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notizia del 20/07/2003 messa in rete alle 21:00:08
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A Crocetta mancano i numeri, problemi per il bilancio
Ovattato, ingessato, a bagnomaria. Non si sbaglia di molto se definiamo con uno di questi attributi il Consiglio comunale in questa delicata fase che dovrebbe portare all’approvazione del bilancio di previsione finanziaria. I tempi per una sua approvazione, dopo l’aut-aut del Commissario ad acta, sono ristretti ma ancora una volta, come è accaduto nella seduta consiliare di giovedì scorso tra un rinvio ed un altro non si è giunti ad alcuna conclusione. I consiglieri del cartello delle minoranze, forti della loro presenza numerica cercano di alzare il tiro o, detto in termini più politici, chiedono più garanzie al sindaco che i contenuti dei loro emendamenti vengano tenuti nella dovuta considerazione qualora dovessero prendere la decisione di promuovere in blocco il bilancio costruito ad hoc dal sindaco Rosario Crocetta (nella foto),. Il primo cittadino, consapevole di non possedere i numeri per ottenerne l’approvazione senza mal di capo in effetti si è rivolto alle opposizioni del centrodestra e sembra avere strappato qualche consenso. Si tratterebbe di 4-5 voti provenienti dalla Casa delle libertà che si aggiungerebbero ai 13 voti dei consiglieri del centrosinistra. Intanto nell’ultima seduta c’è stato un sereno e pacato confronto delle posizioni in aula consiliare e considerato che ci sono ancora margini di trattativa il Consiglio ha preso tempo. Si andrebbero ad esplorare in questi giorni che precederanno la prossima seduta rinviata a martedì 22 luglio, le vie che portano ad un accordo.
Ci sarebbero una ventina di miliardi di vecchie lire con cui le opposizioni potrebbero giostrare le loro richieste e Crocetta glieli ha offerti in un piatto d’argento purchè si sbrighino a votare il bilancio. Su questa ipotesi sarebbero d’accordo l’Udc e qualche altro consigliere del centro destra.
“Noi abbiamo bisogno dello strumento finanziario – afferma stizzito il sindaco Crocetta – e sembra che questo discorso non venga recepito abbastanza. Ciononostante pur non avendo questo strumento noi governiamo molto bene la città. In questi quattro mesi abbiamo partorito degli atti che la precedente amministrazione non ha fatto. Per il resto bisogna capire che in fatto di emendamenti porteremo in fase di applicazione dell’avanzo, porteremo una manovra aggiuntiva di circa venti miliardi di vecchie lire che potrà soddisfare tutte le richieste che sono state avanzate sugli emendamenti presentati. Noto che alcuni consiglieri hanno recepito altri no. C’è una presa di posizione pregiudiziale che sicuramente è lesiva degli interessi della città. Io andrò avanti sulla mia strada senza farmi assolutamente condizionare. Lo strumento finanziario è obbligatori e dovrà comune essere approvato. A questo punto la cosa più urgente è dare il bilancio alla città, un bilancio con cui si possa lavorare e dare delle risposte ai cittadini”.
Questo in sostanza il contenuto dell’intervento che il sindaco Crocetta ha fatto a varie riprese in consiglio e sul quale si è incentrato il dibattito. Un dibattito pacato che fino al mo-mento in cui scriviamo non ha sortito alcun risultato. Per capirne di più abbiamo fatto in modo che fossero gli stessi consiglieri che hanno preso la parola in Consiglio a parlarci della loro posizione e a cosa porteranno i loro comportamenti.
“In questa fase di discussione del bilancio – afferma Massimo Catalano voce critica di Forza Italia – il nostro compito è quello di indirizzo politico e di controllo. A questo strumento, che tra l’altro non raccoglie tutti i consensi dei consiglieri di centro sinistra dai quali sono stati presentati 51 degli 83 emendamenti depositati, noi del centrodestra vogliamo dare un indirizzo attinente ai nostri programmi. Volendo entrare nel merito, voglio dire che noi abbiamo riscontato un grosso impegno di somme sulle manifestazioni culturali. Che ben venga la cultura ma non a discapito di altri bisogni che sono altrettanto importanti. Noi chiediamo interventi strutturali nei quartieri e nelle zone periferiche della città con particolare riguardo a Manfria per ottenere maggiore vivibilità. Ci sono ritardi, ma non per colpa nostra. Si sta aspettando, ad esempio, il parere di legittimità dei revisori dei conti e del capo settore bilancio. Se ci sono 81 emendamenti non è colpa nostra, ma di chi non si è raccordato con i propri consiglieri comunali che di emendamenti ne hanno presentati 51.
