire i servizi al meglio. Proprio così. E questa è la regola che andrà ad applicare al suo assessorato dove per ora non c’è un euro da potere spendere per mancanza di un bilancio, ma anche perché la giunta Crocetta ha lasciato le casse vuote. Non se la prende più di tanto. Non si arrabbia, ma cerca la quadratura del cerchio utilizzando i fondi che ci saranno.
Tutto si riduce ad organizzarsi in modo tale che il poco possa bastare per tutti. E poi pensa a creare sinergia. Una parola di cui si fa abuso, ma che nessuno utilizza nella prassi comune. Non è l’assessore o il sindaco che può risolvere un problema. Entrambi debbono fare squadra lavorando assieme ad altre istituzioni. Non per niente il suo primo giorno di lavoro lo ha trascorso a partecipare ad un tavolo tecnico dove si è discusso dei siti ad alto rischio ambientale nel nostro territorio.
“Questa è una ferita aperta – dice in proposito – che richiede un intervento urgente capace di riportare il nostro Paese in una zona meno buia. Di qui la necessità di avviare un lavoro in coesione con altre istituzioni, quali la provincia, la regione ed il governo perché si possano trovare le soluzioni e le risorse per rendere il nostro territorio più sicuro e vivibile”. L’assessore Maganuco non lo scopre adesso che il nostro territorio è malato e che ha anche contagiato gli esseri umani. Urge a suo giudizio intervenire trasformando qualcosa di negativo in qualcosa che possa produrre benefici a breve e lungo termine. Dobbiamo consegnare alle future generazioni un mondo più salubre. Ai nostri figli dobbiamo consegnare un ambiente più salubre.
– Assessore, il sindaco e naturalmente anche lei, parlate di rivoluzione culturale e la identificate col cambiamento che la gente vuole. Quale è il cambiamento a cui lei pensa?
“C’è una gran voglia di cambiare il volto di questa città. La stragrande maggioranza dei gelesi aspira a cambiare rotta. E’ stufa di vedere alla ribalta la propria città per soli fatti di cronaca. Credo che quando si parla di cambiamento, ci si debba riferire alla tutela ambientale che purtroppo non c’è stata. Noi siamo diventati molto attenti ai nostri bisogni, ma abbiamo dimenticato i bisogni della terra e dell’ambiente nel quale tutti noi viviamo. Nel nostro territorio insiste uno dei più grossi insediamenti industriali del mezzogiorno che ha inciso molto negativamente sull’ambiente determinando grossi guasti. E’ giunto il momento in cui bisognerà rivedere alcuni comportamenti, rispettare l’ambiente senza rinunciare al progresso”.
– In pratica su cosa occorre puntare?
“Su quelle azioni ecosostenibili che ci permettono di vivere bene ed in armonia con l’ambiente. Dobbiamo capire l’importanza del riuso, del riciclo e della valorizzazione dei rifiuti. Mi voglio riferire al solare, all’eolico, alle biomasse, al riciclo dei prodotti derivanti dalla raccolta differenziata. Posso preannunciarle che nei prossimi mi incontrerò con l’assessore provinciale all’ambiente Franco Giudice e metteremo assieme un piano d’azione facendo una disamina delle problematiche. Occorrerà elaborare uno studio comune ed attento cercando di intercettare i finanziamenti europei che purtroppo sono stati trascurati”.
– Ci sono degli interventi da fare sull’ambiente?
“Certo. Era proprio di questo che le volevo parlare. Ho avuto modo di visitare le aree cimiteriali. Le confesso che è una desolazione. Convinto come sono che la maturità e la bontà di un popolo si misura da come si tiene cura dei cimiteri, mi prodigherò subito ad intervenire per eliminare lo squallore che regna. Oggi si parla tanto di randagismo. Non si riesce a comprendere come intervenendo su questo settore, si riesce ad offrire un servizio agli animali. Sto cercando di trovare dei fondi per produrre un servizio efficiente ma con l’ottica del risparmio. Una squadra di ragazzi è già al lavoro per vedere cosa si può fare in termini di bonifica e di messa in sicurezza dell’area sotto la villa comunale, ossia l’orto Pasqualello. ”
Autore : Nello Lombardo
» Altri articoli di Nello Lombardo
|
|
|
In Edicola |
|
Cerca |
Cerca le notizie nel nostro archivio. |
|
|
|
|