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Corriere di Gela | Megaforum, tre giorni di festa
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notizia del 21/09/2013 messa in rete alle 20:58:54

Megaforum, tre giorni di festa

Quasi in contemporanea, la Festa del Megafono a Gela e a Catania. Tre giorni di incontri, musica, gastronomia, stands, teatro e tanto altro. Una rendez-vous popolare per divertirsi riflettendo sulle tematiche care al presidente della Regione Crocetta, che quest’anno ha voluto inaugurare l’anno scolastico con una visita graditissima al Liceo classico Eschilo. La Festa del Megafono si svolge da venerdì a domenica alla villa comunale. Si parlerà di “legalità e sviluppo” (venerdì alle 19,30), di “integrazione sociale e sanitaria: le nuove vie della prevenzione” (sabato, 19,30) ed in chiusura, intervista pubblica al presidente della Regione Rosario Crocetta. E poi, musica con I Figli dell’officina, Innocenti evasioni, Sound time e Musa Trio; cabaret e comicità con Gianni Nanfa e Toti e Totino, teatro con la compagnia gelese l’Antidoto.

La Festa del Megafono segue di qualche giorno la visita in città del presidente della Regione in occasione dell’apertura del nuovo anno scolastico.

Ha scelto il Liceo classico Eschilo della sua Gela per augurare il buon anno scolastico a studenti e docenti. Un bagno di folla per il governatore della Sicilia Rosario Crocetta. Tutti i dirigenti scolastici delle scuole ed anche quelli di prima nomina che per non mancare all’appuntamento hanno dovuto sconvolgere la scaletta degli impegni, consiglieri comunali, assessori, il sindaco Angelo Fasulo ed anche il sindaco di Butera Casisi. Un tripudio come sempre.

«Il secondo giorno di scuola, lo avevo promesso – esclama sorridente mentre posa dinanzi ai flash dei giornalisti abbracciando studenti e studentesse – sono voluto venire qui nella mia città. Ieri sono stato tra i banchi di scuola a Borgonuovo. Ho trovato ragazzi e ragazze, oltre che insegnanti, straordinari ed eccezionali. Mi hanno ascoltato con la dovuta attenzione mentre parlavo di diritti e di doveri. Ed hanno convenuto».

Il primo impatto di Crocetta è con i giornalisti. Le solite domande di politica, la polemica col segretario regionale Pd Lupo, la richiesta di rimpasto e la giunta regionale come è? Quando il presidente arriva nella sua città è come preso dal raptus di confessarsi con la sua gente, sfogarsi per le difficoltà che incontra e far sapere come le supera. Lo ha riferito altre volte e per altre occasioni nelle conferenze stampa, ma qui con gli studenti ritorna ad essere esplicito sulle cose che non vanno bene alla Regione. Questa è una lezione di storia per lui e per i ragazzi che devono sapere cosa è stata la storia politica recente della nostra Sicilia e che tutto deve cambiare.

Il suo messaggio va alle scuole perché – e lo sottolinea con forza - le più grandi rivoluzioni sono nate proprio a scuola e la ribellione è il vero sintomo di libertà. Parla, si diverte, sorride il governatore e si lascia andare anche a battute scherzose, a ricordi d’infanzia.

Poi per un attimo cambiando il tono di voce si sofferma su un episodio che gli ha procurato tristezza. Lunedì sera, prima di approdare a Gela, è andato a cenare presso un rinomato ristorante di San Michele di Ganzaria. Era in corso un festeggiamento per una laurea. Un giovane calatino aveva conseguito la laurea in economica. Aveva appena terminato la cena, che una signora, la mamma del giovane laureato, gli si avvicina per offrirgli una bella fetta di torta. “Sono rimasto a lungo a guardare quella torta – esclama Crocetta – prima di assaggiarne un po’. Non sono stato capace di avvicinarmi a quella famiglia perché avevo come un senso di colpa”. Per Crocetta festeggiare quella laurea non rappresenta una gioia, ma la consapevolezza che a quel pezzo di carta non corrisponde il vero diritto al lavoro, la constatazione che la vita è amara. E si chiede cosa abbia mai fatto la Regione per aiutare questi giovani che hanno dedicato una vita per gli studi con gli enormi sacrifici dei loro genitori? E quindi a spiegare cosa sia stia facendo lui da governatore per combattere gli sprechi.

Fa un riferimento è ai corsi fantasma della formazione. «A chi servono? Sono soldi sprecati perché servono ad impinguare le tasche dei formatori non formando un bel nulla. Se fossero serviti veramente a qualcosa non avremmo assistito all’esodo di migliaia di giovani diretti al nord e nel nord Europa per trovare lavoro. Il presidente ha tante cose da dire agli studenti e quando afferma che siamo tutti uguali, ricorda che proprio lunedì in una scuola elementare palermitana una bambina di nove anni rompendo il silenzio e chiamandolo per nome ha affermato che non è vero che siamo tutti uguali. Racconta che ne è nato un discorso molto ampio, estetico e filosofico sulla bellezza in sé.

Il dirigente del liceo Gioacchino Pellitteri ha fatto gli onori di casa. Ringrazia Crocetta e tutti quei colleghi che sono venuti nella sua scuola per inaugurare l’anno scolastico. Crocetta rimane a lungo a parlare affettuosamente con vecchi amici e professionisti che sono venuti a trovarlo per l’occa-sione. Poi, tra una stretta di mano e l’altra, accompagnato dai suoi angeli custodi, sale sulla macchina blindata per una destinazione che solo lui conosce.


Autore : Nello Lombardo

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