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Corriere di Gela | Crocetta: il mio è stato un annus mirabilis
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notizia del 21/12/2003 messa in rete alle 21:02:16

Crocetta: il mio è stato un annus mirabilis

L’anno sta per chiudersi. E’ un modo consueto per il Corriere fare un bilancio degli avvenimenti più importanti che hanno caratterizzato la vita cittadina. Lo facciamo col sindaco Rosario Crocetta (nella foto) che, avendo assunto la carica a marzo di quest’anno, ha dovuto effettuare un percorso non certamente in discesa. Ha contrassegnato la sua azione con slogan che non sono tali ma suffragati dai fatti, all’insegna del Rinascimento e proponendosi in una battaglia per la legalità e la trasparenza degli atti nella gestione della cosa pubblica. Incontriamo un sindaco in piena forma.
Crocetta ha da poco finito di porre la prima pietra per il Palazzo di giustizia.
Avevamo concordato di incontrarci nel pomeriggio, ma non ha nulla in contrario a farsi intervistare a pochi minuti dalla cerimonia con cui si è dato il via alla costruzione del nuovo Palazzo di giustizia. Bonariamente lo informiamo che faremo delle domande cattive, ma lui risponde solo con un sorriso e invitandomi a porre la prima domanda.

– Sono trascorsi nove mesi, il tempo di una gestazione, sindaco Crocetta. Pensa che questo suo posto continuerà a mantenerlo?
“Se Dio vuole. Poi mi chiedo: perché non dovrebbe volerlo?”
– Le tappe più importanti che si sente di sottolineare in questo suo percorso?
“Lo voglio definire col titolo di un romanzo di una scrittrice australiana. Si titola “Annus mirabilis”. E proprio con questo titolo lo vorrei definirlo. Un anno in cui Gela ha avuto una serie di vicende epocali che vanno dalla crisi del petrolchimico alla tromba d’aria che ha messo sul lastrico centinaia di agricoltori. Insomma vicende per le quali la nostra città ha mostrato una straordinaria vitalità. In quest’anno si sono sbloccati 150 miliardi di opere pubbliche. E’ un fatto storico mai avvenuto, che non ha nessun equivalente in alcuna città italiana e di queste proporzioni. Cinquanta miliardi per il Tribunale, il Palacossiga, i parcheggi, lavori di manutenzione, atri lavori che si stanno avviando. E’ un fiorire di iniziative che cambieranno in modo consistente il volto di Gela. Una città che dimostra una voglia di volere cambiare, che comincia ad innescare dei meccanismi molto forti sul terreno della legalità e che da capitale e simbolo di ogni male come la si era rappresentata in questi anni, invece è diventata la capitale della lotta alla mafia”.
– Lei è accusato di volere snobbare il consiglio comunale e di avere sempre le ricette pronte. Cosa risponde?
“Ritengo che sia una accusa completamente falsa, ingenerosa e sbagliata. Io ho agito sempre intermini di programmazione che avevo concordato con la mia coalizione. Ho portato avanti sia nella fase di bilancio che in quella degli storni ed impinguamenti le indicazioni programmatiche che provengono dal Consiglio. E’ una cosa diversa pensare di seguire il piccolo privilegio rispetto a quello di non seguire il dialogo politico. Quest’ultimo per me ha la massima apertura però una cosa deve essere certa. Si cambia metodo. Voglio portare nella politica una innovazione profonda che è quella dell’attuazione della nuova legge elettorale dei Consigli e dei sindaci nel rispetto reciproco dei ruoli. Non amo le ammucchiate, non amo i giochi equivoci, non amo gli accordi sotto banco. Sin dall’inizio ho proposto all’intero Consiglio, al di là dell’appartenenza un’intesa programmatica. Penso che andrebbe fatto anche un patto per la legalità e la governabilità di questa città con tutte le forze esistenti. Questa è l’amministrazione che è durata di più dal dopoguerra in poi, che non ha cambiato nessun assessore. Sono trascorsi ben nove mesi. La giunta Scaglione cambiò dopo sei mesi, Gallo pure, quelle precedenti non ne parliamo. Io sono il primo sindaco che dura con la stessa amministrazione per nove mesi in questa città. Non si può pensare che questa sia il frutto di una mancata intesa. Invece è patologico ricorrere continuamente alle crisi. Gli amministratori debbono essere messi nelle condizioni di governare. Governare non si fa in pochi giorni, ma indicando obiettivi e percorsi programmatici. Le nuove leggi sui sindaci sono nati per dare stabilità ai governi locali ed io sto coerentemente applicando quello che prevede la legge e quello che prevede il desiderio dei cittadini che vogliono finalmente una città che funzioni”.

– Quale è stata la sua più grande soddisfazione che ha raccolto e qualche delusione, se c’è stata?
“Devo dire, delusioni poche. Anche perché il dibattito in consiglio non lo vedo come scontro. Nonna crisi strutturale e profonda, ma sono delle piccole scaramucce di poco conto. Ci sono state delle incomprensioni iniziali, ma poi sono stato capito e ringrazio tutti i consiglieri. La mia più grande soddisfazione? Devo dire il Premio Chinnici, la solidarietà che mi viene dalle forze dell’ordine. Queste sono al primo posto in assoluto. La benevolenza dei bambini e della città e poi il grande risultato di cominciare a vedere alcune cose concrete e vedere una macchina comunale che sta cominciando anch’essa a cambiare. L’incendio della macchina al comandante dei vigili urbani, oppure le aggressioni nei confronti di alcuni vigili urbani testimoniano una sola cosa: che il Comune si sta mettendo a posto, che ci sono impiegati, vigili urbani, lavoratori, dirigenti che cominciano a fare il proprio dovere e probabilmente questo a qualcuno non piace. Siccome questo livello di consapevolezza, ed è questa la cosa più bella che io considero, si sta espandendo in tutti quanti e che tutti hanno capito che si è cambiato musica, nessuno pensi che con questi episodi ci si possa intimidire. Ho detto sempre che non c’è trippa per gatti. Non si ritorna indietro”.
– Con l’avvicinarsi del Santo Natale e con il chiudersi del 2003, quale messaggio invia ai cittadini?
“Un messaggio di amore di benevolenza, di affetto sincero. La città deve sapere che ha un sindaco che gli vuole bene, che non fa discussione di colore politico di appartenenza, che si vuole battere per la città e ringrazio questa città per avermi dato la solidarietà, per l’impegno col quale mi sostiene. Che sia un anno splendido, un annus mirabilis perché vedremo realizzare i tanti sogni che abbiamo nel cassetto”.


Autore : Nello Lombardo

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