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notizia del 14/03/2006 messa in rete alle 21:03:10
Passata la festa, gabbato il santo. E non solo...
Il calcio a Gela è stato all’apice dell’attenzione generale la scorsa estate, quando il Gela JT ha meritatamente conquistato sul campo la C1 e rischiava di perderla (ed anche di fallire) per gli enormi debiti delle precedenti gestioni, a cui si erano sommati i debiti della gestione Romano.
In quel burrascoso periodo l’Amministrazione comunale, ed in prima persona Crocetta con Donegani, prese sulle proprie spalle le difficoltà, ed accompagnò la Società verso la C1 attraverso i giudizi negativi della Covisoc, della Coavisoc e del Tar, fino alla vittoria con la sentenza del Consiglio di Stato.
Un gruppo di imprenditori rilevò la squadra, ed il resto è cronaca di questi mesi, con il ricordo sempre più sbiadito dei festeggiamenti in Piazza San Francesco ed il ritorno alla normalità, anzi alle difficoltà della normalità.
Nulla è stato ancora fatto per migliorare la struttura del Vincenzo Presti. E’ vero, è iniziato l’iter per la costruzione del nuovo stadio, ma tra intoppi burocratici, adempimenti vari, carenza di soldi e ammennicoli sulle informative antimafia, passerà qualche annetto.
Nel frattempo il campo sportivo comunale è un campo di patate quando c’è bel tempo e un pantano quando piove. Nonostante le richieste pressanti della Società, non si è provveduto a preparare a dovere un campo alternativo per gli allenamenti, Non si è riusciti neanche a buttare uno strato di asfalto all’ingresso di Via Niscemi, che continua ad essere sterrato e, quando piove, fangoso. Sono state realizzate due nuove tribunette per la stampa, ma è stata una presa in giro.
Una delle due è utilizzata dalle forse dell’ordine per la sorveglianza, e durante l’incontro con l’Acireale si è visto chiaramente che i giornalisti e gli operatori televisivi lavoravano in condizioni pietose. Ci voleva tanto a fare altre due tribunette?
Insomma, finita la festa e gabbato lo santo, come si diceva un tempo.
E a proposito di gabbati, voglio raccontare la storia (vera) di qualcuno che gabbato lo è stato più di tutti, pur avendo lavorato con passione e professionalità per salvare la C1 del Gela JT e traghettare la Società verso una tranquillità amministrativa.
La voglio raccontare perché ci potranno essere manifestazioni, conferenze stampa, proclami, polemiche, trattative, discussioni, tutto quello che volete, ma non bisogna mai dimenticare che va salvaguardata la dignità delle persone, la dignità dell’Uomo (sì, con la U maiuscola), che non si può giocare sulla pelle degli altri.
Il gabbato a cui mi riferisco è il dott. Antonio Alabiso, che ha curato per vari anni la direzione amministrativa del Gela JT.
Alabiso ha partecipato, con la propria competenza e senza nulla chiedere, alla battaglia per la C1. Avendo ricevuto proposte di lavoro presso altre Società (due anni fa era “emigrato” al Vittoria), ha ricevuto dal Sindaco assicurazioni circa una sua nomina a consulente del Comune per il settore sportivo: avrebbe curato gli adempimenti burocratici per le richieste di contributi per le varie realtà sportive di Gela, nel calcio come nella pallacanestro, nella pallavolo e via dicendo. Un compito prezioso per il settore, perché avrebbe comportato maggiori contributi dalle varie Leghe e dagli Enti regionali per le società gelesi.
Ma alle promesse non sono seguiti i fatti, e l’incarico non è mai stato affidato, adducendo motivi burocratici sempre nuovi che ostacolavano l’adempimento, e passando per la ritardata approvazione del bilancio comunale, per gli storni di fine anno, e via di questo passo.
Nel frattempo Alabiso ha continuato a lavorare, per il Gela JT come per altri, senza alcun compenso, sempre in attesa di un incarico che non arrivava. Un paio di mesi fa è tornato alla carica col Sindaco, ricevendo quasi un rimprovero perché metteva in dubbio la parola del primo cittadino.
E sì, perché la parola è parola, specie se pronunciata da un Sindaco, e addirittura dal Sindaco della legalità. Ma siamo a marzo e nulla ancora è avvenuto: Alabiso ha perso lucrosi contratti con altre società isolane perché si è fidato della parola del Sindaco, e oggi è entrato a far parte del numeroso circolo dei gelesi gabbati da Crocetta. Ci auguriamo che, anche tardivamente, la vicenda possa concludersi positivamente, sia per Alabiso che per le società sportive gelesi che potranno usufruire della sua esperienza e della sua capacità. Rimane l’amarezza per l’ennesima mancata promessa di un’Amministrazione che esiste soltanto a livello mediatico.
Autore : Giulio Cordaro
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