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Corriere di Gela | Bilancio comunale, la polemica è aperta
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notizia del 29/08/2009 messa in rete alle 20:51:43
Bilancio comunale, la polemica è aperta

All'indomani delle dimissioni dell'ex sindaco, Rosario Crocetta, eletto alla carica di parlamentare europeo nelle liste del Partito Democratico, Gela si è improvvisamente scoperta orfana di una guida istituzionale, in una fase storica, peraltro, assai instabile, anche a causa di una violenta aggressione perpetrata da forze criminali, testimoni di uno scellerato passato.
Il periodo estivo, tradizionalmente vacuo dal punto di vista del dibattito politico, costituisce, al contrario, per la nostra città, una metaforica finestra di futura programmazione: finalizzata alla definizione degli equilibri finanziari, decisivi affinchè le voci di spesa e quelle del ricavo trovino adeguate coperture.
Da qualche anno, infatti, quello che per altre amministrazioni assurge a completa sospensione dell'operato amministrativo, si trasforma, a Gela, in momento decisivo per la presentazione del fatidico bilancio comunale.
Anche quest'anno non è pervenuta alcuna deroga alla generale consuetudine; lo schema del fondamentale atto è stato analizzato dal competente Collegio dei revisori, composto dalla presidente, dottoressa Carmelina Volpe, affiancata da altri due membri, il dottore Raffaele Cannilla e la dott.ssa Anna Giudice.
Fulminea si è concretizzata, a sua volta, la reazione degli esponenti dell'opposizione (nelle vesti dei capogruppo del Pdl, Gaetano Trainito, dell'Mpa, Fortunato Feracane, e dell'Udc, Vincenzo Cirignotta), contrariati da scelte e previsione, statuite dalla giunta comunale, “inappropriate e prive di vere risposte alle richieste della cittadinanza”.
Debiti fuori bilancio eccessivi, sopravvalutazione dei proventi da oneri di urbanizzazione, limitate risorse in favore delle fasce più deboli della popolazione: questi i risultati scaturiti dall'analisi, svolta intorno alla relazione prodotta dai tre revisori contabili, posta in essere dai consiglieri di opposizione.
In attesa di registrare le controdeduzione degli esponenti di maggioranza, in parte anticipate dal vicesindaco, Elisa Nuara, non rimane che osservare una strana inversione di tendenza: solo qualche settimana addietro, infatti, il tema inerente il bilancio comunale si era inevitabilmente affiliato a quello della nomina dei tre esperti chiamati all'esame del medesimo; la loro scelta avvenne nel corso di una tumultuosa seduta del Consiglio Comunale, svoltasi lo scorso 29 giugno.
La ragione più profonda di tanta conflittualità si sintetizzava nell'avvenuta elezione, quale componente dell'organo di controllo, della dottoressa Anna Giudice, nota commercialista ed ex presidente del locale Rotary Club.
La professionista, nuova titolare dell'incarico grazie al conseguimento di cinque voti, insieme alla presidente, Carmelina Volpe (destinataria di dieci preferenze), ed al terzo componente, Raffaele Cannilla (riuscito, a sua volta, ad ottenere l'appoggio di dieci componenti del civico consesso), costituì, in quella particolare occasione, oggetto di intense denunce, provenienti, prevalentemente, dai consiglieri facenti parte del gruppo di Democrazia e Socialismo.
I motivi di una simile valutazione politica?
La prescelta non adempierebbe alle condizioni di legge fissate ai fini dell'assunzione di una tale posizione; se le necessarie attestazioni, ovvero il certificato del Casellario Giudiziale e quello dei Carichi Pendenti, depositate dagli altri due revisori non presentano alcuna indicazione, la medesima caratteristica non si riscontra in quelle proposte da Anna Giudice: il personale certificato del Casellario Giudiziale cita l'emissione di un decreto penale della Pretura di Gela, recante data 23.09.1989 ed esecutivo il 23.10.1989, concernente il reato di inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità (articolo 650 c.p.), soggetto, però, ad amnistia ai sensi del D.p.r. 12 aprile 1990 n.75; così come il certificato dei Carichi Pendenti indica il rinvio a giudizio ordinario del 19.12.2007, a causa di contestazioni inerenti l'articolo 640 comma primo del codice penale, relativo al reato di truffa, e l'articolo 110, in riferimento al concorso nello stesso, risalenti ai primi mesi del 2000. La posizione dell'eletta risulterebbe, inoltre, difforme innanzi ai limiti, definiti dal codice civile e dal Testo Unico sull'ordinamento degli Enti locali, vertenti sul tema del cumulo di incarichi conseguiti presso il medesimo ente locale, nel caso di specie il Comune di Gela: la stessa avrebbe rivestito per un periodo di almeno due anni il ruolo di consulente del settore Servizi Sociali, occupandosi nello specifico della materia dei lavoratori ex Rmi (Reddito minimo d'inserimento). I tre revisori, intanto, non hanno mancato di rilasciare un'essenziale dichiarazione, mediante la quale certificano l'osservanza di talune condizioni, fra queste: l'iscrizione nel registro dei revisori contabili; la non sottoposizione a misure di prevenzione antimafia; l'assenza di condanne penali e procedimenti penali pendenti.
Un caso forse destinato ad un lento declino di fronte all'esigenza di munirsi di uno strumento “vitale” per i destini della città.


Autore : Rosario Cauchi

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