Ignazio Di Dio, Pdci.
“La nostra posizione è chiara e netta, in perfetta linea col sindaco. Verranno ritirati dal nostro gruppo consiliare quegli emendamenti che non hanno ottenuto il parere favorevole da parte delle ripartizioni e siamo pronti a soddisfare le esigenze del sindaco Crocetta e cioè di passare all’approvazione del bilancio in tempi celeri. Credo comunque che siamo in dirittura di arrivo in quanto sono arrivati dei segnali dal centrodestra alle dichiarazioni del sindaco assunte ufficialmente in consiglio e in riunioni di capigruppo, che sa-ranno soddisfatte tutte le esigenze manifestate però in fase di assestamento del bilancio”.
Rosario Italiano, Udc.
“Noi siamo usciti con uno slogan che ha tappezzato tutti i muri della Sicilia dove dicevamo: moderati, fortemente moderati. Tali vogliamo essere perché tale è la cultura del mio partito. Noi non abbiamo preconcetti verso nessuno. Miriamo a riportare la politica verso il dialogo e puntiamo sul bene della città. Noi siamo in opposizione a questa amministrazione ma ciò non significa affatto che dobbiamo remare contro. Noi riteniamo che qualunque cosa si fa per il bene della città, noi lo accettiamo. Non condividiamo tutto l’operato dell’amminstrazione, ma se l’amministrazione necessita di uno strumento per iniziare ad operare. Ebbene che ci si dia. Considerato e atteso che tra 15 giorni dovremo intervenire sugli storni ed impinguamenti, non c’è nulla in contrario ad avviare un tavolo di trattative interlocutorie con la giunta Crocetta. Noi per dare l’indirizzo politico e l’amministrazione per attuare il meglio per la risoluzione dei tanti problemi. Dobbiamo vedere come si porrà la questione degli emendamenti. Il bilancio per noi non è il massimo per la città. I servizi sociali sono sottodimensionati come lo erano nella precedente giunta. E il nostro atteggiamento critico non cambia. Tale era col sindaco Scaglione e tale è oggi. Dobbiamo prendere atto che l’amministrazione ha dei suoi obiettivi e se le loro proposte vanno nella direzione del bene per la città, noi non abbiamo nulla in contrario a votare favorevolmente il bilancio”.
Angela Galioto, An.
“Il sindaco è una persona che ha lavorato molto bene alla stesura del bilancio. Ha un’idea preconfezionata e non credo sia disponibile a modificarlo di una virgola. Il nostro voto favorevole ci potrebbe essere solo se avremo la consapevolezza che si tratti di un buon bilancio. Cosa che attualmente non è. In questo bilancio i progetti verranno realizzati in fase di effettuazione dei Peg. In questo momento dovrebbero deliberarsi solo gli stanziamenti. Poi ciò che si farà non lo abbiamo ancora compreso”.
Salvatore D’Arma, Ds
“Lo ha affermato il sindaco che questo non è il migliore dei bilanci. Tutto è perfettibile. Di fronte a questa disponibilità credo che ci sia molto da lavorare. Occorre un confronto serrato sui grandi temi di questa nostra realtà, cioè servizi produttivi, qualità della vita. Si tratta di rendere compatibile il grande progetto di rilancio del Rinascimento di Gela attraverso la cultura, vivibilità, risanamento dei quartieri, interventi sul settore occupazione e iterventi produttivi. Su questi temi riteniamo che debba esserci un confronto alla luce del sole in consiglio per quelle scelte che possono rendere più trasparente il Palazzo”.
Autore : Nello Lombardo
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