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notizia del 11/07/2010 messa in rete alle 21:04:22
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Consiglio comunale, atto primo: la festa, poi la fumata nera per il presidente
Come nelle previsioni, fumata nera alla prima seduta del neoeletto consiglio comunaleil 6 luglio scorso. Salta l'elezione del presidente e passa il rinvio di una settimana. Primo atto, il giuramento dei consiglieri e subito dopo la surroga di Fortunato Ferracane nominato assessore e vice sindaco, con il primo dei non eletti della stessa lista Mpa, Crocifisso Napolitano. Subito dopo le formalità di rito legate ad eventuali incompatibilità, il presidente Gallo concede la parola al primo dei consiglieri che si era prenotato. E' Guido Siragusa di Liberi e Gelesi a chiederla per proporre subito il rinvio della seduta, come provocazione ed atto di protesta verso la regione che ha declassato il reparto oncologia a struttura semplice nonostante tutte le assicurazioni fornite dall’assessore Russo e dal manager Cantaro nel corso degli incontri nell’ufficio del sindaco Fasulo.
La gazzetta ufficiale della regione del 28 giugno non solo riduce i posti letto dell’ospedale gelese, ma relega il reparto di oncologia a struttura semplice.
Una seduta sicuramente frenetica testimoniata dall’andirivieni tra aula e corridoi, di consiglieri che si consultano sulle strategie da adottare con i vari onorevoli Donegani e Federico e con chi fa da ponte con l’europarlamentare Crocetta. Ma ci sono anche il liberale Grazio Trufolo e l’assessore provinciale Enzo Insalaco, il coordinatore provinciale Pdl Giovanni Scaglione, Franco Bennici dell’Udc.
Una situazione fluida e in movimento.
Dalla proposta di rinvio di Siragusa che divide il consiglio, ne nasce un dibattito tra i fautori del sì (Vella, Trainito, Di Dio) e quelli del no con in testa la Cassarà seguita da Giuseppe Ventura, Pingo, Giudice, Farruggia. L’intervento di Ugo Costa dell'Mpa, ammorbidisce i toni e la provocazione di Siragusa viene trasformata in atto di indirizzo. Quindi chiede di mettere ai voti il rinvio a martedì 13 alle 20,30 che viene bocciato con 14 voti contrari e 13 favorevoli.
A questo punto è chiaro che si deve andare avanti e così viene predisposto il seggio per procedere alla votazione del presidente e vicepresidente a scrutinio segreto. E’ evidente lo sbandamento dei gruppi politici che non sono ancora pronti perché nessun accordo è stato ancora raggiunto. Quindi si vota ma con un risultato deludente e con la evidente spaccatura del Partito democratico incapace di eleggere il suo candidato di bandiera Enrico Vella, pupillo incontrastato dell’europarlamentare Crocetta.
A rompere le uova nel paniere, il voto dei democratici per Gela (6 voti) che fanno confluire su Fava assieme a democrazia e solidarietà (2 voti), più il voto probabile di Gulizzi e 1 dello stesso Fava. Solo che i dieci voti ottenuti non bastano perché in prima battuta ne occorrono almeno 16. L’affermazione di Fava potrebbe apparire un'autentica sorpresa, ma non è così perché su due fronti si cerca di contrastare il disegno dell’europarlamentare Crocetta che vorrebbe piazzare Enrico Vella non gradito a molti. Questi gli altri risultati: a Costa dell'Mpa vanno 5 voti, 4 a Vella del Pd, 4 a Gallo Sicilia-pensiero libero, 2 a Cirignotta Udc, 2 a Trainito Pdl, 1 a Mendola Pd. Alla fine ci si accorda per il rinvio a martedì 13 luglio.
Autore : Nello Lombardo
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